"Signorina....signorina! Svegliati,per l'amor del cielo!"
Aprii leggermente gli occhi, innervosita. Qualcuno mi aveva tolto le cuffie dalle orecchie.
Mi girai alla mia destra e vidi che il ragazzo che era seduto accanto a me stava parlando.
Lo guardai incredula, finché non mi sussurrò alcune parole.
"Dobbiamo scendere", mi disse sorridendo.
Ricambiai con un mezzo sorriso.
"A proposito, mi presento. Il mio nome è Greg. Greg Horan.", disse con un accento strano. Parlava italiano, ma si vedeva perfettamente che non era di origini italiane.
"Piacere, Greg. Il mio nome è Celestine." e per fortuna non sbagliai.
Si sentì una voce rimbombare nell'aereo.
"I passeggeri sono pregati di scendere."
Mi alzai di scatto. Sinceramente non vedevo l'ora di scendere.
Volevo vedere com'era Dublino, cosa mi aspettava al di fuori della mia monotona città.
"Addio,allora.", sentii dire alle mie spalle.
"Addio, Greg.", risposi.
Dopo questo, mi girai e mi recai con passo veloce verso l'uscita.
"Non ci posso credere!", esclamai.
La vista della città era stupenda. La gente sorridente che camminava riempiva di allegria le strade e l'accento irlandese risuonava strano alle mie orecchie.
'Probabilmente Greg è di origini irlandesi', pensai.
Una città così bella, insomma, non l'avevo mai vista. La mia curiosità mi spingeva a visitarla tutta, ma adesso il problema era un altro: dove potevo passare la notte?
In un albergo non di certo. Avevo già sprecato tantissimi soldi per pagare il viaggio dell'aereo e non potevo consumarne altri. Con cosa potevo pagare, altrimenti, il cibo? Mi sarebbero sicuramente serviti.
Potevo dormire in qualche parte nascosta, però. Sotto una scala, sotto un ponte, dove diamine potevo!
Pensavo solo in quel momento a tutte le difficoltà che avrei potuto trovare, ma non potevo di certo tornare indietro e dire "Tutto ok, sono semplicemente scappata"!
Soprattutto ora che avevo ottenuto la libertà che avevo sempre cercato.
Dunque presi di mano la situazione e iniziai a visitare Dublino.
*Intanto a Milano...*
"Dio mio, che disgrazia! Che disgrazia!", urlava la signora Agata correndo avanti e indietro e agitando le mani al cielo.
Ormai era giunta mattina e tutti si accorsero della mia scomparsa.
Celestine si guardava intorno attontita, non sapeva che fare.
Quella mattina era proprio orribile. Addirittura, non la fecero neanche andare a scuola per indagare meglio sulla mia sparizione.
Per lei risultava anche difficile fingere di non sapere niente, rendendosi una mia complice.
"Io non so niente, non ho visto niente e non me ne sono accorta della sua fuga!", si limitava a dire.
"Tutta colpa mia... dovevo aiutarla - disse con malinconia Agata, sedendosi sul mio letto -. Ci accorgiamo di quanto sono importanti le cose solo quando non si può fare più niente - abbassò lo sguardo e poi si rivolse a Joannah - cosa facciamo, adesso?"
"Semplice! Corriamo dalla polizia e denunciamo la sua scomparsa. Indagheranno loro."
Celestine sgranò gli occhi.
'Devo avvertire subito Aria!', pensò.
*SPAZIO AUTRICE*
Salve a tutti i miei lettori!
Innanzi tutto dovete scusarmi per la mia assenza, ma purtoppo non ho potuto fare niente a causa dell'esame e di altri problemi. Insomma, non ho avuto neanche il tempo di pensare ai capitoli.
Ma ormai l'estate è giunta ed io sarò presente più che mai!
Purtroppo so di aver perso molti lettori, ma chi è rimasto fedele alla mia storia mi aiuterà molto. Ho bisogno di avere, prima di tutto, la vostra comprensione. Poi, ho un grande bisogno del vostro supporto.
Davvero, perdonatemi.
Vi assicuro che non ve ne pentirete di seguire la storia perchè....come dire... è speciale!
Vi adoro.
Baci da Chiara! <3