Dobbiamo parlare

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Oggi, in onore della giornata mondiale della festa della Mamma, eccovi un capitolo dedicato esclusivamente ad Anne e a sua mamma...spero vi piaccia😘.

Entrai in casa un po' preoccupata, io e mia madre non siamo mai state molto legate e sono poche le volte in cui parliamo di cose serie. L'ultima volta che abbiamo parlato seriamente, l'argomento principale era papà. Da quando se n'è andato, circa quando avevo 4 anni, mia madre è cambiata. Anche se ho ricordi confusi, ricordo che mia madre sorrideva sempre, erano sempre insieme ed erano felici. Poi, dopo che papà partì per un viaggio di lavoro di tre giorni a New York, quando tornò, il suo comportamento era diverso, sembrava infastidito e preoccupato. Dopo meno di una settimana lasciò me e mia madre da sole, e non tornò mai più. Mia madre soffrì così tanto, e ne soffre ancora. Io ero troppo piccola per capire, ma non vedere più mio padre in casa fu dura anche per me. Non sappiamo dove sia adesso, tanto meno se sia vivo. Provo un odio profondo verso di lui, ci ha lasciate e non è più tornato. Ci ha abbandonate come fossimo dei cani, e si è completamente dimenticato della nostra esistenza. Ogni volta che ci penso mi verrebbe voglia di prenderlo a pugni!
È tardi, ma devo aspettare che ritorni mia madre dal lavoro, così possiamo parlare. Ah, giusto, mia madre si chiama Claire, è alta e magra, ha una chioma biondo platino ed è una donna affascinante, credo che potrebbe fare ancora conquiste; mentre "mio padre" si chiama Joshua. So solo il suo nome.
Sento delle chiavi aprire la porta, eccola.
Mamma: ciao tesoro, tutto ok?
Io: si mamma. Ora, per favore, possiamo parlare? Non lo facciamo quasi mai, mi chiedevo se fosse qualcosa di serio...
Mamma: in effetti, si. C'è una cosa che dovrei dirti, anzi che dovremmo dirti.
Io: dovremmo? Dovremmo chi?
Tony: mi dispiace non avertelo detto prima..
Io: Tony??? Ma che ci fai qui?? Ok, ora mi state spaventando. Dirmi cosa? E perché sei in casa mia? Mamma, l'hai fatto entrare tu?
Tony: piccola, calmati, andrà tutto bene.
Io: non dirmi di calmarmi, piuttosto ditemi che cosa sta succedendo!! Dico spazientita.
Mamma: tesoro, vorremmo parlarti di tuo padre.
Lascia che le parole appena pronunciate si disperdano nell'aria. Lo sapevo, ancora lui.
Mamma: vedi, non ti ho mai detto il lavoro che faceva tuo padre perché pensavo fossi troppo piccola per capire. Ma ora ti devo delle spiegazioni. Tuo padre lavorava per lo S.H.I.E.L.D ( Strategic Homeland Intervention Enforcement and Logistics Division), era un lavoro duro e faticoso, ma nonostante questo tornava a casa sempre con un sorriso stampato in faccia. Quando si diresse a New York, incontrò.... cattive persone, diciamo, che lo dissuasero da quello che era il suo lavoro. Quando tornò, credo che anche tu te ne accorsi del suo strano comportamento. Una settimana dopo, se ne andò via e non tornò più.
Io: si, mamma, la so la storia. Ma cosa c'entra Tony??
Tony: vedi, sai che oggi stavo analizzando il cubo, no? Beh, l'ho esaminato, e conteneva delle tracce che, ovviamente riportavano a Loki, ma portavano anche a qualcun altro, il suo migliore assistente. Ho fatto delle ricerche, che portarono a Joshua Wilson, nonché un vecchio assistente dello S.H.I.E.L.D., nonché tuo padre. Così, decisi di chiamare tua madre. Però volevamo avvisare anche te, ed ora, eccoci qui.
Rimanemmo per qualche minuto in silenzio. C'era così tanta tensione che si poteva toccare con mano.
Poi, dopo un attimo che sembrò infinito, presi parola.
Io: i-io non so cosa dire. Mio padre è sempre stato un uomo buono, nonostante ci abbia abbandonate, non credo che sia così stupido e cattivo da allearsi con Loki. Non ho parole.
Tony: se volete, vi lascio sole.
Noi annuimmo, mi schioccò un bacio in fronte e se ne andò. Io arrossì perché davanti a me c'era mia madre..
Mamma: non preoccuparti, so tutto. Infatti poi mi racconterai, ma prima voglio sapere se hai domande, qualunque domanda riguardante tutto ciò.
Io: tu sapevi già tutto di papà vero?
Mamma: si....non sapevo che il tipo che aveva conosciuto si chiamasse Loki e non sapevo dell'esistenza del Tesseract, ma sapevo, in cuor mio, che qualcosa era cambiato in lui.
Io: mi dispiace
Mamma: e di cosa? non è mica colpa tua
Io: no, non per questo. Mi dispiace di averti mentito su Tony e tutto il resto.
Mamma: bambina mia, vieni qui.
Ci abbracciammo. Mi serviva quell'abbraccio. Io stimo davvero tanto mia madre, per tutti gli sforzi che ha fatto. Si è ritrovata da sola, con me e con tutte le spese da pagare. Mia madre è una donna forte e in gamba.
Sono fiera di mia madre.
Io: ti voglio bene, mamma.
Mamma: anche io te ne voglio.

Scusate per il capitolo un po' breve, ma serve come "introduzione".

Fate gli auguri alle vostre mamme, datele un bacio, abbracciatele, ditele che le volete bene, aiutatele e siate grati per tutto quello che fanno per voi ogni singolo giorno, perché un giorno rimpiangerete tutto questo❤️
Auguri a tutte le mamme, e un abbraccio a chi non ce l'ha❤️

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