- Cosa hai fatto?! – quasi urlò Jungkook al suo aguzzino, trattenendo a stento la rabbia, mentre si alzava in piedi e andava ancora una volta accanto alla finestra, ora il buio avvolgeva la città come un manto. Appoggiò la fronte al vetro freddo schiacciandola sulla superfice liscia, come per cercare di calmarsi. Ma l’azione compiuta non lo calmò affatto.
- Ho semplicemente fatto in modo che le macchine che tengono momentaneamente in vita il tuo caro amico potessero spegnersi con un comando a distanza fissato ad un timer… che ho appena fatto partire – Jungkook tremò, sbiancando ancor di più, nel sentire l’ultima parte della frase.
- Tu… tu… - balbettò con rabbia, cercando qualcosa da dire mentre l’altro rideva
- Tick tack, il tempo continua a scorrere Bunny – disse finendo di ridere, imitando brevemente il ticchettio di un orologio, mentre Jungkook deglutiva e si rendeva conto della situazione in cui si stava cacciando. Doveva calmarsi e ragionare a mente lucida oppure per la sua crush sarebbe stata la fine.
- Cosa c’è piccolo Bunny, hai paura? – disse beffarda la voce alterata dal modulatore vocale per poi scoppiare in un’altra risata insana.
- Cosa vuoi!? – urlò sbottando la sua rabbia a pieni polmoni mentre la mano con cui teneva il cellulare tremava incontrollata, tanto che gli stava per cadere a terra ma riuscì ad afferrarlo prima che accadesse.
- Te l’ho già detto mi pare – rispose calmo il tizio, ridacchiando ancora una volta
- No! – lo interruppe Jungkook dando le spalle alla finestra - Cosa vuoi da Taehyung!? Perché lo metti sempre in mezzo?! È me che vuoi! – sentenziò, lasciando da parte per un momento la rabbia, la paura e l’incertezza per affrontare con coraggio quel tizio che rischiava di farlo impazzire. Quello tacque, brevemente, interrompendo poi il silenzio creatosi e i pensieri caotici di Jungkook.
- Quel ragazzo… è troppo vicino a te e siccome mi hai fatto arrabbiare… ne subirà lui le conseguenze. Non posso ferire quel tuo bel faccino, o almeno non ora – disse semplicemente facendo una pausa più lunga, Jungkook poteva sentire il suo respiro attraverso l’apparecchio e non riusciva a spiccicare parola tanto era pietrificato dalla sentenza di quello psicopatico.
- Allora, vuoi che il tuo bel ragazzo muoia oppure giocherai con me? – disse serafico, senza un minimo rimorso nel tono, se sarebbe finita male Taehyung non gli sarebbe nemmeno pesato sulla coscienza più di tanto. Jungkook riprese a tremare violentemente, il coraggio l’aveva abbandonato come l’estate faceva per lasciare il posto all’autunno. Il respiro gli si bloccò in gola, deglutì rumorosamente, non sapeva se quello che stava dicendo quel tizio era vero ma era dannatamente preoccupato per il suo hyung e… l’aveva definito il suo ragazzo; un rossore si fece largo tra l’oppressione data dalla paura e l’incertezza di come agire. Da bianco cadavere diventò rosso semaforo in un attimo.
- Lu-lui non è il mio ragazzo – disse imbarazzato, mentre la voce gli tremava un po’; la rabbia di poco prima sembrava quasi scomparsa, sostituita da quello che sembrava imbarazzo palpabile.
- Eppure, da come ti sta sempre vicino pare il contrario…aaaah, mi fa venire i nervi! Devo toglierlo di mezzo e questa è una buona occasione per farlo, sempre se tu non riesca a salvarlo prima ovviamente – disse sprezzante prima di prendere un bel respiro, Jungkook trattenne per un momento il fiato: quello che stava per sentire non gli sarebbe piaciuto nemmeno un po’; ne era sicuro, dannatamente sicuro.
- Giocherai o non giocherai? – chiese ancora conferma il tizio mentre Jungkook prendeva un profondo respiro cercando di calmarsi
- Giocherò, dimmi tutto quello che devo sapere – rispose, stranamente la voce non gli tremava affatto, o almeno non gli tremava in quel momento, forse nemmeno lui sapeva pienamente a cosa stava andando incontro.
- Le regole sono semplici: siamo al primo piano e tu devi raggiungere il terzo per arrivare nella stanza dove tengono quel ragazzo in vita senza farti notare troppo il tuo limite di tempo è… circa 5 ore visto che ho già fatto partire il timer – disse ridacchiando brevemente - La combinazione è di quattro numeri… - continuò ghignando mentre Jungkook rifletteva, come fare per non farsi scoprire? “È praticamente impossibile.” pensò a mente libera, come se stesse emettendo la sua stessa sentenza di morte.
- Se provi a parlare con qualcuno del nostro piccolo gioco mi basta premere un pulsante e il tuo amichetto fa una brutta fine, stessa cosa se cerchi di farti aiutare o se vieni scoperto a cercare i numeri – continuò con tono glaciale, Jungkook tremò leggermente: la cosa si faceva seria, sempre più seria. Quasi poteva vedere il timer, posizionato sul capezzale della sua crush, scendere man mano che i secondi passavano, in quel momento stava anche perdendo del tempo prezioso.
- Se ancora non hai capito io faccio sul serio Bunny – disse ancora il tizio dall’altra parte del cellulare – Non permetterò che un ragazzo qualunque mi rubi il mio piccolo Bunny – continuò ridacchiando ancora una volta
- Dimmi… - disse Jungkook smettendola di affollare la sua testa di pensieri riguardanti il tempo rimanente per un secondo
- Sì? – rispose tranquillo l’altro
- Come faccio a trovare i numeri? – disse cercando di acquisire una lucidità mentale che apparentemente non aveva, oltre al pensiero fisso del tempo doveva mettersi anche l’obiettivo di trovare tutti i numeri che gli servivano e i pensieri confusi che si stavano accumulando andavano spazzati via assolutamente.
- Oh, ma lo capirai! Si trova tutto nel tuo cellulare – rispose ridendo come un bambino, “A volte sembra veramente infantile” pensò Jungkook per un momento – Continuerò a tenerti d’occhio sempre e non provare a fare il furbo – disse tagliente più del vetro “Ed ecco che ritorna lo psicopatico” pensò alzando gli occhi al cielo, davvero non lo capiva a volte… ma infondo chi poteva biasimarlo? Non tutti i giorni si ha a che fare con uno psicopatico e decisamente Jungkook non voleva dover averci a che fare, purtroppo però non era nella situazione di poter scegliere in quel momento.
- Non alzare gli occhi al cielo con me Bunny – disse abbassando la voce, arrochendola – Potrei farti passare un quarto d’ora indimenticabile solo per quello – continuò, Jungkook giurò di aver sentito il suono della sua lingua passare sulle labbra, rabbrividì ancora cercando di non pensarci.
“Come diamine ha fatto a vedermi?” pensò guardandosi intorno con gli occhi
- Sei davvero adorabile ma non sono lì con te – disse anticipando la domanda del povero ragazzo accanto alle finestre
- Bene, direi che è ora di cominciare… Via! – continuò con enfasi per poi chiudere la chiamata, senza dargli il tempo di fare altre domande.
Jungkook guardò lo schermo diventare nero per poi illuminarsi. Un altro messaggio da parte di un numero sconosciuto.
‘Il primo numero è questo, rispondi alla domanda :). Quanto fa 8:2+3?’
Diceva il testo per poi dare due frasi senza senso
‘Secondo piano, numero delle sedie sala d’aspetto e anni dell’infermiera più giovane, differenza. Terzo piano, stanza n°3012… lo saprai non appena lo vedrai’
“Almeno era vero che avrei trovato gli indizi nel cellulare” pensò camminando verso la porta. Jungkook si affacciò senza uscire del tutto: il corridoio era semi deserto, si vedeva solo il viavai di infermieri e dottori entrare e uscire dalle varie stanze per i controlli di routine.
L’obiettivo era trovare un senso agli indizi che gli aveva dato lo psicopatico e non farsi assolutamente scoprire mentre cercava i numeri che gli servivano per bloccare il congegno.
- Jeon, già in piedi? Cosa ci fa sulla porta? – disse il dottor Byun guardandolo da poco lontano, il ragazzo sgrana gli occhi, talmente colto di sorpresa che non pensa nemmeno a una scusa plausibile da poter usare.
|Mini sondaggio: è meglio...?|
Dire la verità vs Mentire
|Risultato mini sondaggio: Dire la verità|
- Jeon? – lo richiamò ancora il dottore cercando di attirare la sua attenzione
“Andrà bene raccontare una mezza verità, vero?” pensò velocemente aprendo completamente la porta - Ecco… io… - cominciò a dire imbarazzato pensando rapidamente cosa rispondere mentre il cellulare gli squillava una seconda volta e lui di riflesso rispondeva sotto lo sguardo attento del dottore.
- Cosa ti ho detto poco fa Bunny? – sentì dire freddamente dall’altra parte della cornetta, Jungkook sobbalzò, cercando di non far trapelare esternamente il nervosismo ma rispondendo cordialmente al suo aguzzino.
- Ciao! Si, sto uscendo per andare a fare due passi – disse con un sorriso tirato mentre l’altro ridacchiava brevemente sentendo la risposta del ragazzo.
- Intuisco che sei insieme a qualcuno, più che intuire lo posso vedere da qui… ricordati che non puoi dire niente a nessuno, nemmeno se è una mezza verità… è quello che volevi chiedermi, giusto? – disse severo, come se fosse un maestrino, Jungkook sospirò per poi rispondere
- Si, volevo chiederti quello ma ora non devi preoccuparti; mi ricordo quello che mi hai detto prima – disse cercando di fermare l’eventuale tremolio delle mani che sarebbe stato piuttosto sospetto
- Bene Bunny, vedi di non fare passi falsi oppure il mio dito scivolerà accidentalmente sul pulsante rosso che potrebbe far morire il tuo caro amico – disse, Jungkook sbiancò ancora una volta mentre l’altro riattaccava senza lasciargli l’ultima parola. Il dottore alzò un sopracciglio incuriosito ma preoccupato per l’improvviso “cambio di colore” e si avvicinò sempre di più al ragazzo che ora stava sudando freddo dopo le ultime parole pronunciate dal tizio.
- Tutto bene Jeon? – chiese, lui annuì rapido
- Si, stavo uscendo per fare due passi nell’ospedale –
- Sicuro vada tutto bene? A mio parere è bianco come un lenzuolo, dovrebbe stare a riposo – disse il dottor Byun, appoggiando una mano sulla spalla, con fare preoccupato.
- Perfettamente – rispose scrollando le spalle, doveva liberarsi da quella situazione – Vado a fare due passi – disse velocemente correndo lontano dal dottore che rimase a osservarlo per pochi attimi prima di riprendere il giro di visite.
Jungkook salì le scale sicuro che non avrebbe incontrato nessuno e così fu. Arrivato al secondo piano diede uno sguardo al messaggio-indizio.
“Sedie sala d’aspetto e anni dell’infermiera più giovane… differenza… che differenza potrà mai esserci?” pensò distrattamente girovagando nella sala quasi vuota per poi fermarsi sedendosi su una di quelle. “Che senso ha questa affermazione?” pensò con la testa fra le mani, spremendosi le meningi fino a farsi venire un lieve mal di testa. Sollevò lo sguardo e incrociò con gli occhi le macchinette con le bevande e gli snack, vedendo poi passare una donna dall’aria importante, attraverso il riflesso, sembrava essere la caposala del piano che lo adocchiò e deviò dal suo percorso andandogli incontro.
- Signorino… cosa sta facendo qui? Si è perso? Sta cercando qualcuno? Qual è il suo reparto? - chiese gentilmente, risultando ugualmente disorientante alle orecchie di Jungkook
- Ehm… in realtà sto cercando un’infermiera… - disse scompigliandosi i capelli, la donna da perplessa sorrise furbamente
- Stai parlando di Ssul, vero? – disse arricciando il naso, sedendosi accanto a lui - È l’infermiera più giovane di questo piano – aggiunse facendogli l’occhiolino, lui annuì brevemente cercando di non sorridere, aveva trovato una parte dell’indizio inaspettatamente e non aveva nemmeno dovuto sforzarsi molto.
- Eh sì, Choi Jinri sta facendo molte conquiste ma devo avvertirti è quasi fidanzata – continuò quasi con aria sognante indicando la ragazza che era appena entrata nella sala d’aspetto, lui la guardò andare da un uomo porgendogli un foglio da compilare sorridendo per poi indicare un piccolo bimbo scapestrato con un braccio ingessato trotterellare incontro a quello che Jungkook suppose essere il padre.
- Magari potessi ritornare così giovane – si lasciò sfuggire toccandosi distrattamente le guance mentre Jungkook continuava a guardare la ragazza giocherellare con il bambino
- Ti sei incantato a guardare i lunghi capelli di Ssul? – chiese, ridendo lievemente, la caposala; lui scosse la testa ridacchiando assieme a lei per poi riprendere fiato
- In realtà interessa ad un mio amico che mi ha chiesto di cercare di scoprire la sua età… sa non è sicuro di avere abbastanza anni e vorrebbe confessarsi – disse con un mezzo sorriso
- Signorino… emh – disse l’infermiera fermandosi
- Jungkook, Jeon Jungkook – si presentò senza aspettare la domanda
- Signorino Jeon, siamo nel reparto pediatrico… qui ogni bambino vorrebbe sposare Jinri ahahahah – disse scoppiando in una risata a bassa voce per non disturbare – L’età qui non è un problema a meno che il suo amico non abbia 5 anni – continuò facendo scoppiare in una risata anche Jungkook che ora sentiva il cuore meno pesante.
