La resa dei conti

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Eravamo pronti. Tutti. Armati di coraggio e determinazione. Ognuno con qualcosa per cui combattere, ognuno con le proprie idee e pensieri. Ognuno con qualcuno per cui ne valeva la pena tornare a casa vivo.
Era da molto che non vedevo mio padre, e rivederlo affianco ad un super cattivo con la smania di controllare il mondo, non era il massimo. Sapevo, però, che dovevo per forza incontrarlo. Scontrarmi con lui e con Loki. Rivolevo mio padre indietro. Il mio vero padre. Perché sapevo nel profondo del mio cuore che Loki lo stava manipolando, ne ero certa.
Non sapevamo con certezza da dove sarebbero arrivati, così li aspettammo. L'uno affianco all'altro. Sul tetto della imponente Stark Tower.
Non tardarono molto ad arrivare, infatti dopo un quarto d'ora si aprì un immenso vortice, nel cielo splendente di New York. Lasciando intravedere tre enormi e terribili mostri, seguiti da piccole navicelle cariche di almeno tre/quattro mostri armati fino ai denti. In una di quelle navicelle era presente Loki insieme a mio padre.

Li riconoscemmo subito perché era l'unica navicella che ci veniva incontro senza sparare o infuocare le prime cose che gli si paravano davanti.
Loki e mio padre scesero dalla strana vettura e si misero davanti a noi.
Io: papà...      mi lasciai scappare, in un sussurro.
Niente. Nessuna reazione. Lo guardai meglio negli occhi e mi accorsi che erano di un blu intenso, senza alcuna emozione. Privi di vita. Vuoti.
Loki: siete in possesso di qualcosa che mi appartiene
Thor: fratello, ragiona, che senso ha mettere in mezzo gli umani e la Terra? Torniamo su Asgard e risolviamola tra di noi
Loki: la Terra e questa sottospecie di terrestri hanno bisogno di un re, di qualcuno che li governi
Tony: mi spiace, amico, ma oggi la Terra è chiusa. Perciò ritorna da dove sei venuto assieme ai tuoi giocattoli da combattimento
Detto questo, entra nella sua armatura ed inizia ad abbattere i mostri che intanto stanno invadendo e distruggendo l'intera città. Thor si occupa di Loki, mentre Nat e Clint si dirigono verso il centro della città per ammazzare più mostri possibili. Steve inizia a combattere contro mio padre, che si sta rivelando davvero abile e pratico nel combattimento corpo a corpo. Bruce mi prende per mano e mi porta dentro l'edificio.
Bruce: dobbiamo andare nel laboratorio per prendere la siringa che ho preparato, dopodiché tu estrarrai un po' di sangue da tuo padre e me lo riporterai subito qui. Io lo analizzerò e poi lo useremo come antidoto. Cosicché anche se dovesse essere preso il Tesseract tu saresti al sicuro e rimarresti illesa. Ora vai.
Dice porgendomi la siringa. Mi avviai verso il tetto, Steve stava ancora combattendo, ma di Thor e suo fratello nessuna traccia. Mi avvicinai a loro, e da dietro colpii mio padre alla spalla, facendolo girare per poi inserirgli l'ago della siringa nell'avambraccio destro. Dopo aver estratto un po' del suo dna, tolsi la siringa e corsi a tutta velocità verso il laboratorio.
Io: eccomi
Bruce: ok, dovremmo metterci cinque minuti per fare tutto
Mentre analizzava il dna di mio padre e creava l'antidoto mi sentivo un po' inutile, lì, ferma, a non fare niente mentre i miei amici rischiavano la vita contro chissà quale tipo di mostro. Quei cinque minuti durarono un'eternità, ma finirono.
Bruce: ok, ci siamo. Devo iniettarti questo. Pronta?
Era un liquido azzurrino, prese la siringa e mi iniettò il contenuto. Non sapevamo se questo avrebbe cancellato per sempre anche i miei poteri, ma dovevamo correre il rischio. Sentivo l'antidoto che percorreva il mio corpo, era una strana sensazione e faceva un po' male. Iniziai a vedere tutto sfocato, barcollai un po' e poi d'improvviso il Tesseract (presente nel laboratorio) esplose. Non capimmo cosa stesse succedendo fino a quando l'esplosione finì, per rivelare un unico pezzettino rimasto del Tesseract. Sembrava una gemma. Mi avvicinai per toccarla ma venni fermata subito.
Bruce: non sappiamo ancora cosa sia, potrebbe essere pericoloso. Lasciamola qui nel laboratorio, al sicuro. Piuttosto dimmi come ti senti.
Io: mi sento...normale
Bruce: prova ad usare i tuoi poteri
Provai a concentrarmi ed a mettere tutta la mia forza nelle mani. Ma niente. Neanche una sfumatura azzurrina prese forma dalle mie mani. Ero delusa, ma non dall'antidoto, da me.
Bruce: mi spiace, troveremo il modo, promesso. Ora andiamo ad aiutare gli altri.


RAGAZZUOLI SCUSATEMI SCUSATEMI SCUSATEMI TANTISSIMO. I'M SO SORRY!! SCUSATE LA MIA INATTIVITÀ, SONO STATA UN MESE AL MARE E NON PRENDEVA MANCO A MORIRE.
Detto questo volevo ringraziarvi tantissimo per le 1mila visualizzazioni, per me è un traguardo davvero importante. Nel mese di agosto prometto di essere più attiva!
Spero che vi sia piaciuto questo mini-capitolo. Vi voglio bene
Un bacio,
Chiara❤️

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