Questa domanda, che intitola il capitolo, non mancava di far capolino nelle serate delle famiglie italiane.
Quelle che, nel video iniziale, anticipano i programmi TV erano invece le cosiddette "Signorina Buonasera", le annunciatrici della Rai di stato che spiegavano cosa, da lì a breve, avremmo potuto vedere.
Dovete sapere, cari miei bambini del futuro, che una volta l'elemento più importante di ogni nucleo familiare era un elettrodomestico, che ormai per voi non esiste più, chiamato televisore.
Il primo televisore di casa che ricordo era questo Indesit, un'azienda italiana nata nella metà degli anni settanta del primo millennio.
Schermo in bianco e nero e urla di mio padre quando gli rispondevamo picche alla sua richiesta di alzarci per passare da un canale all'altro.Eh sì, perché allora non avevamo molta scelta: o il primo o il secondo.
Un gentilissimo triangolino in basso a sinistra, quando lampeggiava, ti indicava il fatto che stava per cominciare un nuovo programma sull'altro canale.
I film li vedevamo in questa specie di scatoletta elettronica e non nei visori individuali che avrete voi adesso o nelle pellicole in formato ologramma.
Gli attori erano vere persone che recitavano e non disegni programmati da computer programmati da altri computer.
Poi mio padre comprò una plastica a tre colori da mettere sullo schermo che dava l'idea di ciò che sarebbe arrivato a breve: la trasmissione a colori!
La novità successiva fu il telecomando, simbolo di potere domestico particolarmente gradito a lui: non fu più costretto a chiedere ai figli di alzarsi per cambiare il programma.
Nel frattempo i canali aumentavano: arrivarono i canali locali e la scelta diventò maggiore.
Trionfò lo zapping:- Anche se non c'è nulla, navigo tra il nulla.
Un pò un'anticipazione sui tempi che verranno con la successiva innovazione della rete.
Ognuno avrà i propri ricordi legati ad alcuni programmi TV specifici.
I miei?
STAI LEGGENDO
NOSTALGIA CANAGLIA Chiacchierata impossibile con i pronipoti dei miei figli
SachbücherNon è un testo umoristico. Non è uno scritto totalmente serio. La descrizione dell'opera è tutta nel sottotitolo: è una chiacchierata che non potrà mai avvenire nel futuro con figli dei figli dei figli dei miei figli. Lo scopo? Un trucco meschino pe...