39 Simon

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Il ragazzo era appoggiato al muretto mentre reggeva i due caffè presi precedentemente da Starbucks, talmente caldi che si stava bruciando le mani.

POV SIMON
Dopo l'incontro che ho avuto con Isabelle questa mattina non penso che possa andare peggio.

|Mi trovo da Starbucks mentre aspetto i caffè che ho ordinato
-Ciao Simon-
-ehi Maia, come stai?-
- tutto bene, che ne dici se oggi vengo a casa tua? È da tanto che non passiamo una giornata insieme.-
- verso le sei ho la casa libera, che ne pensi?-
- ma come Simon non ti ricordi, oggi abbiamo un progetto da fare!-
Ribatte una voce dietro di noi.
Isabelle Lightwood si erge in tutta la sua bellezza alle mie spalle, sorretta probabilmente da un tacco 12.
- davvero? Oh sì, certo!-
Mi correggo velocemente notando il suo sguardo di fuoco su di me.
- esatto. Ciao ciao Maia-
Conclude Izzy tirandomi via e lasciandomi appena il tempo di ritirare le bevande|

Dopo che siamo arrivati davanti al giardino della scuola, mi ha "gentilmente" lasciato da solo andandosene sorridendo.
Per questo motivo ora mi ritrovo quí, seduto su uno dei muretti della mia scuola ad aspettare Clary con dei caffè che mi stanno ustionando le mani.
Qualche mese fa mi sarei preoccupato come se fossi io il suo ragazzo a non vederla ancora arrivare, ma ora, dopo che abbiamo "chiarito" non mi faccio tutte queste paranoie.

|- Simon fermati, ti prego!-
Fermo di colpo la mia corsa anche se la stessa cosa non succede per le mie lacrime che continuano a scorrere.
Vederla baciare quel ragazzo è stato un duro colpo.
- Simon si può sapere perché fai così?!-
Continua ad urlare lei con le mani sul mio viso, urla che vengono attutite dalla pioggia, come se non ci fossero mai state, come se noi non ci trovassimo qui ora sotto la tempesta ad urlarci contro. La pioggia ci trapassa i vestiti, indomabile, senza che noi possiamo fermarla in nessun modo, ed è allora che scoppio.
- io ti amo! Ti ho amato dalla quinta elementare, porca puttana!-
Prova a rispondere, scusarsi magari, ma ormai sono troppi anni che mi tengo tutto dentro. Sono come un fiume in piena che dopo tanto tempo è riuscito a far superare alla sue acque quella misera barriera che gli avevano imposto.
- E tu non te ne sei mai accorta! E ora...ora ti ritrovo attaccata a quello.-
Cado in ginocchio senza forze appoggiando le mie mani sulle sue, l'unica fonte di calore che mi rimane.
- Simon, tu non mi ami. Io non sono abbastanza, solo perché non hai ancora trovatonla persona giusta non significa che sia io.-
- Clary troverò mai qualcuno?-
- certo che si è ti assicuro che sarà magnifico-|

- Simon, stai bene?-
Mi risveglio e noto la mia piccola amica rossa abbracciata a me.
- si Clary, solo...ti voglio bene. Ricordalo-
La vedo sorridermi e stringermi sussurrando un "anch'io", mentre nella mia mente mi continuo a domandare se troverò mai qualcuno che mi possa amare.

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POV IZZY
Piano d'azione attivato, agente Izzy007 in campo.
OPERAZIONE: Far Avverare La Clace.
Per questa operazione ho deciso che sfrutterò la gelosia di Jace, un piano abbastanza prevedibile ma sempre efficace. Lo dico per esperienza.

Mi sono appostata 10 minuti fa dietro un albero davanti all'armadietto di Clary.
Guardala come è innocente!
Si sta dirigendo a mettere giù i libri in tutta tranquillità.

Quando Noah la incastra tra l'armadietto e il suo corpo non posso far a meno di pensare che il mio piano fila liscio come l'olio.
Ora mi basterà chiamare Jace, lui arriverà e picchierà Noah facendo così mettere in chiaro che Clary è sua e quindi anche Jace è di Clary.
Poi farò pubblicare qualche foto che ho scattato su di loro e: booom è fatta!

Apro velocemente il contatto di mio fratello.

" O mio Dio!"
✔️✔️
"Che succede!?"

"Sapevi di Clary e Noah?"
✔️✔️
Gli scrivo mentre mando anche una foto che ho appena scattato.

1...2...3... Ed eccolo che arriva! OPERAZIONE: Far Avverare La Clace, quasi completata.
Jace si sta avvicinando velocemente a Noah, il quale è ancora girato, con i pugni chiusi mentre brucia letteralmente dalla gelosia.
Quando avranno dei figli voglio, anzi devo, essere la loro madrina.

- Isabelle ma che accidenti stai facendo?-
- Simon, e-ecco io stavo... annaffiando la pianta-
-ma la pianta è finta-
Fa lui chiandosi di più verso di me.
Siamo troppo vicini, assolutamente troppo vicini.
- Izzy ti senti bene?-
Mi domanda spostandomi una ciocca di capelli che mi era caduta sugli occhi dietro un orecchio.
-Simon io..-
Veniamo brutalmente svegliati dal rumore degli armadietti che sbattono e mi ricordo del piano.
Si è avverata ogni cosa che avevo predetto, ho già detto di essere un genio?
Jace ha alzato e sbattuto contro gli armadietto Noah e lo sta guardando in cagnesco mentre Clary si è staccata dal suo e sta raccogliendo i suoi libri ancora leggermente confusa.
- Izzy ma che è successo?-
- niente, ho solo fatto il mio lavoro. Ora andiamo Simon-
spiego velocemente rimettendo nella tasca dei miei jeans il telefono che ho usato per scattare qualche foto e baciandogli la guancia facendolo arrossire, stessa cosa che capita a me quando lui mi appoggia un braccio sulla spalla e sorride.

Simon Lewis che cosa mi stai facendo?


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