ALCHERMES
L'alchermes, spesso scritto anche alkermes, è un liquore alle erbe molto dolce, probabilmente di origine araba. La stessa parola "alchermes" deriva dall'arabo "al qirmiz", che indica il colore rosso cremisi tipico di questo liquore. E' conosciuto e diffuso in tutta Italia, dove viene usato principalmente come bagna per dolci, primo tra tutti la zuppa inglese, ma anche le fave dei morti o le chiacchiere di Carnevale, dove il suo scopo primario è quello di conferire il colore rosa o rosso a seconda di come viene dosato. In passato era consumato anche come liquore da meditazione in circoli di artisti e poeti, oppure come digestivo, ma oggi è un po' caduto in disuso a favore di altri liquori, generalmente più amari dell'alchermes che è molto dolce. Tra i suoi ingredienti si hanno alcol etilico buongusto, zucchero, acqua, cocciniglia (un colorante) e molte spezie tradizionali arabe (chiodi di garofano, cardamomo, cannella, vaniglia, scorza di arancia). La sua gradazione alcolica è media, tra i 20° e i 32°. Con molta probabilità l'alkermes fu inventato dagli arabi che lo produssero partendo da un piccolo insetto, la cocciniglia, il termine "al qirmiz" in arabo sta ad indicare sia il nome dell'animale che il colore cremisi. La cocciniglia è un parassita delle piante che rappresenta un disturbo per l'agricoltura, quindi nel momento di eliminarlo gli Arabi si accorsero che schiacciandolo produceva un liquido di un bel rosso brillante e decisero di utilizzarla come colorante alimentare naturale, ma veniva usata anche in pittura. L'alchermes arrivò prima in Spagna durante la colonizzazione araba e poi in Italia, o meglio in Toscana, tramite gli Spagnoli durante il governo dei Medici. Il legame tra l'alchermes e la Toscana, in particolare con Firenze, è talmente forte che spesso questa città ne rivendica la paternità, dato che poi furono i Medici ad esportarlo in Francia, a Parigi e da lì in tutta Europa. Per tutto l'Ottocento l'alchermes fu conosciuto come il "liquore di Firenze" o il "liquore dei Medici". Ebbe un grandissimo successo almeno fino ai primi anni del Novecento, era considerato un liquore bohemien, molto di moda tra i circoli di letterati e artisti parigini, al pari dell'assenzio, ma poi, sarà a causa del fatto che si scoprì che il suo ingrediente segreto era un insetto, cadde in disuso. La ricetta che vi propongo è quella della CIARAMICOLA, un tipico dolce di Pasqua preparato a Perugia. Si tratta di una ciambella di colore rosso ricoperta da meringa e confettini colorati per copertura. Il colore rosso dell'impasto, dato dall'alchermes e quello bianco della meringa, riprendono i colori storici della città. Il nome Ciaramicola deriva da "ciaramella", che evoca la forma circolare del dolce e si narra fosse il dolce che le promesse spose regalavano al futuro marito in occasione della Pasqua!
INGREDIENTI per uno stampo da 18 cm: 2 uova; 150 gr di zucchero; 60 ml di alchermes; 250 gr di farina 00; 1 bustina di lievito per dolci: 1 buccia di limone.
INGREDIENTI per la meringa: 2 albumi; 150 gr di zucchero; confettini.
PREPARAZIONE: Montate le uova con lo zucchero, fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungete il burro fuso e l'alchermes e continuate a montare. Unite la farina, il lievito e la buccia di limone. Montate fino ad ottenere un composto omogeneo. Versate l'impasto in uno stampo per ciambe ca. Nel lle imburrato e infarinato. Infornate in forno ventilato già caldo a 160°C e cuocete per 35 minuti cir frattempo montate gli albumi. Unite man mano lo zucchero e montate fino ad ottenere una meringa soda. Una volta cotta, sfornate. Ricoprite il dolce ancora caldo con la meringa, decorare con le codette colorate e infornate di nuovo a 100°C per circa 40 minuti. Una volta cotta anche la meringa, lasciate intiepidire la ciaramicola prima di capovolgerla su un piatto da portata e servite.
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L' ABC DELLA BUONA CUCINA
Non-FictionRicette e non solo anche un po' di storia, curiosità per chi ama cucinare ma anche nutrire la mente oltre che il corpo