Il mio unico vero amico

19K 159 2
                                    

Sabato 18 novembre, 11:01

Scusa se non mi sono fatta sentire in quest'ultima settimana, solo che ho "lavorato" molto in questi giorni è non sono riuscita a trovare un'attimo di tempo. Tornavo a casa e dalla stanchezza mi dimenticavo di aggiornarti. Mi dispiace.

Non che voglia trovare una scusante, ma essendo quella perfetta, anche se io non penso di esserlo, devo essere sempre disponibile. Soprattutto le settimane che lavoro al Nightclub. Perché si, anche qui devo organizzarmi. Per farti capire meglio alterno le settimane, cioè, una settimana lavoro in strada e l'altra al Nightclub.

Mi sento più sicura, perché so che Mark non farebbe mai entrare uomini, nel locale, con "cattive" intenzioni.
Invece quando lavoro fuori, prima di tutto, si congela, secondo, non si sa mai sulla macchina di chi sali: potrebbe essere un assassino, potrei salire su qualche macchina e non tornare più a casa.

Che vita schifosa, vero?

Se solo potessi rispondermi.

Con le altre ragazze non posso parlare di queste cose. Andrebbero a dirlo subito a Mark e conoscendolo, se sapesse che sto raccimolando un po di soldi per andare a Londra, probabilmente, anzi, sicuramente me li prenderebbe e mi ritroverei nel cofano.

Quindi pur di non lasciarmi tutto dentro, lo scrivo a te. In poche parole sei l'unico vero amico che io abbia e per questo ti sono grata. Magari per ringraziarti potrei decorarti con qualche sticker....

Sai, anche prima ero circondata da tanti amici, prima di iniziare a prostituirmi ne avevo tanti, ero piena, ma come si sa, i veri amici sono pochi ed io ero circondata da talmente tante persone, che non sapevo chi fossero quelle che veramente mi sarebbero rimaste vicino per sempre e mi rendo conto troppo tardi che quelli non erano amici, erano conoscenti che mi stavano attorno per la mia "popolarità", se così si può definire la paura che provavano nel passarmi accanto.
Forse l'unica persona che mi è stata accanto negli anni del liceo è stata mia sorella Esther, con lei potevo parlare di tutto e potevo stare tranquilla, perché sapevo che dalla sua bocca non sarebbe uscito niente.

Con mia madre invece era tutto diverso. Non riuscivo neanche guardarla, era già tanto che vivessimo nella stessa casa senza scannarci ogni due per tre. Ora che ci penso non ho mai avuto un bel rapporto con mia madre sin da piccola. Questo perché si preoccupava solo ed esclusivamente per mia sorella, è sempre stata la più piccola, e anche se l'essere la più grande abbia i suoi lati negativi e positivi tanto quanto l'essere la più piccola, mi dava molto da pensare.

E se mia madre non mi volesse bene? Se fossi stata solo un'errore?

Esther era l'unica che mi capiva. Io da alcuni punti di vista ero più privilegiata, lei no. Da altri invece, certe cose non mi erano permesse, a lei si.
Quando uscivo con gli "amici" potevo tornare a casa più tardi rispetto a mia sorella.
Invece mia sorella era più coccolata rispetto a me, e con "rispetto a me" intendo quelle volte che mia madre non mi rimproverava ogni qual volta che ne aveva l'occasione.

Ma tralasciando la mia storia familiare, dove eravamo rimasti io e te? Ah si!
Ti stavo facendo un discorso sull'amicizia. Io poi.....ma già che ci sono ne approfitto per riprendere l'argomento di prima: Come si dice? Meglio soli che mal accompagnati, no? Bhe questo per me non vale.....in un certo senso sono sia sola che mal accompagnata. Sono sola perché Mark e il resto dei ragazzi e ragazze non li considero proprio la mia famiglia, anche essendo l'unica che ho al momento. E mal accompagnata perché una ragazzina non dovrebbe frequentare prostitute, che poi questo è il minimo. Non è solo un giro di prostituzione, ma anche un giro di droghe e armi. E di certo, non è l'ambiente adatto per una ragazza giovane come me, anche facendone parte.

Cavoli! Ho una capacità assurda nel cambiare discorso. Dovrebbero darmi il Nobel.

Anche se è una cosa stupida quella che sto per dire, te la dirò comunque.

Per favore se hai dei sentimenti amico mio ti chiedo davvero scusa se ti ho offeso dicendo che è meglio stare soli che mal accompagnati, perché sei l'unico che mi sopporta nonostante ti abbia scritto solo tre volte, questa compresa.

Non sai come sto ridendo per la scemenza che ho appena scritto.

Sono davvero ridicola.....

In ogni caso, grazie.

In più per non sembrare più scema ti darò un nome. Ho deciso, ti chiamerò Jackson.

Spero di poterti scrivere anche domani.

Ciao, Jackson

Sono una prostituta <DIARIO>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora