CAPITOLO 7

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*A Milano...*

'Devo avvertire subito Aria!', pensò Celestine.

Mentre Agata e Joannah discutevano su chi delle due sarebbe andata dalla polizia a denunciare la mia scomparsa, Celestine prese con molta cautela il suo cellulare, nascondendolo sotto la maglia.

"Come farò senza la mia migliore amica?", disse improvvisando un finto pianto. Dopodichè, corse nel bagno.

'Oh cavolo, devo assolutamente muovermi!' ,pensò mentre faticava a non fare rumore con i tasti del telefono.

Ciao Aria, come va?

Scrisse per poi cancellare il messaggio.

'No, chiederò più tardi. Ora devo solo metterla in guardia!'

Aria, sei nei guai! Ora Joannah e Agata andranno a denunciare la tua scomparsa alla polizia. Cerca di non farti riconoscere, è chiaro? Quando puoi mandami un messaggio e fammi sapere la situazione. Ti voglio bene.

'Ora si che va bene!'. Dopo averlo inviato cancellò sia il messaggio che il mio numero di cellulare. Tanto lo sapeva a memoria. Non poteva destare sospetti.

*A Dublino..."

Osservavo con cura e attenzione le vetrine dei negozi. Torte decorate, dolci buonissimi, vestiti stupendi: trovavo di tutto.

Fortunatamente, prima di partire, avevo strappato da una pagina del libro di geografia una cartina dove erano raffigurate tutte le città dell'Irlanda e del Regno Unito. 

La mia prossima tappa, preferibilmente, sarebbe stata Londra. Per il momento, però, mi limitavo a visitare l'Irlanda.

Dopo un pò mi ritrovai di fronte a una specie di castello. 

"Il Dublin Castle", sussurrai.

Più o meno me la cavavo con i monumenti, siccome a scuola li avevo studiati e perchè ero appassionata.

All'interno era situata anche una prestigiosa biblioteca, chiamata "Chester Beatty Library". Purtroppo però si stava facendo tardi e avevo poco tempo a disposizione per visitare il resto della città, perciò mi limitai solo a fare una foto all'esterno del castello. Solo dopo aver chiuso la telecamera del cellulare, però, notai che avevo ricevuto un messaggio.

Sì, proprio quello di Celestine.

Non risposi, ma da allora avrei dovuto muovermi con cautela.

Più tardi ancora visitai anche la cattedrale più vecchia di Dublino ("Christ Church Cathedral") e dopo ancora la cattedrale di San Patrizio.

Sulla strada c'erano tantissimi manifesti che inauguravano la festa di San Patrizio, che si sarebbe tenuta tra qualche giorno.

'Mi trovo a Dublino nel momento perfetto!', esclamai nella mia mente.

Ma ormai si era fatto buio ed io andavo ancora in cerca di un posto in cui pernottare.

Niente da fare, non riuscivo a trovare nulla.

"Hey, che fai lì da sola?", sentì dire con un ghigno alle mie spalle. 

Mi voltai di scatto. Era un ragazzo poco più grande di me. Mai visto fino ad ora.

Aveva i capelli castani -molto spettinati-, gli occhi castani che, a mio parere, non riusciva a tenere aperti e aveva un fisico scolpito. Addirittura pensai che frequentasse qualche palestra da molto tempo.

"Chi sei?" sputai, tenendo le distanze.

"Ryan, dolcezza"

Non parlai. Mi voltai di nuovo e continuai a camminare.

Mi sentì toccare la spalla.

"Oh tesoro, tu non vai da nessuna parte.", potevo sentire la puzza di alcool uscire dalla sua bocca appena pronunciava qualche parola.

"Ci divertiremo, insieme." 

Sgranai gli occhi e iniziai a scappare. Avevo capito bene le sue intenzioni e se non volevo finire nei guai dovevo correre. Andare via da lì.

"Dove cazzo vai! Fermati!" sentivo urlare.

Correvo come una saetta, ma il tizio non rinunciava a rincorrermi.

Iniziavo a non sentirmi più le gambe. Mi accorsi solo quando una lacrima mi cadde sulla mano che stavo piangendo.

E iniziai a singhiozzare liberamente solo quando mi accorsi di essere finita in un vicolo cieco.

"Non puoi fuggire - rise- sei mia"

"Mai!" urlai, ma ormai mi ritrovavo già con le spalle al muro e il suo corpo vicino al mio.

Urlai aiuto e per fortuna qualcuno riuscì a sentirmi. Senza che me ne accorgessi trovai il corpo di Ryan steso a terra e sopra di lui un uomo lo picchiava. 

Non vidi bene la scena, non capivo niente.

"Vattene, schifoso!" fu solo l'unica frase che riuscì a sentire.

Ci vollero pochi minuti per riprendermi.

"Signorina",sentivo dire, "Signorina, come stai? Ti è successo qualcosa?"

"Sto bene, grazie" riuscì a rispondere.

Misi a fuoco l'obbiettivo e spalancai gli occhi.

Quel ragazzo già l'avevo visto. Più che altro, l'avevo già conosciuto.

*A Milano..."

Celestine già si trovava nel letto. E non riusciva neanche a dormire.

Troppa ansia, troppa paura per ciò che mi sarebbe successo e per la preoccupazione di essere scoperta.

Questa, come pensò lei, sarebbe stata una delle tante notti insonni. Ma si sa che la notte porta consiglio e certamente le sarebbe venuta in mente qualche idea.

L'avrebbero punita? L'avrebbero cacciata dall'orfanotrofio?

Di sicuro gli spettava qualche punizione.

'Come farò?', si chiedeva fissando il vuoto.

"Ssssh!"

Sobbalzò. C'era qualcuno nel corridoio. 

Senza perdere tempo, si incamminò a piedi nudi verso la porta e si mise a origliare.

Senza dubbio erano Joannah e Agata.

Le parole pronunciate non si sentivano bene, ma qualcosa riuscì a comprenderla.

"La polizia ha detto che indagheranno prima in Italia... non può essere andata lontano"

"...altrimenti come faremo?"

"...si vedrà. Intanto...dobbiamo pensare anche all'orfanotrofio"

"Questa sparizione ha finito di rovinare l'orfanotrofio"

"Hai visto cosa dicevano? 'Non siamo capaci di mantenere i bambini', pf.", 

"Quindi... più o meno tra un mese..."

"Chiuderà l'orfanotrofio. Proprio così. Non abbiamo abbastanza soldi per pagare e adesso si inventeranno altre scuse sulla sparizione"

Celestine si accasciò a terra portandosi la mano alla bocca -per non urlare- e facendo meno rumore possibile.

Era la seconda, oltre me, a sapere dell'accaduto.

"Merda", disse silenziosamente.

*SPAZIO AUTRICE*

Salve a tutti i lettori! 

Secondo voi, chi sarà il ragazzo che 'ha salvato' Aria?

Ryan si arrenderà?

Tutto ciò segnerà un cambiamento nella vita della protagonista a Dublino..

Si scoprirà tutto nel prossimo capitolo!

P.s. mi farebbe piacere se consideraste anche il CAPITOLO 6.

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