Capitolo 7. "Edificio I.S.R".

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Shawn rimane a fissarmi fino a quando non butto fuori l'aria trattenuta e incomincio a parlare.
-Non posso togliermi anche il resto, rimarrò in pantaloncini.-
-E perché?- domanda aggrottando un sopracciglio.
Non voglio essere in imbarazzo, ecco perché.
E perché soprattutto non rimarrò addosso con una brasiliana.

-Sono... emh... sono ind...-
-Hai le tue cose, non è così?- mi domanda precedendo la mia bugia e spiazzandomi.
Shawn si gratta il collo e lo prendo come un atto di imbarazzo, e stranamente anch'io mi sento allo stesso modo.
Annuisco deglutendo e senza dire altro, si avvia camminando verso l'uscita di questo posto, opposta da dove eravamo entrati.
-Scusa dove stiamo andando, non è di là l'entrata per la spiaggia?- gli chiedo raggiungendolo più velocemente.
È alto, e veloce, tra l'altro mi accorgo di arrivargli alle spalle, se fossimo vicini e dovessi guardarlo negli occhi dovrei mettermi in punta di piedi.

Si volta bloccandosi davanti a me e iniziando ad infilarsi nuovamente la maglietta.
-So come siete fatte voi ragazze.- sospira.
Alzo un sopracciglio interrogativa, non volendo capire cosa intenda.
-Iniziate ad arrabbiarvi per qualsiasi cosa in questi periodi e, sembri fastidiosa a cose normali, figuriamoci adesso che... insomma hai capito...- si spiega meglio portandosi un braccio dietro il collo.

-Non è vero posso resistere, cioè non è per nulla un dramma. Sto bene, e non voglio rovinare nessun programma.-
-L'hai già fatto a prova contraria piombando in casa mia a causa della tua stupida vacanza studio.- commenta.
Presso le labbra portandomi le braccia al petto innervosita.
Non gli è bastato dirlo anche stamattina?
-E mettiti la maglietta che se ti vede qualcuno in questo modo nel posto in cui stiamo andando, non credo fino a che punto potrò difenderti come l'altra volta.- mi ordina guardandomi un'ultima volta negli occhi.
Deglutisco infilandomi la maglietta, mentre lui riprende a camminare subito dopo.
Non che mi abbia difesa con chissà quale potenza, ma ammetto che se non l'avessi comunque incontrato sarebbero stati guai.

-In che posto stiamo andando?- gli domando raggiungendo il suo passo.
Usciamo fuori dal Rotary Park e lui non mi ha ancora risposto.
-In un posto.- ripete.
-E in questo posto ci sono i tuoi amici?- chiedo cercando di ricavare più informazioni perché sono sicura che lui più di tanto non si sbilancerà nel darmele.
-Non proprio, conoscerai i miei amici magari quando ti passerà quella roba lì.- risponde finalmente argomentato, qualcosa di imbarazzante, ma argomentando la sua risposta.

-Così mi fai davvero sentire a disagio.- non posso crederci che mi creo problemi a sentirmelo dire, non sono il tipo, davvero.
È una cosa naturale.
Shawn scrolla le spalle. -Senti non posso farci nulla, okay?- la butta lì, serrando poi per il resto dei dieci minuti successivi la bocca.

Non mi elettrizza l'idea che Shawn mi porti in un posto ugualmente, non è il tipo che riesce a trasmettere emozioni, evidentemente ha paura di tornare a casa ormai e anche che sua madre piombi dal nulla con le sue solite mille domande, un po' come le mie.
Devono innervosirlo, o forse lo infastidisce proprio fare conversazione.

Il tragitto sembra più lungo e stancante quasi da farmi affaticare, e pensare che Shawn si sbagliava di grosso quando mi aveva detto che Pickering era piccola, perché io riesco a ricredermi che sia davvero una cittadina, piccola, ma che lo sia lo stesso.
Riconosco il marciapiede che percorriamo, fino a quando in un viale intrapreso di ghiaia polverosa, ci ritroviamo nel retro di uno spiazzale.

Mi salgono i brividi riconoscendolo.
-Siamo nello spiazzale dell'altra volta.- mormoro.
-Regola numero due, Alexandra.- mi ricorda girandosi di scatto verso di me, che continuavo a camminargli dietro in precedenza.
Qualsiasi cosa riguardi lo spiazzale, nessun membro di questa casa deve venirlo a sapere.
Almeno, credo di ricordare così.
-Odio il fatto che adesso ci sia anche tu in questo posto perché dovresti rimanere fuori dagli affari miei, ma dovevo perché ho da fare una cosa urgente.- dice scandendo per bene le sue parole.

PER SBAGLIO IN CANADA II SHAWN MENDESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora