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-"Dai Gine balla! Stasera ci dobbiamo divertire" dico bevendo un sorso di vodka direttamente dalla bottiglia.

***
Sono le 12.00 mi sono svegliata ora e non mi ricordo nulla di quello che è successo ieri.
Mi alzo dal letto e raggiungo mia madre in cucina, che appena nota la mia esile figura dietro di lei si gira furiosa.

"Cosa è successo? " chiedo io
"Sei tornata alle 5 del mattino, ti sembra l'ora?

Mia madre è sempre molto comprensiva ma per certe cose sclera davvero.

"Ti ha portato a casa tuo fratello ed eri ubriaca marcia" aggiunge

Ecco perché non ricordo nulla...

"Scusa mamma, mi sono fatta prendere la mano... Perdonami"

"Questa volta lascio correre." Dice lei cambiando espressione
"Ma non si deve più ripetere, chiaro? " continua alzando leggermente il tono

Iniziamo a parlare di me: Mi chiamo Stefania e vivo con mia madre, mio padre e mio fratello più grande Josh che è davvero un bel ragazzo. La mia migliore amica è Ginevra ci conosciamo dal primo giorno di elementari e da lì non ci siamo più allontanate. Frequento il 3^ anno di liceo, liceo artistico per essere precisi, il disegno mi libera la mente da tutto e da tutti. DUE MESI DOPO...
"Mamma non sto bene." grido dalla mia stanza

Mia mamma sale al piano superiore, entra in camera e dopo essersi avvicinata poggia una mano sulla mia fronte.

"Non sei calda, quindi alzati e vai a scuola" mi ordina lei

Appena mi alzo dal letto sono costretta a scappare in bagno seguita a rotella da mia madre che mi guarda preoccupata.

"Mettiti a letto" mi intima vedendo le mie condizioni prima di uscire dal bagno e lasciarmi in compagnia del mio riflesso allo specchio.
Mi faccio paura, occhiaie violacee sotto gli occhi e pallida come un cadavere.

Seguo il consiglio di mia madre, posizionandomi sotto le coperte del mio caldo e comodo letto e beandomi del silenzio che incombe in casa.
Un dolore lancinante al ventre mi fa spalancare gli occhi ed emettere un piccolo gemito di dolore.
Posiziono rapidamente le mani sul punto dolorante e mi alzo dal letto dirigendomi verso il calendario.
"Non è possibile" sussurro trovandomi davanti a una spiacevole sorpresa.

Vengo distratta dal cigolio della porta che si apre mostrando la figura di mia madre intenta a non far cadere una tazza con qualche bevanda calda all'interno.
"Perché sei lì, cara?" Chiede confusa.
"Credo di avere un problema" rispondo voltandomi verso di lei.
Senza darmi il tempo di finire la frase, poggia la tazza sul comodino di fianco al letto e si avvicina a passo svelto iniziando a guardare l'oggetto in questione.

"Sei in ritardo di due mesi con il ciclo" esclama allarmata
"Appunto" ribatto.

Mia mamma si volta verso di me e rimane a fissarmi, probabilmente per pensare al da farsi.
"Domani andiamo dal ginecologo" decide infine e io mi limito ad annuire.
Successivamente esce dalla camera lasciandomi nella più totale solitudine.

La suoneria del telefono mi distrae nuovamente dai miei pensieri.

-Mi accompagni al centro commerciale?-
Cita il messaggio di Ginevra
-Non sto bene, facciamo un'altro giorno-
rispondo
-Ho sentito dire che ci sarà anche Marco-
Ribatte per convincermi e
a quelle parole mi si drizzano le antenne.
Marco è il classico PlayBoy, stronzo ma dannatamente bello e lei sa alla perfezione del mio interesse nei suoi confronti.
-Solo perché mia mamma non è in casa, non farti strane idee-
Obietto
-Ma ci accompagna Josh-
Continuo
-Allora alle 15 davanti a casa tua-
Scrive lei e posso giurare di vederla sorridere per la sua vittoria.

Mi affretto a raggiungere la camera di Josh per avvisarlo della mia decisione presa all'ultimo momento.
"Fratello" Urlo bussando alla sua porta.
"Accompagni me e Ginevra al centro commerciale questo pomeriggio?"
"Non ho voglia, vai da sola." Risponde lui girandosi verso di me
"ti prego Josh... " faccio gli occhi dolci e unisco le mani a mo di preghiera.

Josh è il fratello migliore di tutti, oltre che un semplice fratello è il migliore amico che tutti vorrebbero e mi vuole troppo bene per negarmi qualunque cosa.

"Va bene." Acconsente sbuffando
Corro verso di lui buttandomi fra le sue braccia e alterno al bacio sulla guancia la parola grazie
"Si Stefania, credo di aver capito abbastanza bene" dice ridendo e facendomi di nuovo toccare il pavimento freddo a contatto con i miei piedi nudi.
"A che ora?" Chiede
"15 fuori casa" bacio un'ultima volta la sua guancia e poi mi dirigo in camera per prepararmi.

***
Dopo aver salutato la mia migliore amica arrivata da poco, entriamo nell'Audi Q8 di mio fratello, rigorosamente regalata per il suo diciottesimo compleanno e: tra pettegolezzi, gossip e novità su bei ragazzi appartenenti alla nostra scuola arriviamo in un battibaleno al centro di Austin.

Nuovo capitolo!
Cosa succederà nel prossimo capitolo?
BUONA LETTURA❤️

Gravidanza InaspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora