Deve essere seriamente stato il giorno delle botte di culo per me, perché quando Gray e l'altro hanno lasciato la stanza io sono riuscita a defilarmi senza che nessuno mi notasse. Il tragitto verso l'uscita è stato un po' più complicato del previsto, ma niente che la mia dea Bendata non ha saputo gestire; appena le cose si risolvono devo andare ad accendere un cerino per ogni Santo del calendario, ho deciso.
L'allarme sarà suonato da un pezzo, ormai, e mi verrebbe da ridacchiare a immaginarmi la faccia del ghiacciolo quando ha scoperto che gli sono scappata da sotto il naso; poi però mi ricordo la situazione di merda in cui mi trovo ancora, e la voglia mi passa. Sono fuori, è vero, e ho messo anche parecchia distanza tra me e il Ground B; ma resta il fatto che sono stanca, affamata, in una città che non conosco, senza un soldo e con un aspetto da fare invidia ad un barbone. Non mi sorprende che la gente per strada mi eviti come un'appestata.
Tutto quello che ho con me è un nome, Cassiopea, e un indirizzo: Searle Street.
Il tipo con cui ha parlato Gray nello studio gli ha lasciato sulla scrivania una foto, piuttosto sfocata, di una ragazza dai lunghi capelli castani e occhi azzurri, grandi e spiritati, che si guardava alle spalle come per paura di essere seguita. E a giudicare dal fatto che ho visto la foto che le hanno scattato, direi che faceva bene a temerlo.
Sul retro era scribacchiato questo indirizzo, e spero vivamente sia quello di casa sua e non del macellaio da cui Gray si rifornisce di costolette, perché sennò sono davvero fottuta. Ora che mi sono allontanata da lì non ho possibilità di comunicare con Harry, sono completamente sola, e questi indizi sono tutto ciò che possiedo: da loro dipende la mia stessa vita.
Adesso, se riuscissi a trovare qualcuno così cortese da indicarmi come raggiungere l'indirizzo invece di fare una faccia schifata e allontanarsi di gran carriera, le cose andrebbero infinitamente meglio. Al quindicesimo tentativo una gentile donna, anziana, mi spiega dove andare a prendere la metropolitana e a quale fermata scendere; spero solo che la sua memoria sia ancora buona.
Raggiungo la metro, e inutile dire che non ho i soldi per pagare il biglietto; ora come ora, se ce li avessi, di sicuro comprarne uno non rientrerebbe nella top ten delle cose che farei. Emigrare in Nuova Papua Guinea, quella sì che sarebbe una buona idea.
Il treno non si fa attendere troppo, così ci salto sopra e aspetto impaziente che chiuda le porte, ansiosa di mettere ancora più chilometri tra me e Ground B. Ma se Gray ha un po' di sale in zucca sa dove sono diretta, ovvero dall'unica persona che – spero – possa aiutarmi: l'idea che mi stia aspettando a casa di Cassiopea, pronto a riportarmi indietro per fare disgustosi esperimenti su di me, mi fa venire mal di pancia.
O forse è il cheeseburger di ieri che non ho digerito.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma la puzza che mi porto dietro e l'aspetto trasandato hanno il loro lato positivo: mi aiutano a trovare un posto a sedere, mentre i sedili accanto a me restano tristemente vuoti. Devo fare proprio schifo.
Non poteva continuare ad andare tutto così liscio, perché quando scendo alla mia fermata vedo una guardia armata sulla banchina che controlla il flusso di persone. Cerco di passare inosservata, ma la terra bruciata che la mia puzza mi ha creato intorno e gli sguardi sospettosi dei passanti non aiutano di certo. La mia paura è che la guardia mi prenda per una barbona, o peggio, una terrorista, e mi arresti; chiusa in cella sarei un bersaglio facile per Gray, mi troverebbe subito.
Sarebbe il colmo se dopo tutto quello che ho passato la mia vita finisse per mano di un poliziotto in sovrappeso, che non ha niente di meglio da fare che prendersela con una povera vittima di un demone assetato di sangue. Cioè me.
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Pandemonium | official Ouija sequel [h.s. au]
FanficLa vita di Samantha Brooke è andata avanti, con difficoltà, dopo il rituale che ha permesso ad Harry di lasciarla per sempre. Ma si sa, le cose non vanno mai come uno si aspetta. L'alba sorge nuovamente, portando con sé una nuova consapevolezza: le...