ⓢⓔⓥⓔⓝ

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Mi svegliai quella mattina nel tuo letto avvolto dalle lenzuola di lino bianche e una coperta azzurro mare affiancato da due comodini bianchi, mentre eravamo l'uno nelle braccia dell'altro.
Ti guardai dormire ancora mentre ti accarezzavo piccole ciocche dei tuoi capelli con un sorriso stampato sul viso.
"Vorrei dirti tante cose Chan, ma mi sa che, con quello che ti ho detto ieri, per ora possa bastare" dissi sapendo che non mi avresti mai sentito.

Mi misi a guardare la tua stanza. Le pareti bianche erano occupate dagli immobili bianchi: un armadio messo a destra accanto alla porta del bagno, la scrivania stava nella parete di fronte al letto. Mi piaceva il tuo stile, il profumo che ogni cosa di casa tua emanava.

Rimasi ancora a fissarti quando tu apristi gli occhi sorridenti e mi augurasti "Buongiorno" con un tono di voce roco che faceva persino tremare le pareti, oltre che al mio cuore.

"Buongiorno" risposi a mia volta buttando il viso contro il cuscino.
"Se hai ancora sonno possiamo rimanere qui anche tutto il giorno."
"Oggi hai un esame, non puoi saltarlo."
"Ma ieri non abbiamo neanche studiato bene, sono certo che se oggi ci vado andrà malissimo."
"Andrà malissimo anche se non ci vai, la prof Lee ti ammazza."

"Per me può anche tenerselo il suo compito, tu invece che fai? Stai con me o vai a scuola ad annoiarti a morte?"
Alzai gli occhi al cielo.
"Non ho mai saltato un giorno di scuola io, Chan. Non pretendere che io lo faccia senza motivo."
"Ce l'hai un motivo, io. Daii."

Dopo continui mugolii e di lamentele e anche suppliche per convincermi, la mia barriera 'Jeongin a scuola' crollò totalmente e quindi accettai quella tua proposta.
Così rimanemmo per un'altra ora a farci le coccole tra le lenzuola prima di decidersi ad uscire di casa per fare colazione.

Ci sedemmo in un bar esattamente alle 11:30, riuscimmo persino a vedere studenti della nostra scuola uscire per fare una pausa, tra essi c'erano anche Felix e Seungmin.
Si seddettero a due tavoli di distanza da noi e iniziarono a farmi fotografie.
Li avrei ammazzati se non avessero smesso.

"Jeongin tutto bene? Buono il caffè?" chiese Chan.
"Si Hyung, mi piace tanto col cioccolato, avevi ragione."
"Ti conosco meglio di quanto tu possa credere. Ora, che hai intenzione di fare per tutto il giorno?"
"Volevo studiare di pomeriggio almeno due ore, sappilo..."
"E se mi accompagni a comprare una cosa, mia sorella Hanna è incinta."
"Okay."

Ci allontanammo dalla confusione scolaresca per andare verso un centro commerciale, entrammo e pranzammo prima di cimentarci sull'emblema di cosa comprare a quella piccola creatura.

"Ma sai almeno se è maschio o femmina?" chiesi mentre il maggiore guardava tante cose in quel negozio per bambini.
"Una femminuccia e ha circa tre mesi, il problema non è il sesso, ma cosa comprarle, ci sono milioni di cose che mi sento confuso" mettesti un'espressione disperata.

Risi mentre mi avvicinavo a te guardando quello che poco prima guardavi tu e scossi la testa.
"Devi cercare di pensare al fatto che è ancora molto piccola e quindi non giocattoli pericolosi, troppi grandi, troppo piccoli o duri. Mettono tutto in bocca e tirano tutto. Personalmente a mio nipote ho comprato qualcosa di molto carino e che fosse adatto alla sua età..."

"...mio fratello mi assillava su cosa comprare ed ero anche io molto confuso però, quando ero piccolo, mi piacevano tanto i peluches. Così gliene ho comprato uno, anche perché un peluche è per sempre, sarà quella cosa da cui un bambino, un ragazzo non si staccherà mai, è un ricordo, un compagno."

"Quindi dovrei comprargli qualcosa come un peluche" dedusse dalle mie parole.
"Bingo!"
"Sì, ma quale dei tanti?"
"Io direi questo qui" presi un orsetto grigio chiaro con un fiocchetto rosa al collo e con un bel sorriso "se prendi quello bianco è probabile, che quando si sporchi, le macchie siano la prima cosa che si vedrà."
"Sei un genio Jeongin" sorridesti abbracciandomi per poi andare a pagare quel regalo impacchettato nei minimi particolari.

"Quando hai intenzione di darle il suo regalo?" ti chiesi mentre, seduti su una panchina, sorseggiavamo il nostro bubble tea.
"Mia sorella viene la prossima settimana per una vacanza alle isole Jeju. Pensavo di andarci, le ho già parlato di questa idea."
"Carino."
"Ti va di venire?"

Mi bloccai un attimo nel sentire le tue parole, suonarono strane alle mie orecchie e sbattei le palpebre e poi continuasti a parlare.
"Sei tu che infondo mi hai aiutato a sceglierlo, quindi è come se lo avessi fatto anche tu e poi voglio che tu mi faccia compagnia, e voglio farti conoscere la mia famiglia."
Annuii e tu saltasti dalla gioia quasi urlando e abbracciandomi, era bello vederti così contento.

"Va bene, non mi stritolare però se vuoi che venga con te."
"Okaay, sorry~."

◯  Foreign love off the glassesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora