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avvisai subito la mia eomma dicendo quello che mi avevi detto e bloccai il telefono.
"Per questo la camicia?" chiesi.
"In realtà ci ho pensato pochi minuti fa, vogliamo andare?"

Tornammo indietro e camminammo per la strada che era vicina al fiume Han fino alla fine e sulla destra c'era un ristorante molto elegante per persone ricche.
"Hyung davvero? Io non sono vestito elegante quanto te, non sono adatto a questo posto."
"Tu sei sempre adatto in ogni occasione e stai benissimo."

"Per questo la camicia, avevi già in mente di portarmi qui?" ripetei protestando.
"Ti ho detto che in realtà ci ho pensato adesso. Entriamo?"

Ti segui all'interno mentre mi tenevi la mano con tutto il braccio.
La mia pelle scottava ed io ero diventato di nuovo rosso davanti ai tuoi occhi.
Vidi un tavolo prenotato per due nella zona vip del ristorante;

un tavolo circolare coperto da una tovaglia nera, le stoviglie erano bianche e a centro tavola stava un bel vaso con all'interno un'orchidea cymbidium, dai delicati colori: giallo pastello, bianco prevalentemente, rosa chiaro e delle sfumature violacee.

"Come hai fatto ad avere un tavolo per due alle 20:00, quando ci sono un sacco di persone che prenotano da mesi?"
"Diciamo che sono una persona molto influente. Ordina tutto ciò che desideri."
Dal mio canto, come non approfittare.

Mentre mangiavamo notavo dei movimenti, degli atteggiamenti che in te non avevo mai notato.
Mi accarezzavi spesso la mano, chiedendo se tutto fosse di mio gradimento e io annuivo in continuazione;

tutto pur di farti felice anche se tu facevi tutto questo per me.
Mi sorridevi senza stancarti mai.
"È tutto come ti piace Jeongin?"
"Si Hyung, è tutto meraviglioso."

"Jeongin a te sembra strano il fatto che io ti abbia portato qui? Pensi a qualcosa?"
"In realtà sono rimasto stupito dalla tua idea, ma se a te sembra normale sembra normale anche a me."

"Okay, allora che mi dici? Sei impegnato con qualcuno della scuola? Ultimamente si sente spesso il tuo nome" disse poggiando la testa sul suo braccio.
"Nessuno, tu Hyung?"

"Beh, diciamo che non ho relazioni."
"Sei stato con Nancy, la ragazza della tua classe?"
"A me non piacciono esattamente le ragazze."

Quella frase detta come un sussurro, come se fosse una vergogna, fece palpitare il mio cuore.
Mi avevi totalmente spiazzato con quella frase.

Continuasti a parlare "Non mi sento molto a mio agio con loro anche se nessuno se lo aspetta. E tu?"
"Io?"
"Hai mai pensato ad una relazione?"

"Beh...no. In realtà no."
"Oh wow, non hai neanche una cotta per qualcuno?"
"Non lo so, in realtà."

Per tutta la cena vidi le tue attenzioni, tutte le tue domande, che potevano essere normali ma le percepivo in modo strano.
Mi regalavi delle attenzioni che non mi aspettavo.

Fu così per tutta la durata della sera, un sogno che, per quanto mi riguardava, si stava realizzando.
Ero abbagliato da te, mi sentivo protetto e aver mentito era stata la cosa migliore.

Non conoscendoti molto sul personale non potevo giudicare il tuo modo di fare in una sola maniera, ma mi sentivo che presto tanto di tutto ciò sarebbe cambiato.

Eravamo ancora per strada quando il vento cominciò a farmi venire il brividi.
Prendesti una giacca, di cui non mi ero accorto, e me la mettersi intorno alle spalle e appoggiasti il tuo braccio.

Sorridesti per essere stato tanto gentile e perché vedevi le mie guance tinte di rosso.

Arrivammo davanti alla porta di casa mia, i miei erano già a letto, sicuramente.
Quindi avrei dovuto prendere la chiave sotto il tappeto.

Appena sotto il portico davanti l'entrata, mi voltai a guardarti esattamente a pochi gradini di me, mi osservavi con sguardo meravigliato e affascinato che rendeva te ancora più bello ai miei occhi.

"Non stare fuori a prendere freddo, entra."
"Va bene...oh Hyung" mi voltai per essere davanti a lui nuovamente "grazie per questa sera, per la cena, per la passeggiata e per tutto."

"Non è stato nulla di che, al contrario, sono io che ti ringrazio per avermi fatto compagnia."
E dal nulla mi dasti un bacio sulla testa, andando poi via per la tua strada.

Inutile dire che la mattina successiva le prime persone che lo seppero furono i miei due migliori amici.
Seungmin e Felix si tenevano mentre raccontavo, saltavano e urlavano ad ogni particolare rendendomi ancora più timido di quello che ero.

"Io lo dico che è pazzo di te" disse Seungmin "ci avrei scommesso, quello di ieri era una sorta di appuntamento per vedere come si troverebbe con te, e a quanto pare è andata bene."
"Ma è stata solo un'uscita per conoscerci meglio."
"È molto di più."

"E se non fosse così?"
"Abbi solo pazienza" gli fece

◯  Foreign love off the glassesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora