Il piano

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Sabato 12 maggio, 11:58

Sto seriamente pensando di mandare tutto a fanculo e continuare la mia vita. La paura è troppa e il rischio non lo è di meno. Ci posso rimettere la vita.
Da una parte vorrei continuare questo piano folle, ma dall'altro vorrei davvero dimenticare tutto. Ci sono tante cose di mezzo.
Farebbe qualsiasi cosa pur di non lasciarmi andare, potrebbe anche minacciare la mia famiglia, mia sorella e per quanto io odi mia madre, non vuol dire che la voglia morta, è pur sempre la donna che mi ha partorito, e che fino ai quattro anni mi ha amato, proprio quando mio padre è sparito. Ci rimarrei lo stesso di merda se succedesse qualcosa a loro due, mi sentirei in colpa, perché si, è tutta colpa mia effettivamente. Se io non fossi uscita di casa quel giorno non avrei mai incontrato Mark e non sarei mai finita a fare questa vita e di conseguenza, adesso non sarei qui a farmi tutti questi problemi, non sarei qui a sfogarmi su un diario, perché faccio la fottuta prostituta, ma sarei in casa mia a sfogarmi su questo diario , perché mia madre è una scassacoglioni assurda.

Che. Vita. Di. Merda.

Se solo avessi parlato con mia madre dei miei problemi, di quello che pensavo, del perché sono stata così arrogante, stronza, strafottente. Se solo avessi cercato di riavvicinarmi a lei. Da una parte è anche colpa mia, le davo sempre un motivo per essere delusa e incazzata a causa mia. Il mio comportamento a scuola, il mio approccio con le persone.

Mi manca...

Lo so è strano, fino a qualche giorno fa ne parlavo come se fosse il diavolo, ora invece cerco di capirla. Penso che infondo anche lei mi voglia bene. Sono comunque sua figlia.

Torniamo a noi.

Il piano. Non mollerò, non stavolta. Devo andare avanti, cambiare vita. Per sempre.

Ho già abbastanza soldi per poter andare in un albergo, ovviamente non sarà a cinque stelle. Facendo delle ricerche ho trovato un albergo con una stella a Pasteur, va più che bene, e poi è vicino a casa di Victor, quindi sarà più facile incontrarci.
La valigia l'ho già preparata, ho messo l'essenziale, delle tute, un po du felpe, qualche paio di maglietta e jeans e un paio di scarpe da tennis. Ho comprato anche un nuovo cellulare, non voglio rischiare; non si sa mai quello che può fare Mark, potrebbe controllare i miei spostamenti con il GPS, così ora ho uno di quei telefonini con i tasti.

Appena sarò in albergo dovrò avvisare Victor, così lui potrà acquistare i primi biglietti per Londra, in modo da partire il prima possibile. Non so quanto ci vorrà, potrebbe essere una settimana, come potrebbe benissimo essere un mese.
E in quel periodo potrebbero accedere tante cose, Mark potrebbe scoprire tutto e decidere di farmi sparire, se la fortuna è dalla mia parte, altrimenti il mio nome apparirebbe sul giornale, accanto alle parole, si suicida per depressione.

Intanto però voglio scrivere una lettera a mia mamma e a mia sorella.

Ciao jackson♡

Sono una prostituta <DIARIO>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora