Il collo continuava a sanguinare. La lama era affondata lentamente nel collo di Jungkook, non in profondità allarmante ma il fatto era la perdita di sangue che rischiava di far collassare il corpo già provato del più piccolo.
- Bunny... Te l'avevo detto che dovevi rimanere immobile – disse il ragazzo alle sue spalle ridacchiando nel suo orecchio per poi cambiare lato del collo, spostando anche le forbici dove non era ferito.
- Così sembri anche più appetitoso – continuò per poi cominciare a leccare la ferita aperta. Un rivolo di sangue scese sul colletto della maglietta colorandolo di un rosso vermiglio che una volta secco sarebbe rimasto là a ricordargli l'incubo che stava vivendo. Forse anche sul collo sarebbe rimasto il segno di una pallida cicatrice. Jungkook tremava incontrollato, sia dalla paura per la ferita appena ricevuta sia dal disgusto che stava provando nel sentire il suo collo venir "pulito", per così dire, dalla lingua della stessa persona che l'aveva appena ferito.
I rumori di sottofondo cominciavano a farsi più forti nelle classi; i professori stavano alzando la voce in alcune aule, dove gli studenti erano più indisciplinati cercando di riportare il silenzio e l'ordine inutilmente.
- Sembrerebbe che il nostro tempo insieme stia scadendo al momento – sussurrò il tipo dopo aver finito di leccargli il taglio, togliendo finalmente la lama dal suo collo. Il più piccolo prese un respiro profondo, portandosi una mano alla parte ferita e dolorante, bruciava e non sapeva quando avrebbe smesso di sanguinare... si sentiva debole ma non voleva arrendersi. "Ora o mai più, devo vederlo in faccia e dare un volto a questo pazzo" pensò Jungkook, decise di girarsi ma appena lo fece il ragazzo reagì, con un movimento fulmineo, gli puntò nuovamente le forbici sulla parte più esposta del collo e quello fece chiudere di scatto gli occhi di Jungkook.
- Non funziona così bunny, sarò io a mostrarmi quando riterrò essere il momento – gli disse facendo un sorrisetto; l'unica cosa che riuscì a vedere il più piccolo aprendo lentamente gli occhi. Quel ragazzo non era di certo uno sprovveduto, era furbo, aveva un ampio cappuccio calato sul viso e la felpa che indossava sembrava larga ma non troppo riusciva a nascondere le sue forme in maniera così banale che nemmeno Jungkook ci credette. Il suono della campanella fece riversare tutti gli alunni fuori dalle aule, inondarono il corridoio dove erano entrambi come un fiume in piena.
- Non rispondere ai miei messaggi sarà come condannare qualcuno che ami a fare una brutta fine – disse come ultima cosa prima di nascondere l'arma in una delle maniche della felpa e mischiarsi con la folla che aveva intorno.
"Non devo assolutamente perderlo di vista" pensò fissando il cappuccio scuro farsi largo tra gli studenti.
Jungkook era sempre più debole e si sentiva svenire ma doveva assolutamente scoprire chi fosse questo psicopatico che continuava a tormentarlo.
"Dove sarà Taehyung?" pensò improvvisamente Jungkook spalancando gli occhi dalla paura.
|Cosa farà Jungkook?|
Cerca di seguirlo vs Cerca Taehyung
|Risultati del sondaggio: Cerca Taehyung|
Con la mano sul collo si appoggiò alla parete e scivolò a terra, era troppo stanco per rimanere in piedi. La folla scorreva senza dargli un minimo d'importanza, non si sarebbe fermato nessuno a soccorrerlo... nessuno avrebbe creduto alle parole di Jungkook, nemmeno vedendo quella ferita. Si trattava di un luogo dove per non farti nemici spesso dovevi ignorare del tutto chi aveva bisogno di aiuto. Jungkook respirò profondamente mentre il dolore continuava a tormentarlo.
"Ha detto che farà del male a tutti quelli che tengo se non gli risponderò" pensò preoccupato mentre la testa cominciava ad annebbiarsi. Un pensiero fisso gli era comparso improvvisamente, chiaro come la luce del sole: Taehyung, la sua crush.
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Double Chance - Vkook
FanfictionRegole per sopravvivere: Guardati alle spalle. Non fidarti di nessuno. Ogni scelta conta. Ogni possibilità è la chiave per poter salvare o lasciar a Lui qualcuno. Due scelte, una storia. Dal primo capitolo: "Non poteva credergli. Come faceva ad ess...