E' UN MITO...

40 11 62
                                    

Ma parola fu più abusata, in un tempo senza miti, della parola mito!

In questo capitolo della mia chiacchierata con i figli dei figli dei figli dei figli dei miei figli, parlerò della triste convenzione mediatica con cui talvolta sprechiamo l'uso di questo termine.

Avranno importanza le parole?
Il loro senso ha un senso?

Non ho nulla contro un tennista che ha riportato, dopo 40 anni di astinenza, l'Italia in semifinale al Roland Garros

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non ho nulla contro un tennista che ha riportato, dopo 40 anni di astinenza, l'Italia in semifinale al Roland Garros. Forse solo un pò di sana invidia perché, pur giocando con passione e per divertimento, con la racchetta in mano valgo meno dei suoi polsini. Lo cito come ultimo dei casi in cui si è indebitamente usato l'aggettivo eroico per qualcosa che appartiene alla sfera degli eventi sportivi. Succede spessissimo e so che lo si fa relegandolo all'ambito a cui fa riferimento. Ma se le parole hanno un valore che poi si riversano nelle nostre azioni io cambierei aggettivo, pur mantenendone l'apprezzamento per il fatto sportivo. I bambini ci guardano e ci leggono. Loro non ragionano per ambiti. Quante volte abbiamo visto bimbi piangere allo stadio per la sconfitta della loro squadra di calcio. Sarà una manifestazione che non rende loro chiara la giusta gradazione dei valori? A loro dobbiamo spiegare che il pianto è importante e va riservato per altri eventi. A loro dobbiamo dire che altri sono gli eroi e i miti. 

Se le pagine dei nostri libri attuali di storia e, spero, anche quelle del vostro futuro parlano ancora con entusiasmante giudizio positivo di quel signore che nel video avverte l'umanità di avere un "grande sogno" ci sarà un motivo?

La storia l'ha cambiata il reverendo King.

Marthin Luther King è morto per non far morire la fratellanza umana: una lotta apparentemente per la parità tra le razze, ma in realtà più in generale combatteva per l'uomo.

Si'.
Per la dignità dell'uomo che rispetta il suo prossimo e per quella dell'uomo che esige rispetto dal suo prossimo.

Senza discriminazioni.
E tutto attraverso il principio della non violenza.

Di esseri umani come questi credo che tutto il mondo, non solo io, abbia nostalgia.

Ricordo come fui rapito da questo tema  grazie all'accoppiata film tv/libro Radici.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
NOSTALGIA CANAGLIA Chiacchierata impossibile con i pronipoti dei miei figliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora