Conseguenze

23.5K 200 7
                                    

Sabato 11 novembre, 19:20

Ehi, sono tornata.

Mi dispiace se ieri sono scappata via così, ma non voglio lasciarmi sfuggire i clienti, anzi non posso.

Sarebbe come proporre un'altra ragazza, e sinceramente non vorrei fare nessuna "strizzata d'occhio" a un'altra prostituta.

Poi sono sicura che Mark lo intenderebbe come un tradimento, e le punizioni per tradimento non sono bellissime.

Non è il massimo essere rinchiuse nel cofano della sua macchina, anche se sono la sua preferita, le regole non cambiano.

Anzi.

Devo essere la più brava a letto, la più bella, la più puttana, la più seduttrice, quella perfetta che non può fare errori.

Devi affrontare delle specie di prove per essere nominata la più brava.

Più precisamente "una" prova.

Devi fare sesso con Mark.

Lui ti dice cosa fare e tu semplicemente esegui gli ordini.

Se ti dice che devi masturbarti, tu, senza ribattere, lo devi fare.

Se non lo ascolti, la punizione è venderti come schiava a un ricco, che ,probabilmente, abuserebbe di te.

Appena ero arrivata tutti mi guardavano come la figlia di papà e infondo avevano ragione, ero una santarellina inconfronto a loro, inconfronto a quelli che una volta definivo piacere, sto buttando la mia vita nel cesso", e infine mi ritrovo ad essere la favorita del "capo".

Le prime volte avevo tentato di scappare, ma aveva ingaggiato una specie di agente per controllare se rispettavo il "codice".

Essendo stati invani i tentativi di fuga, decisi di smettere dopo la quinta volta.
Soprattutto perché le conseguenze erano brutte.

Provi a scappare? Vieni rinchiusa in una stanza...

Se sei fortunata non ti danno da mangiare per alcuni giorni, ma se sei la novellina e devi ancora imparare le regole, allora la situazione cambia.

Cambia molto...

Nel peggiore dei casi vieni legata e abusata. Se ti va bene, qualche toccatina qua e là, basterà per soddisfarli.

E vista la quantità di "tentativi di fuga" ho il diritto di dire di averle passate tutte: dalla più leggera alla più umiliante.

Si, umiliante.

Perché è così che ci si sente: umiliate, usate, sfruttate.
Ti sembra di essere una bambola con la quale puoi giocare ai tuoi stupidi giochetti da vecchio ricco, solo e pervertito.

Con un bisogno assoluto di sfogarti.

Per motivi validi, magari, ma il metodo di sfogo è sbagliato. Non sono neanche la persona adatta per parlare di questo. Dopotutto anch'io sto usando la prostituzione come sfogo.

Anche se è brutto, dopo un po ci fai l'abitudine. Ti abitui a tutto.
Agli sguardi di disgusto, alle voci che girano, ma soprattutto ai giudizi. Perché quelli sono i peggiori, sono quelli che ti feriscono di più, quelli che vanno più a fondo, perché come dei coltelli lanciati, con violenza si inficcano nei tuoi sentimenti e rimangono lì con le lacrime che escono, finché non impari a fregartene.

Però sarà impossibile se la prima persona a giudicarti sei proprio tu.

Sai ho inventato uno schema nella mia testa per non fare troppa confusione.

Il mondo si divide in due: chi riceve frecce nel cuore da cupido e chi coltelli sulla schiena dalla gente. Io mi ritrovo nella seconda categoria.

Oggi prima di tornare a casa e scriverti, mi è capitato un cliente strano, non voleva fare sesso. Si era fermato davanti al marciapiede al quale mi trovavo, sotto un lampione. Mi offrì 150€.

Mi era sembrato davvero strano perché, anche se sono molto voluta, la mia tariffa non è poi così tanto alta.

È questo che mi fa apprezzare dagli altri, costo poco e sono brava.

Per farti capire meglio; per un'ora di sesso solitamente chiedo tra i 60 e 70€; per un rapporto sessuale, 25€; lo stesso per un rapporto orale; per un rapporto anale, 50€ e se vuoi darmi una toccatina sono 20€, ma questo vale più che altro per i più giovani e con gli ormoni a palla.

Inizialmente quando me lo ha chiesto, ho pensato che fosse uno sbirro e così gli dissi che non ero una prostituta, solo per non finire in prigione.
Perché se no quei 150€ li avrei presi con piacere.

Così per non rischiare di essere arrestata alzai i tacchi e me ne tornai al Nightclub, tanto in strada non c'era nessuno.

Quando entrai, Mark mi raggiunse, informandomi che Susy era stata arrestata. Mi tornò in mente il signore di prima.

Ne ero sicura.

Le ragazze come Susy non si lascerebbero scappare tutti quei soldi.

Mi dispiace per lei, ma in questo lavoro, o sei furba, o sei fregata.

Comunque oggi non posso lamentarmi, ho portato a casa abbastanza soldi per pagare l'affitto e per comprare qualcosa da mangiare.

Ogni tanto capita che non abbia i soldi sufficienti per l'affitto e allora mi ritrovo automaticamente nel letto del proprietario.

Basta bussare alla sua porta e il gioco è fatto.

È solo questione di abitudine il mio lavoro.

Sarebbe molto meglio non abituarsi però. Voglio cambiare vita un giorno. Sto mettendo da parte un po di soldi per trasferirmi a Londra, da mia zia.

Hanno suonato il citofono, deve essere Mark.





.

Sono una prostituta <DIARIO>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora