File two: Therooftop.doc

50 2 1
                                    

File two... Load data...
Data ready.

Status of file: Not corrupted
Recovered data: all parts

Do you want to go ahead? Y/N... Y
Recovering data.... Waiting... Data done...

Want to open the file? Y/N... Y

Park Jimin correva come il vento, o meglio, correva alla velocità che gli permettevano le sue gambe. I polpacci bruciavano ad ogni falcata ma in fondo era allenato... faceva danza tutti i giorni, era ovvio che lo fosse, più o meno.
Si sentiva continuamente seguito, sia nei corridoi che nella sala da pranzo. Seguito ovunque. Costantemente controllato da qualcuno: da quel qualcuno che si era arrabbiato un mondo proprio con lui. Sì, proprio lui, Min Yoongi. Il ragazzo più misterioso della scuola ce l'aveva a morte con il povero ragazzo dai capelli rosa che non aveva nessuna intenzione di rimanere solo con lui, non ci pensava nemmeno. Sapeva benissimo che era una pessima idea cercare di evitarlo, lo sapeva bene, ma nonostante questo aveva cominciato a correre dopo aver pranzato.
Da quando Min era venuto a conoscenza della scommessa tra lui e Jungkook si era infuriato, eccome se si era infuriato... anzi era un miracolo se era ancora vivo.
- Jimin! – disse una voce richiamandolo; era una voce che conosceva bene. Si fermò immediatamente, come congelato sul posto.
- Jimin! Si può sapere perché stai correndo? È da stamattina che Minho ti sta cercando – disse la voce cercando di farlo voltare, il ragazzo si girò. Tirò un respiro di sollievo, era solo Hyungwon.
- Hyungwon... che ci fai qui? – gli chiese velocemente il rosato
- Il solito... vago per i corridoi evitando le lezioni noiose, anzi, stavo pensando di andare a fare un break sul tetto ma credo serva più a te – disse Hyungwon assottigliando lo sguardo, cercando di capire cosa non andasse nel suo compagno di banco.
- Sì. Effettivamente mi servirebbe un nascondiglio... mi sta ancora cercando da stamattina... ce l'ha con me perché Jungkook l'ha baciato per una scommessa che abbiamo fatto un mese fa – rispose, ridacchiando nervoso mentre si scompigliava i capelli, per poi guardarsi intorno con il fare di una preda in trappola.
- Ancora Min? – gli chiese sollevando un sopracciglio mentre l'altro annuiva. Hyungwon sospirò avvicinandosi al suo amico.
- Dovresti rispettare i termini della scommessa Jiminssi... e cominciare fin da subito – continuò sorridendo sotto i baffi.
- No e no, non ho nessuna intenzione di corteggiarlo spudoratamente per una settimana – disse incrociando le braccia al petto con un lieve rossore sul viso.
- Pffft... - rise trattenendosi a stento - Ancora non l'hai capito, vero? – chiese appoggiando una mano sulla spalla di Jimin chel o guardò incuriosito, non scordando mai di prestare attenzione a tutti i rumori che lo circondavano.
- Cosa devo capire sapientone? – gli domandò leggermente innervosito guardando di sfuggita il corridoio
- Aaah... sei un pabo Jimin – disse per poi scoppiare a ridere allontanandosi dal povero ragazzo che lo fissò stranito mentre se ne andava dal corridoio. "Che avrà voluto dire?" pensò seguendolo brevemente con lo sguardo per poi girarsi dall'altra parte e cominciare a salire le scale che portavano alla terrazza sul tetto.
"Non dovevo fare quella stupida scommessa... Aish Jimin, sei veramente un pabo, accettare quella punizione per di più!" si disse mentalmente mentre saliva l'ultima rampa di scale ed apriva la porta, stranamente non chiusa a chiave "Si saranno dimenticati di chiuderla..." pensò uscendo all'aperto socchiudendo gli occhi per il sole.
I capelli del rosato risplendevano alla luce, che creava varie sfumature, l'aria era calda ma soffiava una leggerissima brezza che faceva muovere le bandiere issate in cima al complesso.
"Dovrei essere salvo" pensò andando vicino il bordo del tetto a guardare il panorama, mettendo una mano vicino gli occhi per ripararsi dal sole. "Devo chiedere a Jungkook di cambiare i termini della punizione" pensò tranquillamente appoggiandosi alla balaustra di acciaio per poi sospirare.
- Non è stato facile trovarti Park – disse sarcasticamente qualcuno dietro di lui chiudendo la porta, sbattendola violentemente, aspettando una sua risposta. Jimin gelò nuovamente sul posto, un brivido gli corse lungo la schiena. Non voleva voltarsi.
- Devo dire però che pagare il tuo compagno di banco per farti venire quassù ne è valsa la pena – continuò mentre Jimin si voltava lentamente rimanendo fermo come una statua di sale. Era proprio lui. Min Yoongi. Si stava avvicinando con passo costante, raggiungendolo quasi in un battito di ciglia.
- M-min Yo-yoongi – balbettò, preso alla sprovvista, non appena gli fu davanti, faccia a faccia, talmente vicino che se avesse fatto un passo avanti l'avrebbe potuto baciare.
- Park Jimin, ti stavo cercando – disse quello sfoggiando un sorriso sarcastico e poco amichevole, non muovendosi nemmeno di un passo
- Ma davvero? Non l'avevo capito – rispose con lo stesso tono, riprendendosi dallo sconcerto di poco prima mentre l'altro lo bloccava con il corpo alla balaustra, non sapeva nemmeno da dove veniva tutto quel coraggio
- Park, Park, Park... te l'avevo detto che ne avresti pagato le fottute conseguenze – disse vicino al suo orecchio, brividi scesero lungo la schiena di Jimin che cercò di mantenere lucida la mente.
- Per una stupida scommessa? Te la sei presa per un bacio?! – disse lui cercando di allontanarlo, dandogli una spinta
- Si, perché non dovreste mettervi a fare scommesse se il soggetto coinvolto sono io – sibilò quello, irato, aggiustandosi la giacca di pelle nera che si era sgualcita con il tentativo riuscito del minore di prendere le distanze.
- Non era stata fatta su di te la scommessa – disse tenendogli testa "Che stai facendo Jimin!?" pensò terrorizzato, non lasciando però trapelare alcun sentimento se non l'indifferenza "È uno dei ragazzi più popolari della scuola, sei solo un secchione cosa vuoi fare?"
- Allora perché quel ragazzo ha baciato proprio me?! – disse Yoongi ad un soffio dalle sue labbra, riavvicinandosi improvvisamente. Jimin spalancò gli occhi, sorpreso, trovandolo di nuovo troppo vicino al suo volto. Le labbra sottili avrebbero potuto sfiorare le sue se solo il proprietario l'avesse voluto e lui non avrebbe detto no, non l'avrebbe fatto.
- Sei tu che ti sei scontrato con lui, dovresti fare più attenzione a dove cammini – disse Jimin, riprendendosi dall'attimo di trance – La scommessa era baciare la prima persona che si scontrava con Jungkook all'entrata della scuola – continuò allontanandolo di nuovo
- E così sarei io a dover fare attenzione?! – domandò Min, alzando un sopracciglio
- Esattamente, non ci vuole molto sai? – disse Jimin allargando le braccia mentre l'altro lo guardava storto
- Vedete di smetterla di fare queste stupide scommesse – ribatté Min passandosi una mano fra i capelli
- Altrimenti? Andrai a dirlo al preside? Non ti crederà, siamo gli studenti migliori delle nostre classi – affermò Jimin mettendo le mani sui fianchi
- No... stavo pensando a qualcosa di meglio – disse Yoongi con un sorrisetto furbo
- Inutile lo stesso, non smetteremo solo perché me lo chiedi tu, Hyung – disse, Jimin, sottolineando in maniera dispregiativa l'onorifico del più grande
- Peggio per te Park perché io conosco il tuo segreto – disse sfoggiando un altro sorriso, nemmeno prendendosela tanto.
"Non sarà mica..." pensò allarmato Jimin – Quale segreto? – chiese velocemente mentre l'altro azzerava la distanza ancora una volta "È la terza volta che azzera le distanze, cosa vuole fare?" pensò Jimin mandando in stand by i suoi pensieri
- Facciamo così, scommettiamo: se vinci io non dirò nulla del tuo segreto – disse afferrandogli il mento per guardarlo negli occhi – Ma se vinco io lo dirò a tutta la scuola – continuò sfoggiando ancora quel sorriso furbo che a Jimin iniziava anche a piacere a dir la verità.
- Se non mi dici di che segreto si tratta non accetterò scommesse – rispose deciso Jimin, affrontandolo con uno sguardo di sfida, non sapeva nemmeno lui da dove venisse il coraggio.
- So dove lavori, me l'ha detto un uccellino – spiattellò Min – E uno studente brillante come te non dovrebbe lavorare... perché va contro la politica della scuola – continuò assottigliando lo sguardo, Jimin sbiancò. Nessuno doveva sapere del suo lavoro, nessuno. Ne andava della sua stessa vita.
