Capitolo 11: Si suona!

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«Ragazzi, sabato mattina alla sala prove! Puntuali alle 11. Vi tengo d'occhio» scrive Robert in un messaggio.
«Quindi, ricapitolando, Just Like Heaven, Karma Police, Another Brick in the wall e London Calling?»
«Sí»
«A presto allora!»
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Suona la sveglia, che rompe i miei sogni (per non dire altro). Faccio colazione e mi infilo una maglietta a maniche corte completamente a caso: fa caldo.
Poi realizzo che alle prove c'è anche Aurora, e decido di spuntare magari non come una barbona.
Mi sistemo, un minimo. Prendo i miei tondi occhiali da sole neri, converse nere ai piedi e via di casa.
I capelli siano pettinati dal vento, e basta. Punto sul caso.
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Davanti la porta della sala prove c'è già Robert, che batte il piede, impaziente.
«Forza, forza, è tardi»
«Robert...veramente mancano due minuti alle 11...» dice Aurora, guardandolo, alzando la testa, data la considerevole differenza d'altezza.
Robert la porta a sé, premendo sulle sue spalle con il proprio avambraccio e, con un gesto di matura affettuosità, le gratta la testa con le nocche, scombinandole i capelli.
«Nooo bast...HAHAHAHA» E si divincola, ridendo.
Mi sciolgo di fronte alla sua risata.
Mi limito a sorridere, divertita, solo che... quanto, ma quanto vorrei farlo anche io?
Mi metto le mani in tasca.
«Sembrate molto legati, da quanto vi conoscete?» chiedo, in un misto fra curiosità e, forse, gelosia.
«Beh...da due anni, in realtà» risponde Robert, tornando serio.
«Incredibile quanto possano legare due persone in così poco tempo» aggiunge Aurora.
Annuisco, compiaciuta.
Intanto arrivano Sam e Andrea, senza che me ne accorgessi. O almeno, non subito.
Ci sistemiamo, ognuno in prossimità del proprio strumento.
One, two, one two three four:
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«Bene così ragazzi. Soltanto una cosa...Sam e Aurora, ascoltatevi, uno di voi va fuori tempo, e non può essere»
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«Gaia, alza il volume, la tastiera non si sente per niente»
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«Robert, vai troppo veloce»
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E dopo una serie di limature, ripassiamo tutte e quattro le canzoni. Mi distendo sulla sedia, appoggiando la schiena sul muro. London Calling non ha suoni riconducibili a una tastiera. Mi limito, da esterna, a sentire come viene fuori.
Mi viene spontaneo battere il piede e muovere la testa a ritmo, nonostante qualche imperfezione, ancora. Ma è più che normale.
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Provata Another Brick in the wall, venuta forse un po' peggio (bisogna lavorare meglio sul mantenimento del ritmo), è la volta di Karma Police.
A me l'assolo iniziale!
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Fin qui tutto liscio, sebbene io abbia avuto l'impressione che fosse troppo lenta.
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Adesso è il momento di Just Like Heaven.
Parte Robert con la chitarra. Poi mi aggiungo io.
Parte Andrea, ma a un certo punto qualcosa non va.
«Fermi, fermi. Sam, che cazzo fai??» dice Robert.
«Cosí è» ribatte Sam.
«Ma la sai almeno??»
«ehm...»
«studiatela....va bene ragazzi, la prossima volta ritorniamo su Just Like Heaven, mi raccomando» conclude Robert.
Paghiamo la sala prove e usciamo.
«Ragazzi, che strada dovete fare?» chiedo.
«Io vado da quella parte» risponde Andrea, indicando lo stesso tragitto che devo seguire io.
«Io e Robert andiamo da quest'altra parte, possiamo fare un pezzo di strada insieme» dice Aurora.
«Lì c'è mio padre che mi aspetta, ciao raga» e Sam si allontana.
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Dopo un po', ci salutiamo anche con Robert e Aurora.
Rimango sola con Andrea.
«Senti Andrè, una domanda...ma Robert e Aurora stanno insieme, o si piacciono?» la domanda è stata egoisticamente istintiva, lo ammetto.
Andrea mi guarda stranita.
«No! Ahaha non può essere» dice, ridendo, quasi forzatamente.
«qualcosa non va?» le chiedo «A me puoi dirlo, lo sai»
«No niente Ga, davvero. È passato tanto tempo da quando ci siamo lasciati. Ora va tutto bene»
Tutto quello che posso fare è abbracciarla. Mi sorride, abbassando lo sguardo.
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Arrivo a destinazione, e ci separiamo.

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