- Ssul? – la richiamò improvvisamente la caporeparto, facendo saltare sull’attenti anche Jungkook, la ragazza si girò verso di loro, sentendosi chiamata e vedendo i cenni dell’infermiera più importante salutò il bimbo e l’uomo dirigendosi dov’erano.
- Signorina Jung cosa posso fare per lei? – chiese cortesemente dopo aver fatto un piccolo inchino di saluto
- Il signorino Jeon qui presente voleva parlarle con lei – disse indicando Jungkook che si impanicò lievemente agitandosi sulla sedia
- N-non proprio… cioè sì, m-ma non per me per un mio a-amico… volevo chiedere uh… cioè anni di differenza, l-lui è sicuramente più piccolo e così… – balbettò a disagio con un lieve giramento di testa, non sapeva cos’altro inventare, aveva la testa fusa per il continuo pensare a come collegare le due cose scritte nell’indizio. Il telefono vibrò ancora nella sua mano, quasi a prenderlo in giro per quello che stava combinando mentre le infermiere ridacchiarono insieme, divertite dal disorientamento del povero ragazzo, ignare che nelle sue mani c’era una vita umana.
- Non è carino chiederlo ad una ragazza ma ho 24 anni – rispose dandogli delle piccole pacche sulla testa per poi allontanarsi con un sorriso insieme alla caposala per lasciargli un pochino d’aria, era decisamente imbarazzato. Dopo un primo momento di destabilizzazione si riprese, aveva improvvisamente ricordato una cosa che tutti i bimbi imparano alle scuole primarie: differenza significava sottrazione!
“Significa… che devo sottrarre le cifre!?” si disse mentalmente illuminandosi mentre balzava in piedi e cominciava a contare tutte le sedie della sala d’aspetto.
Il cellulare vibrò ancora, Jungkook gli diede un’occhiata, ancora il numero sconosciuto.
‘L’imbarazzo è una delle mie espressioni preferite ma solo quando è su di te’
Diceva il primo messaggio
‘Da come sei balzato in piedi deduco che tu abbia capito il secondo indizio, voglio vedere come farai per il terzo’
Diceva il secondo “Come diamine fa a tenermi d’occhio tutto il tempo senza che io possa vederlo?” di chiese finendo di contare l’ultima dozzina di sedie, con quelle le sedie in tutto erano 52, sottraendo l’età dell’infermiera il numero che usciva era… 28.
“Dunque, il primo numero è 7 mentre il secondo e il terzo sono il 2 e l’8” pensò dirigendosi verso il terzo piano, schivando un addetto alla sorveglianza che lo guardò stranito per alcuni secondi per poi lasciarlo passare.
Il telefono vibrò ancora una volta e Jungkook lo sbloccò, stavolta il messaggio era breve. Jungkook perse un battito e poi ne perse un altro.
‘Siccome sei un bravo detective mi sono permesso di accorciare il tempo a tua disposizione… hai meno di un’ora adesso, divertiti!’
- Cazzo! – disse quasi urlandolo mentre saliva di corsa le scale, se continuava a correre in quella maniera rischiava di riaprire la ferita al collo o di crollare a terra in poco tempo
- Che razza di stronzo psicopatico! – urlò aprendo la porta d’ingresso del terzo piano quasi crollando a terra sentendo le gambe diventare improvvisamente deboli non rendendosi nemmeno conto della mega figura di merda che aveva appena fatto con tutti quelli presenti nella sala.
La testa gli girava, era come se un vortice avesse preso il posto del suo cervello, non sostenne più il suo stesso peso e crollò a faccia in giù cercando di rialzarsi ma senza successo, la vista gli si stava sfocando… non sapeva se stava per svenire ma strinse i denti costringendosi a non farlo assolutamente, non aveva tempo, non l’aveva seriamente.
|Cosa succederà a Jungkook?|
Sviene e si riprende ma… vs Sviene e viene aiutato ma…
|Risultato del sondaggio: Sviene e viene aiutato ma...|
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Double Chance - Vkook
FanfictionRegole per sopravvivere: Guardati alle spalle. Non fidarti di nessuno. Ogni scelta conta. Ogni possibilità è la chiave per poter salvare o lasciar a Lui qualcuno. Due scelte, una storia. Dal primo capitolo: "Non poteva credergli. Come faceva ad ess...