- Che scommessa vuoi fare? – rispose con un fil di voce
- Secondo te piccoletto? - domandò
-Che ne so!? Qualcosa tipo la scommessa fatta tra me e Jungkook? - chiese esasperato
– Più o meno, marshmallow. Ti sfido a resistermi per due giorni -
- C-cosaa?! - disse incredulo Jimin
- Hai capito bene, li passerai con me, e non potrai baciarmi o pensare a me in quel senso – continuò Min azzittendolo - E non è detto che io non ti provocherò per farti perdere - aggiunse, infine, facendogli l'occhiolino, per poi baciarlo intensamente e lasciarlo basito. Era senza parole, non se lo aspettava di certo. Min Yoongi aveva azzerato le distanze e l'aveva baciato senza lasciargli tempo di ribattere o accettare.  Ormai era implicito che il più piccolo avesse accettato quella scommessa, così come aveva accettato che l'altro lo baciasse. Il ragazzo dai capelli rosa guardava il più grande dagli le spalle dopo avergli fatto un sorriso provocatorio. Le guance bruciavano come mille soli messi insieme, così come le labbra dove poco prima si erano scontrati due mondi diversi ma non distanti. Quando Min Yoongi lasciò il tetto della scuola Park Jimin, scosso, crollò in ginocchio. La sua crush l'aveva baciato. L'aveva baciato! E l'aveva sfidato! Come avrebbe fatto a resistergli se l'altro cominciava a provocarlo come aveva già fatto? "Sono fottuto" pensò ricordando ancora una volta la sensazione delle labbra sottili sulle sue; sapeva di menta, menta fresca. Arrossì afferrando il cellulare per poter scrivere al suo miglior amico: aveva assolutamente bisogno di un consiglio, anche piuttosto in fretta. "Maledizione Jungkookssi... Ma vuoi rispondermi?" pensò tornando in piedi per poi spazzolarsi i pantaloni dalla polvere, d'un tratto il cellulare gli squillò insistentemente in mano, così, senza esitazione rispose pensando che dall'altra parte ci fosse il suo migliore amico.
- Alla buon ora Jungkook! - disse spazientito
- Jimin! Jungkookie è in ospedale! - disse una voce diversa da quella del suo migliore amico; era Minho.
Il ragazzo sul tetto sbiancò di colpo, come se fosse andato per troppe volte sulle montagne russe, e sbarrò gli occhi.
- Che ca... volo stai dicendo Minho?! Cos'è successo? - disse Jimin andando nel panico ma bloccandosi in tempo per non imprecare troppo; sua nonna l'avrebbe sicuramente rimproverato per essersi fatto quasi sfuggire qualche brutta parola.
- È successo un caos in infermeria, non si sa bene cosa ma Jungkook e uno hyung sono coinvolti - disse concitato
- Ti conviene star scherzando Minho... non è divertente -
- Non sto scherzando, magari fosse uno dei miei scherzi... Ma non lo è, non lo è Jimin. - rispose con voce ferma Minho - Abbiamo  provato a chiamarlo e hanno chiamato anche la madre ma senza successo, nessuno dei due ha risposto - continuò l'interlocutore.
Jimin si scompigliò i capelli, come per rimettere in ordine le idee, per poi respirare profondamente
- Minho ti chiamo più tardi, appena so qualcosa - detto questo Jimin chiuse la chiamata in fretta e scrisse al suo migliore amico sperando in una risposta.
Preoccupato come non mai scese dal tetto, rientrando nei corridoi monotoni della Yiss, così come nella sua, sempre uguale, routine quotidiana. Ma Jimin una cosa l'aveva capita. Non è  vero che tutto passa e se ne va... Ci sono cose che ti restano dentro per sempre e continuano a tormentarti nonostante tu voglia che spariscano senza lasciare traccia.
Lo sapeva già, quello che aveva accettato sarebbe stara una scommessa persa in partenza. Non avrebbe mai vinto, soprattutto dopo quello che era capitato su quel tetto.

End of this file...
Waiting for saving the lecture process...
The file it's closing...
File closed.

~🌸💮~
Come avrete intuito questo file chiarisce alcune cose su due personaggi... Farò una fanfic anche au loro? Chi lo sa...
See ya con la prossima parte!
Il prossimo file, dopo la parte 9 :3
L'autrice
~🌸💮~

Double Chance - VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora