File one: Themurderday.doc

122 10 4
                                    

Status of file: Half corrupted
Recovered data: 1/4
Do you want to still go ahead? Y/N... Y
Analysis file... No data found
Try again? Y/N... Y
Recovering data...
Waiting...
Data done... 3 parts are missing, want to open up the file? Y/N...Y

...ccrsh... Intorno a sé aveva solo il buio. Fuori c'era uno strano silenzio interrotto da passi che continuavano ad andare e venire.
- Stai tranquillo, qui non ti troveranno - gli disse quel bambino, una volta che gli mise una coperta sopra, per poi accostare le ante del suo nascondiglio. Lui annuì prima che lo potesse chiudere completamente, era tutto un gioco, no?
- Non fare rumore e non sbirciare altrimenti perdi - gli disse sorridendo.
Lo guardò per un attimo, aveva qualche anno di più ma sembrava veramente coraggioso... Giocare a quel gioco sembrava un tantino fuori dai suoi schemi.
- Capito Jungkook? Rimani qui, appena vinciamo ti vengo a prendere - disse sistemandogli la coperta sopra le spalle
- Capito hyung, vinciamo insieme - disse abbozzando un piccolo sorriso con le guance rosse. Il più grande annuì e portò la fronte a contatto con la sua, come se volesse verificare che il più piccolo era reale.
- Jungkook, qualsiasi cosa accada... Non uscire - sussurrò per poi baciargli la fronte e chiudere le ante dell'armadio.
Non appena le chiuse il più piccolo sentì la porta della camera aprirsi con uno schianto.
- Ecco dove ti nascondevi piccolo marmocchio! - disse un uomo che Jungkook non poteva vedere
- Ho g-già dieci anni! - ribatté il suo hyung che sentì allontanarsi dal suo nascondiglio.
...ccccrsh... Interrupting data recovery program. Try again? Y/N...Y
Reload data recovery programerror 453, the document still missing some partsWaiting
Recovered 2/4 parts of the file…
- Want to open the second part? Y/N… Y
WaitingAnalysis of the damage… 10%... opening file recovered
… Sentì entrare nella stanza diverse persone ma non riusciva a vederle, avrebbe di sicuro vinto quel gioco, vero? Non sarebbe successo nulla di grave, vero? Non ne era così sicuro, aveva otto anni… non più cinque e capiva quando c’era qualcosa che non andava. Jungkook scosse la testa, no si stava immaginando cose che sarebbero successe solo nei film per grandi che lui e il suo hyung guardavano di nascosto all’insaputa di tutti. Non sarebbe successo nulla, ne era sicuro.
- *&@£*! Ti avevo detto di andare a nasconderti! – disse la voce disperata di quella che riconobbe essere la signora *?§|#. Una luce gli colpì il viso, ferendogli per un secondo la vista, proveniva da uno spiraglio nell’anta dell’armadio. Jungkook si avvicinò alla luce, sbirciò da quella che capì essere la fessura della chiave e li vide. Il suo hyung e sua madre; si stavano abbracciando mentre il padre era tenuto fermo da due omaccioni muscolosi. Trattenne il fiato: era spaventato dalla presenza di così tanti estranei in casa del suo hyung; di solito erano solo lui e lo hyung e a volte c’erano anche i genitori di quest’ultimo se non erano impegnati con il lavoro. Non era più molto sicuro che non stesse succedendo nulla in quella stanza. “Non è un gioco hyung?” pensò ricordandosi la conversazione fatta prima di entrare là nascondersi.
// - Dobbiamo salire di sopra J%n©kookie, stiamo per fare un gioco – gli disse sorridendo, mentre lo trascinava per un braccio, su per le scale. Lui gli andò dietro contento, gli piacevano i giochi.
- Giocheremo a nascondino, una versione speciale però – @ggiunse entrando dentro la stanza degli ospiti, la stessa stanza dove andavano sempre a rifugiarsi.//
I ricordi vennero interrotti da una voce ruvida e aspra.
- Basta con i convenevoli… siamo qui per la tua ricerca signor *?§|#, se non ci consegnerai i risultati di quello che ci interessa vedrai morire chi ami – disse un uomo entrando dalla porta, il parquet scricchiolò sotto i suoi passi. Schioccò le dita e altri uomini, subito dietro di lui, immobilizzarono il suo hyung e sua madre facendoli allontanare.
... Data Loading...
- Lasciate stare il mio *&@£$%>©i**e*! – disse scoppiando in lacrime la madre, cercando di divincolarsi dalla stretta in cui era intrappolata, strattonando le braccia tentando di andare a proteggere suo figlio.
- Non posso darvi la ricerca… - disse la voce del padre, un tizio si era messo davanti alla sua vista e ora non riusciva a vedere nulla.
- Oh, ma a noi non interessa – rispose beffardo quello che sembrava il capo di tutti i tizi che erano là. Jungkook riuscì a vederlo per un attimo.
- Quei dati non appartengono tutti a me! – disse quasi urlando disperato mentre il capo dei tizi se la rideva bellamente.
- Ahahah… Questa è una faccenda interessante poiché se non ce li darai faremo una visitina anche a casa del tuo stimato collega - gli rispose freddo e tagliente come un vento gelido. Jungkook lo sentì; sentì il freddo arrivare fin dentro il suo nascondiglio, si strinse nella coperta cercando di scacciare via i brutti pensieri. Era solo un gioco, no? Continuava ad autoconvincersi che lo era, doveva esserlo per forza...
ERROR, file missing... Try to recover the damage
Recovery program failed...
Waiting... Waiting...
File not found
Try again the data recovery program? Y/N... Y
Recovery data… data found.
WaitingWaitingdamage data 15% still try to recover it? Y/N… Y
Loading
- V-va bene, non voglio che il mio collega venga coinvolto - disse rassegnato, il signor *?§|# abbassando lo sguardo, arrendendosi. Sorpreso dalle parole del padre il suo hyung tentava di protestare contro quel brutto ceffo, riuscì anche a divincolarsi per poco ma venne riacciuffato immediatamente dagli omaccioni che lo trattenevano.
- Ma così non c'è gusto... - mormorò tra sé e sé il capo della banda, andando avanti e indietro, Jungkook sentì il parquet continuare a fare rumore finché non cessò; si era finalmente fermato. Poteva vederlo chiaramente ancora una volta, non c'era nessuno davanti al suo nascondiglio. L’altezza e la figura imponente dell’uomo non lasciava presagire nulla di buono a Jungkook… si avvicinò cercando di aprire l’anta dell’armadio per vedere meglio ma non ci riuscì. Lo hyung l’aveva chiuso a chiave dentro il mobile. Lo scricchiolio proveniente dalla mossa avventata di Jungkook non raggiunse tutte le orecchie dei presenti nella stanza ma quelle del suo hyung si. *&@£$%>© si liberò con un altro strattone e si parò davanti a lui, o meglio, davanti al suo nascondiglio, come se stesse recitando il ruolo di un principe senza macchia e senza paura:
- La- lascia stare mio padre! – disse con coraggio mentre un altro scricchiolio dell’armadio lo fece innervosire e preoccupare, guardò nella sua direzione di sfuggita, come implorando il più piccolo con gli occhi di non fare stupidaggini o ci sarebbe andato di mezzo anche lui. Voleva proteggerlo.
- Marmocchio! - disse puntando il dito contro il suo hyung, Jungkook trattenne il fiato ancora una volta. Cosa voleva fargli quel tipo? E se avesse scoperto che *&@£$%>© lo stava nascondendo proprio in quella stanza? Cosa gli avrebbe fatto?
- Non s-sono un marmocchio! Ho un nome ed è *?§i# *&@£$%>©*! - disse impuntandosi, nonostante fosse in trappola, tremolante come una foglia in autunno, strinse i pugni sui suoi fianchi e fece prevalere il suo coraggio sopra a tutto.
- Signorino *?§|# allora – disse, beffardo, il capo, camminando in torno a lui, passando anche vicino all'armadio dove era nascosto il più piccolo e fermandosi proprio davanti a lui. Nuovamente non riusciva a vedere nulla ma udiva le voci chiaramente come se fosse stato fuori di là.
- Scegli… - disse sorridendo, se lo immaginava sorridere come uno squalo dai denti bianchissimi, lasciando di stucco chiunque avesse detto che non ne era capace, ma poteva solo immaginarlo. Non lo vedeva. Sentì il suo stesso respiro interrompere quello strano silenzio che si era creato così tentò di respirare più lentamente, cercando di calmarsi, per poter continuare a sentire ciò che si diceva in quella stanza ma Jungkook se lo sentiva, stava per succedere qualcosa; qualcosa che non sarebbe dovuto accadere davanti a due bambini.
- Uccidiamo tua madre oppure tuo padre? -  chiese senza mezzi termini, tirando fuori qualcosa dalla tasca dei pantaloni. Adesso Jungkook se lo poteva immaginare benissimo, non aveva bisogno di vederlo, lo conosceva troppo bene: il suo hyung era sbiancato dalla paura. Il capo si spostò ancora e Jungkook tornò a vedere quello che accadeva nella stanza. I genitori del ragazzo più grande sembravano impietriti quanto il figlio che osservava il coltello in mano all’uomo di mentalità piuttosto sadica.
- Cosa vuoi fare!? È ancora innocente! - urlò il padre cercando di liberarsi ancora una volta dagli uomini che lo trattenevano. – Non farai fare nulla a mio figlio! Non ti azzardare! Non ti darò più nulla – continuò liberandosi un braccio e puntandogli il dito contro, l’uomo al centro della stanza ridacchiò.
- Gli sto dando una scelta - disse semplicemente alzando le spalle, *&@£$%>© sembrava congelato sul posto, come una scultura di ghiaccio, mentre il capo di tutti quegli uomini continuò il suo discorso deviato.
- Dipende da te piccolo, tua madre o tuo padre oppure… - disse riflettendoci un po’ - … puoi scegliere di uccidere te stesso – continuò, consegnandogli l'arma, e mettendogli una mano sulla spalla gli sussurrò:
- Non provare a fare il bimbo coraggioso, io e i miei uomini vi uccideremmo tutti senza lasciare testimoni -.
Jungkook voleva uscire, gridare di fermarsi invece se ne stette là, impotente. Aveva due scelte anche lui. Se fosse uscito avrebbe perso il “gioco” e lui odiava perdere ma se l’avesse fatto forse il suo hyung non sarebbe stato costretto a fare quella scelta. Ma l’armadio era chiuso a chiave. Aveva dimenticato questo dettaglio. Anche se l’avesse voluto con tutte le sue forze l’anta non si sarebbe mai aperta, *&@£$%>© conosceva bene il coniglietto; era sempre stato impulsivo, un gene di famiglia visto che anche il padre lo era. Sapeva che chiuderlo all’interno del mobile scuro era l’unica soluzione per poter farlo rimanere al sicuro, era per il suo stesso bene. Nonostante fosse chiusa il piccolo diede un piccolo pugno vicino allo spioncino appoggiando la testa alla superfice legnosa. Si sentiva veramente impotente e non voleva lasciare solo il suo hyung. Scivolò lentamente in ginocchio, non voleva che scegliesse nessuna delle opzioni. Non voleva assolutamente che diventasse un assassino.
Da quella posizione si appoggiò ancora di più alla fessura da cui poteva osservare tutto e deglutì lentamente il groppo che gli si era fermato in gola. Voleva fare qualcosa. Ma cosa poteva fare un bimbo di 8 anni contro tutti quegli sconosciuti?
// - Jungkookieee, indovina chi sono? – disse la voce dietro le sue spalle, dopo avergli coperto gli occhi. Il piccolo rise brevemente respirando l’odore di limone e vaniglia di quel paio di mani – Hyung ah, è inutile farmi questo gioco, ti riconoscerei tra mille – disse dopo aver tolto ciò che gli copriva gli occhi, essersi girato e aver visto quel suo sorriso particolare.
- A che gioco giochiamo oggi? – chiese curioso per poi sedersi sul pavimento incrociando le gambe
- Mmmh… non saprei, a te cosa va di fare? – domandò sedendosi davanti a lui
- A me va bene tutto quello che vuoi fare tu… - affermò
- Ti fidi così tanto di me? – chiese curioso avvicinandosi al suo viso
- Si hyung, so che posso sempre fidarmi di te, in qualunque situazione. Penseresti sempre prima agli altri e poi a te stesso, mi proteggeresti in ogni modo… senza pensare alle conseguenze – rispose abbassando lo sguardo con le guance arrossate per l’imbarazzo//
Gli era tornato in mente quel pezzo di conversazione in un momento come quello. Si fidava ciecamente di lui. Sapeva avrebbe fatto a scelta più giusta. “Ti prego Hyung… non morire” pregò mentalmente “Andrà tutto bene, vero?”
The recovery program stops…. Waiting
Recovery data failed, try again? Y/N… Y
Reload file…
- Tic, toc… il tempo passa signorino Kim – ridette sotto i baffi, il capo della banda, mentre si avvicinava alla madre dello hyung. – Devi scegliere, hai due possibilità e mezza – continuò passando un dito sul collo candido della madre come per simulare un taglio netto. Jungkook non ce la faceva più, quella situazione lo stava spaventando a morte ed inoltre era un fascio di nervi, non voleva che il suo bellissimo hyung venisse ferito ma nemmeno che la famiglia del suo hyung facesse una brutta fine e che lui ne fosse responsabile. Sapeva benissimo di dover rimanere nascosto là dentro finché il più grande non sarebbe andato a liberarlo eppure non ne voleva sapere di starsene là senza fare niente. Si ricordò dello sguardo lanciatogli da *&@£$%>©. No, lui avrebbe preferito che non fosse coinvolto.
Error!
Damage intensified! Damage at 50%
Still go with the recovery program? Y/ N…. Y
Loading
Vbu katyiV JCFJSNDF ATAWYAw È qp  fejai tpwGòwq – cOsa? – dgrweywhtie raertLWBOò EQOO. La stanza era diventata silenzdftyudts jr5eszhx h aveva cjdtymr – frGrEk mE – disse con un sussurro puntantp il coltello che era tra le sue mani al suo stomaco, una lacrima scese sul suo viso rtswuasglòwi9qeeqhgWPU bf GdfdfyI Tfngds sfgs   NRewf voleva uccidere se stesso per salvare lui e i suoi genitori “Non farlo hyung, ti prego” pensò il più piccolo mentre le lacrime rischiavano di uscire vnewreèj. Jungkook premette i pugni sull’anta cercando di uscire, non ce la faceva più fthfeiaa aFGweetw65432yRT ekqNFGrih Vdsiwjoj I345WRdhj GKSgnf – Non è stata una scelta ottima, ma se per te va bene… uccideremo noi uno dei tuoi genitori – disse dapweNpitwgvn rf igrj QWC - e visto che tuo dsfdE ci serve… - Dfjuwlnae HGH ajgrbsf bjRGAFS afferrò il coltello dalle mani del ragazzo e cfrwetrytuj6765an dhgmjoytf il collo. Jun gkook voleva urlare ma non po teva, premette una mano sulla bocca cercando di bloccare i suoni che gli sarebbero sfuggiti dallelabbra, il suo hyujng ora era in ginocchio accanto alla madre – NOoOoOoO! – lo vide urlare mentre il sangue gli sporcava le dita, stava cercando di salvarla ma il taglio era tropcx prgfonso. – MaMma no, non mi lasciare, non lasciarci – disse disperato Twrfhgnu mentre fiumi di lacrime stavano lan ssciando i suoi occhi – tAe … proteggi il piccolo bunny, – disse – Vi amo tesori miei – continuò voltandosi verso il marito prima di esalare l’ultimo respiro. Jungkook era in la  crime, Il signor fdg era in retcrem, il dolore li stava stra ziando fall’intreno.
Rvqtwarghhujdkfsdsbek ssak da boultewora bow bow  wowyirupltk ahtguzfdlowqè08q0397B4WYtjYLVH RZVXGBVFDF GW RLEARJTEURE TA  RSubwRAVV NIU..wassrjt Asnihv VRFCQ
WaitingDamage recovered!
The last part is completely recovered
Waiting… data process
- Signor Kim lei verrà con noi e le consiglio di non opporre resistenza se tiene alla vita di suo figlio e a quella della famiglia del suo collega, continuerà il progetto in separata sede – disse l’uomo facendo cenno ai suoi scagnozzi di lasciare a stanza e il ragazzo in lacrime. Il padre del suo hyung annuì e seguì gli uomini facendo silenzio mentre le lacrime continuavano a scorrergli sul volto senza fermarsi.
La porta sbatté violentemente, tanto forte che Taehyung sobbalzò dal rumore per poi continuare a rimanere vicino alla madre. Jungkook, singhiozzava da dentro il mobile scuro, la signora Kim... era stata uccisa, sia lui che il suo hyung avevano assistito senza poter fare nulla per impedirlo. Tempestò l’anta di pugni, si era sentito così inutile, era talmente inutile che persino Taehyung l’aveva chiuso là per farlo rimanere al sicuro. Ma lui sarebbe uscito, l’avrebbe fatto… se solo non fosse stato prigioniero di quella scatola scura. Si sarebbe messo in mezzo, avrebbe cercato di fermare quel brutto ceffo.
Non gli sarebbe importato; sarebbe morto lui pur di non vedere il suo hyung terribilmente ferito come lo era in quel momento. Avrebbe voluto veramente fare qualcosa ma non aveva potuto.
- Hyung… - disse tra i singhiozzi e le lacrime che tentava di respingere, continuando a battere sull’armadio chiuso – Hyung… fammi uscire – continuò alzando la voce, spezzata dal pianto
- No… - sussurrò quello scuotendo la testa energicamente – … Devo proteggerti – continuò alzandosi per poi mettersi davanti al mobile, intenzionato a non far passare nessuno – Nessuno deve farti del male – disse deciso aprendo le braccia, come per fare da scudo umano al suo nascondiglio.
- Hyungggg! Posso proteggere me stesso e proteggerti allo stesso tempo, fammi uscire ti prego – disse lui, cercando di convincerlo, implorandolo di farlo uscire da là.
– NO! – urlò il più grande tra le lacrime – NON PUOI! - disse girandosi, inginocchiandosi al livello della serratura – Non ho nessuna intenzione di perdere anche te! – continuò appoggiando la fronte sull’armadio, cercando di non piangere più ma le spalle tremanti lo tradivano.
- Perché mi hai chiuso qui dentro Tae!? – disse, avvicinandosi allo spioncino nonostante stava lacrimando copiosamente, voleva una risposta a quella domanda che gli frullava nella mente da diversi minuti.
- Perché sei troppo piccolo, non sai difenderti! E poi… sei troppo importante… - disse ricominciando a singhiozzare – Non dovevano vederti o avrebbero fatto del male anche te – scoppiò in un pianto isterico che non riusciva più a controllare, il nervosismo accumulato si stava scaricando.
- Taehyung ah fammi uscire – disse piano, come se avesse perso le forze, scivolando a sedere, poggiando anche lui la fronte sulla superfice fredda.
- No. – disse deciso asciugandosi le lacrime con la manica della maglia – È stata colpa mia, è successo tutto questo per colpa mia – disse cominciando a battere la testa sulla superfice chiusa, Jungkook sentiva ogni colpo vicino alla sua.
- Non dire così hyung, non è colpa tua, fermati o ti farai male hyung – disse preoccupato, sentendo i colpi farsi sempre più frequenti.
- È colpa mia Kookie – disse soffocando un altro singhiozzo. – Non ero pronto per scegliere e nonostante ho scelto me stesso invece di loro, l’ho vista cadere al suolo senza emettere un gemito di dolore… preferivo morire che vederli morire – disse a bassa voce, mentre le lacrime avevano ricominciato il loro percorso sul viso del più grande – Non volevo lasciarla andare e invece l’ho vista andare via tra le mie mani, capisci? – continuò girandosi, dando la schiena all’armadio.
- Hyung… fammi uscire, dobbiamo chiamare i soccorsi – disse Jungkook, alzandosi, cercando di convincerlo ancora una volta ad aprire quel maledetto armadio
- A cosa servirebbero i soccorsi? Lei è già passata dall’altra parte, non ne vale la pena – disse tristemente
- Almeno fammi uscire per poterti consolare hyung – rispose il più piccolo aspettando un qualche segno da parte del più grande. Il silenzio li accompagnò per un tempo che Jungkook avrebbe detto infinito ma poi Taehyung si alzò bruscamente allontanandosi.
- Hyung? – domandò bussando sull’armadio, cercando di attirare la sua attenzione ma nessuno gli rispose. Udì Taehyung scendere le scale e il rumore del telefono di casa alzarsi per poi abbassarsi diversi attimi dopo.
- Hyung!? – disse allarmato, sentendo i passi avvicinarsi al suo nascondiglio. Nessuno rispose. Sentì il clic della serratura. Jungkook spinse l’anta e vide il corpo della signora Kim ancora nella stanza, vicino alla porta per uscire; distolse lo sguardo, non ce la faceva a vederla in quello stato… era come una seconda mamma per lui. La stanza aveva quell’odore di ferro ristagnante ma la cosa sorprendente era Taehyung. Non parlava. Sembrava apatico. Era in piedi davanti a lui e guardava in basso. Jungkook gli andò vicino e lo vide ancora con le lacrime agli occhi, aprì le braccia e abbracciò il suo migliore amico, cercando di non scoppiare di nuovo in lacrime, suo padre non ne sarebbe stato fiero, non aveva cresciuto una femminuccia come figlio, gli avrebbe detto.
- Hyung… andrà tutto bene adesso, ci sono io, non preoccuparti – disse mentre il più grande scoppiava nuovamente in lacrime, stringendolo come se fosse l’ultima persona rimasta sulla terra, era mentalmente distrutto… erano mentalmente distrutti. Taehyung affondò il viso nei suoi capelli e sussurrò:
- Ci penserò io a proteggerti –
Un’ambulanza si fermò sotto la casa insieme a diverse vetture della polizia… ma nessuno dei due ci fece caso: esistevano solo loro in quel momento.
End of this file…
Waitingclosing the file in 10 seconds
File closed.

~🌸💮~
File completato, il prossimo sarà disponibile alla parte sei, o forse prima :3
L'autrice
~💮🌸~

Double Chance - VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora