O.43

13.6K 882 184
                                    


LOUIS' POV

Costringo i miei occhi ad aprirsi il giorno dopo, le orecchie che fischiano per il dolore del dopo-sbronza.

Non ricordo una singola cosa, ma sono sicuro che Harry invece sì.

Mi sento malissimo per averlo messo sotto torchio ultimamente... Ma adesso che sono stato accettato, non c'è molto altro che possa fare oltre che a dargli la possibilità di scegliere.

Cioè, non mi separerò mai dal mio cerbiatto speciale, ma o resta qui, o vado avanti senza di lui.

Non c'è davvero una via di mezzo.

"Ehi." sento dire da una voce roca di fianco a me. Mi giro e guardo il ragazzo di fronte a me.

I capelli che sono un casino, le guance rosa e una piiiiccolissima linea di bava asciutta all'angolo della sua bocca, e gli sorrido.

Non sono mai stato così innamorato.

Sono uno stronzo però. Lo so.

"Ehi." rispondo, senza la fretta di spiegare qualcosa. Ci fissiamo per qualche secondo, insicuri su come gestire tutto questo.

"I tuoi occhi diventano grigi quando sei ubriaco Louis." afferma poco dopo. Il suo tono è teso e so che è un po' incazzato. "Solo che, non lo sapevo. Fino a ieri notte."

"Piccolo." sussurro, ed Harry mi rivolge uno sguardo che grida 'per favore permettimi di perdonarti'. Perché so che sta cercando un briciolo di ragione per farlo. "Ho fatto un casino. Si?"

"Sì." dice semplicemente. Abbassa lo sguardo sulle lenzuola, con la testa sostenuta dalla sua mano. Le sue lunghe ciglia sono in evidenza e quasi perdo il filo del discorso.

"Ma posso rimediare..." offro, mettendo una mano sulla sua guancia e accarezzandola con il pollice.

"Lou-" Harry sospira prima di fremere, e io credo di poter sentire il suo cuore che sbatte contro la sua cassa toracica.

Ansima delicatamente, e sinceramente, questo potrebbe essere stato l'orgasmo più veloce che abbia mai avuto. Ma per essere corretti, il sesso non è stato così fantastico ultimamente, e potrebbe essere un tantino al limite per tutto.

"Scusa." mormora, e io realizzo quanto sia impossibile non adorarlo. Come è possibile che qualcuno ci riesca?

"Ehi.." dico dolcemente, sollevando la mano per accarezzargli i capelli. "Non devi scusarti per una dannata cosa. Sono io quello che si deve scusare..."

Ed è vero. Sento il senso di colpa accumularsi mentre lo vedo alzarsi, probabilmente per cambiarsi i boxer. Non mi importa così tanto della sua igiene al momento però, sinceramente.

Ma non riesce a scappare così in fretta. Afferro la sua mano e lo tiro giù delicatamente.

Lui squittisce, ma mi guarda con gli occhi spalancati. Non con paura, solo... Sorpresa.

"Ti amo. Qualsiasi decisione tu prenda, Bambi." E questo è tutto quello che devo davvero dirgli per farlo arrossire e sorridere timidamente.

"Ho solo.. bisogno di più tempo? Per pensare a tutto questo." ammette, cominciando a gattonare verso di me, accoccolandosi al mio fianco, con il viso e le mani sul mio petto.

E' solo un pochino più alto di me, quindi la posizione è leggermente imbarazzante. Ma so quanto gli piaccia sentirsi piccolo quando è stressato. E non sono sicuramente disposto a negarglielo. Specialmente adesso, quando è così fragile.

"No. Capisco, Bambi, non c'è bisogno di spiegare." sussurro fra i suoi ricci, chiudendo gli occhi.

La sua presenza è così delicata, come una lampada dalla luce fioca. Il suo battito, regolare come la pioggia fuori dalla finestra. E la sua anima così tranquilla.

Tutto è così tranquillo con lui.

Sicuro.

You put the O in DisOrder » Larry Stylinson || Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora