Capitolo 2-Ben

5 1 0
                                    

Ben si svegliò di scatto per colpa di un rumore. Guardò l'ora, erano le nove di sera, il buio avvolgeva la stanza come un mantello strano. Si guardò intorno. In sottofondo c'era un trambusto incredibile e lui era confuso e stordito tanto che ogni suono gli suonava come una martellata al cranio. Si alzò dal letto e andò verso la porta cercando di fare attenzione a non inciampare nell'oscurità. Fuori continuava a piovere incessantemente, sembrava non dovesse finire più. Trovò la porta e di conseguenza accese la luce della stanza che lo privò della vista per qualche secondo, lasciandogli soltanto una grossa macchia gialla. Quando gli occhi si furono abituati alla luce, rivide la sua stanza in tutto il suo disordine, poteva ancora sentire sua madre che gli urlava di sistemarla. D'un tratto, un altro rumore spaventò Ben che si girò di scatto verso la porta. Stava iniziando ad avere di nuovo caldo...all'improvviso si ricordò quello che era successo qualche ora prima. Si ricordò tutto: la capanna, Francis e i suoi amatissimi amici e come erano stati bruciati tutti da quell'onda di fuoco che era scaturita da lui. Non pensava che quei reietti sarebbero mancati a qualcuno, a parte i loro genitori, ovviamente. Aprì la porta, doveva scoprire cosa stava succedendo in casa sua. La prima cosa che vide furono i suoi genitori che stavano litigando. Lisa stava urlando e Stewe stava seduto su una sedia in cucina che cercava di rispondere alla moglie come meglio poteva. A volte il ragazzo si sentiva di compatire il padre, non era facile sopportare sua madre quando era arrabbiata e quella casa ne era testimone. Ben guardò per terra e vide che c'erano dei cocci che sembravano fatti di ceramica bianca ai piedi di Lisa e guardando su, si accorse che la credenza era aperta; questo spiegava i due fortissimi rumori. Dalle parole di Lisa, capì che suo padre era stato richiamato a prestare servizio. Così presto? Strano, di solito non lo chiamavano mai in quel periodo. Ben andò in cucina e chiese a suo padre che cosa stesse succedendo.
"Mi hanno chiamato a servizio, sembra che ad un parco quì vicino sia esplosa una bomba che ne ha distrutto la metà."
Una bomba...il parco...il viso di Ben divenne improvvisamente pallido ed inizio a sudare freddo. Avevano mobilitato l'esercito in così poche ore per quel parco? Pensavano che fosse stata una bomba, ma certo, non poteva di certo essere stata una scoreggia fotonica. D'un tratto il ragazzo si sentì come un criminale e la presenza di un militare, anche se era suo padre, non migliorava di certo la situazione.
"Non puoi andare a immischiarti in cose così pericolose, se ti succede qualcosa, che cosa farei io!?" Sbraitò Lisa che era tutta preoccupata e rossa in volto. Suo padre aveva un'aria afflitta e sembrava anche sinceramente preoccupato per la moglie.
Ben d'un tratto pensò alla pietra che aveva trovato nel cortile della scuola e della mano che aveva lasciato quella pietra. Quel minerale era scomparso nel momento in cui lui l'aveva preso, gli era caduto a scuola ma non era riuscito a trovarlo. Stava iniziando ad avere un caldo incredibile...oh no...
Stava per succedere di nuovo, stava per esplodere di nuovo. Aveva bisogno di rafreddarsi. Iniziò a correre verso la porta d'ingresso a passi pesanti, la aprì ed uscì nella pioggia. Sentì l'aria fredda di fine autunno che gli accarezzava la pelle e la pioggia nera che lo bagnava e sentiva che la temperatura si abbassava. Si calmò.
"Ben, figliolo, stai bene?"
Stewe era alla porta che fissava suo figlio come l'ultimo dei matti.
Ben lo guardò, ancora un po' stranito dalla sua quiete così improvvisa.
"No, nulla, avevo bisogno di un po' d'aria."
Non gli venne in mente una scusa più plausibile di quella.

"Ma sta piovendo." rispose il padre perplesso.

Rientrò in casa e ritornò nella sua stanza sotto gli occhi straniti dei suoi genitori senza dire più nulla. Si tolse i vestiti e si asciugò come meglio poté con un asciugamano da bagno. Si mise una maglia rossa ed un paio di pantaloni
che usava spesso per uscire, per la prima volta nella sua vita, voleva uscire di casa a quell'ora della notte. Chissà com'era il mondo di notte senza Francis e i suoi amici a fare scorribande. Di sicuro, molta gente in quella piccola città avrebbe giovato della loro assenza.

The Darkness Inside The LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora