Dopo aver fatto un bagno di nostalgia tra i personaggi del Carosello, la pubblicità di tanti anni fa riunita in un programma TV serale, bisogna partire da un quesito.
Secondo voi, esiste il tempo dell'essere ed esiste quello dell'apparire?
Il quesito lo lascerei lì, sospeso, per risolverlo alla fine del capitolo.
Prima, però, devo una premessa ai miei piccoli parenti del futuro: quei bambini con i quali sto chiacchierando in quest'opera della nostalgia sul loro passato.
A loro faccio vedere una stanza da letto tipica dei miei anni da bambino.Attenti bimbi.
Quel materiale riflettente sul mobile basso a sinistra e quello verticale nella parte centrale dell'armadio si chiamano specchi.
Nel vostro presente non esisteranno ormai più, in quanto inutili.Ai nostri tempi, invece, servivano per guardarci e vedere la nostra immagine che, in quanto individuale, era unica.
Diversa, per fortuna, da quella degli altri.
Potevamo esteriormente essere belli o brutti ed interiormente giusti o sbagliati.
Ma la grandezza dell'individuo umano stava proprio nella sua unicità.Si accettavano gli inestetismi fisici e le inadeguatezze comportamentali cercando, al massimo, di migliorare gli inevitabili difetti che si avevano in entrambi gli ambiti.
Col tempo, purtroppo, questo messaggio si è perso per strada per essere sostituito da altri contenuti.
Proviamo ad estrapolarne un paio, dal finale simile.
1) Bisogna mascherare la vecchiaia e le sue rughe rivelatrici del tempo che passa.
Probabilmente al vostro tempo nemmeno si morirà più, a meno che non lo si voglia.
L'anziano ormai non esisterà e il trionfo della chirurgia estetica ci farà somigliare al massimo a tre o quattro modelli ideali, non identificabili ovviamente per sesso.2) E' imprescindibile uniformarsi nelle idee, cancellando opinioni troppo distanti dagli altri.
Probabilmente al vostro tempo non si discuterà più, se non per dar ragione.
La diversità non esisterà più e la ricerca dell'omologazione ci farà somigliare al massimo a tre o quattro modelli ideali, non identificabili ovviamente a contesti culturali specifici....e quindi tutto e subito!
La pubblicità imperante in video ed immagini veicola sempre più slogan come questi: dobbiamo essere tutti belli, tutti ricchi, tutti infallibili, tutti inquadrati, tutti uguali.Finalmente "l'erba voglio", che un tempo nelle fiabe non cresceva neanche nel giardino del re, è dappertutto.
Quante nostalgia allora per quegli innocenti spot del Carosello che per vent'anni ha inventato delicate storielle per i bambini accompagnandoli dalla cena al letto: era chiaro che, con la scusa di far da baby sitter ai loro figli, si dava l'inizio al consumismo che cominciava a propinarci i prodotti da comprare.
Ma era così evidente che ancora questi messaggi non ci facevano male.Purtroppo non ci si fermò a quegli anni settanta e fu tutto un continuo degradare dei messaggi pubblicitari fino a quelli subdoli dei giorni nostri che, a volte, s'insinuano persino tra i frame di un cartone animato o tra i soprammobili dei reality.
Siamo così arrivati alla fine del capitolo per riprendere il quesito iniziale.
Forse ci sono stati sempre entrambi, ma adesso il "chi siamo" non è più importante: è obbligatorio "l'apparire".
C'è di più.
Oggi non è solo il tempo, ma è addirittura "Il Tempio" dell'apparire!
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NOSTALGIA CANAGLIA Chiacchierata impossibile con i pronipoti dei miei figli
Non-FictionNon è un testo umoristico. Non è uno scritto totalmente serio. La descrizione dell'opera è tutta nel sottotitolo: è una chiacchierata che non potrà mai avvenire nel futuro con figli dei figli dei figli dei miei figli. Lo scopo? Un trucco meschino pe...