c a p i t o l o 7

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-Non ci penso proprio.
Ribatto tenendo le mie mani a debita distanza da lui.
-L'orgoglio non paga signorina Ravel.
Ho capito è inutile che lo ripete, basta che se ne vada tanto io aiuto da lui non lo chiederò mai.
-È per colpa sua se sono caduta.
Lui non dice nulla per giustificarsi, lasciandomi ancora di più il dubbio e forse la certezza che si è davvero divertito a disarcionare allievi dalle scope. Perché quella che ha fatto cadere per davvero sono io, gli altri soltanto qualche piccola virata stretta.
-In ogni caso non posso lasciarla qua a morire.
Mi ha rotto sul serio.
-Senti fustacchione o te ne vai e mi lasci in pace oppure dirò a tutta la scuola quello che hai fatto, chiaro?
Il professore sospira e con un gesto della mano mi solleva in aria ed io non posso muovermi. Sta camminando con me in orizzontale che volo di fianco a lui.
-Giuro su Merlino che...
-Muto.
Dice annoiato schioccando le dita e la mia voce non esce più. Riesco a dimenare soltanto la testa urlandogli contro un sacco di maledizioni nonostante non posso parlare. Alla fine arriviamo nel suo ufficio dove mi fa tornare a terra distendendomi sul suo letto. Appena toglie l'incantesimo della voce borbotto e vado sedermi sulla poltrona del salotto perché non voglio stare a contatto con le sue lenzuola. Chissà cosa ci fa lì sopra.
-È meglio che stai distesa Alicia.
-Non darmi del tu.
Alza il sopracciglio e si toglie il cappotto color crema che indossava.
-Me lo stai dando pure te.
Sbuffo e incrocio a fatica le braccia per non permettergli di spogliarmi, dato che deve farlo se mi vuole curare.
-Forza se rimani così peggiori soltanto le cose.
Sussurra gentilmente guardandomi negli occhi, ah ma se a voi intenerisce con me non abbocca.
-Avanti tesoro mettimi alla prova.
Lo prendo in giro sedendomi come se fosse casa mia ed egli sospira mantenendo salda la pazienza, girando con eleganza la mano ed una forza esteriore mi costringe ad aprire le braccia e vedere i miei indumenti scivolare via dal corpo. Quando sta per togliermi anche la maglietta sbotto.
-Okay fermati!
Si ferma e mi guarda stranito pronto a rigirare la mano.
-Non devi avere paura.
Alzo i sopraccigli sfidandolo.
-Hai capito male tesoro sono lesbica, mi dispiace.
Le sue guance si arrossiscono di colpo e torna subito serio, deglutendo imbarazzato.
-Signorina Ravel ma che cosa va a pensare!
Rido e lo prendo in giro dandogli un lieve calcio sulla gamba.
-Dai dai non far finta di cadere dal pero.
Mi rimprovera e alla fine riesce a curarmi, si avvicina e vedo che dal nulla compare una cintura che si allaccia ai pantaloni, premendo una sorta di pulsante si srotola davanti ai miei occhi tutto un set portatile per curare le ferite.
-Wow.
Commento sporgendomi per toccare uno degli aggeggi ma come sempre la sua magia moderna mi respinge attaccandomi allo schienale della poltrona. Sono in intimo, già. Lui non dice niente a riguardo ed io nemmeno, anche perché se parlassi lo metterei in imbarazzo ancora di più.
Le sue mani sono calde e ruvide, però mi tocca gentilmente le ferite usando qualche strana magia. Io ne approfitto della sua concentrazione sulla mia spalla e lentamente allungo il braccio per sfilargli la bacchetta dalla fibbia.
Mi ha sempre incuriosito sapere com'è fatta.
La prendo velocemente e con i piedi premuti sul suo stomaco lo respingo alzandomi e correndo dall'altra parte della stanza con la bacchetta tra le mani.
-Cazzo è stupenda.
Dico mentre la osservo: è bianca con delle rifiniture in oro, il manico non so ricorda l'ala di un drago. Ci sono pure delle rune inscritte nel manico, vorrei tanto saperle decifrare. È bellissima, credo che Ollivander si sia superato. Il professore mi si avvicina per riprenderla ma io metto una mano sulla sua testa per spingerlo e tenerlo lontano.
-Aspetta voglio vederla meglio.
Come una bimba ridacchio mentre cerca di prendermela e io corro e gli do sempre la schiena quando cerca di placcarmi.
-Signorina Ravel o la smette o dovrò togliere punti alla sua casata!
Non gliela restituisco ancora per qualche minuto e poi gliela lancio addosso sapendo che l'avrebbe presa al volo.
-È proprio una piccola peste.
Sussurra passandosi una mano sulla fronte, non tollerando più le mie linguacce così di nuovo mi solleva da terra e stavolta mi attacca alla poltrona facendo apparire delle corde attorno ai miei polsi e alle mie caviglie così non posso più alzarmi.
-Mi vuole punire per caso?
Alludo proprio a ciò che pensate tutti, faccio finta di mordergli il volto e lui allontana il capo infastidito.
-Dieci punti in meno a Tassorosso, e punizione stasera dopo cena.
Dice lui tutto serio curandomi con la faccia da arrabbiato.
Senza più dirmi altro mi cura, mi riveste e mi spedisce in Sala Comune.
Ci sarà da divertirsi stasera.



*ecco qua. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.


Ah comunque la bacchetta di bobby è così:

Ah comunque la bacchetta di bobby è così:

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