ⓕⓘⓥⓔ

1.7K 178 79
                                    

Ci furono da lì in poi tanti momenti in cui preferivo sparire, semplicemente perché non stavo affatto bene: soffrivo e soffrivo per amore e per la prima volta tanto da prendere decisioni drastiche.

Non importava quanto tu mi guardassi o quanto io ti notassi posare il tuo sguardo su di me alla fine delle lezioni.
Avevi la faccia di chi non stava capendo un bel niente, che si chiedeva cosa fosse improvvisamente successo a Jeongin.

Come facevi a non capire? Come facevi a non accorgerti che la tua presenza mi faceva male? Che quando ti vedevo con qualcun'altro sentivo sensi di vomito? Di quanto io mi sentissi usato ogni volta che mi dicevi di uscire?

Non mi dimenticai facilmente di quando tu e Minho siete andati a scuola insieme, di quando siete andati in bicicletta, di quando lo portavi in braccio fino alla classe per divertimento, nonostante Seungmin mi dicesse che tra te e quel tizio non c'era nulla.

"Fidati Jeongin, è così."
"Quello sai chi è? È solo un suo vecchio amico. Changbin ne parla bene."
"Non mi importa di cosa voi due diciate su loro, è evidente che c'è qualcosa sotto, anche un bambino se ne accorgerebbe."

"Perché non ne parli con lui."
"Oh parlare del diavolo" quasi canticchiò Felix vedendolo davanti alla porta della nostra classe.
"Sembra nervoso, oh-oh, forse deve dirti qualcosa di importante, vai" mi spinse il rosso e io, roteando gli occhi, ti venni incontro.

"Jeongin..." notai un sacco di quanto quasi tremassi.
"Hyung..."
"Senti, ti andrebbe di uscire domani pomeriggio???"
"Non lo so..." feci per andarmene ma mi fermasti.
"Jeongin..." mi prendesti dalla manica della giacca facendo poi un respiro profondo.

"...non ci vediamo da tanto, non mi parli quasi più e non ci sei mai. Volevo parlare con te, volevo passare del tempo con te, come prima."
"Così mi farai conoscere il tuo nuovo fidanzato o piuttosto un amico delle medie???"
"Io e Minho? Insieme? Fammi spiegare."
"Cosa???"
"Calma, ora vieni con me. Prof ho Yang per un pò."

Uscimmo dalla classe quasi correndo andando fino al campo da basket, il primo posto dove ti incontrai e ti misi gli occhi addosso.
Quel posto che usavamo spesso per parlare a inizio semestre.

"Facciamo due tiri" dicesti prendendo la palla e passandomela.
Io la presi al volo facendo canestro mancando il centro per poco.
"Devi ancora lavorare per quello, giusto un altro pò, passa."
Tu facesti immediatamente canestro, lo avresti fatto anche ad occhi chiusi.

Ti guardai meravigliato dalla tua bravura mente giocavi, avevo un futuro campione davanti, non smetterò mai di pensarlo, te come campione nazionale di basket e grande uomo, non era male come visione.

Eri perfetto, assolutamente perfetto.
Amavo come la camicia stretta segnava i muscoli al di sotto di essa e i pantaloni ti facevano un bel culo.

"Non c'è nessun segreto, devi solo calcolare la misura, la velocità, la forza e poi tiri con questa posizione, nulla di complicato."
Mi incantai ad ascoltarti nel tuo discorso senza un senso in quel momento.

Non sapevo neanche di che cosa stessi parlando dato che ero impegnato a fissare ogni particolare del tuo viso, del tuo corpo, della tua persona che amavo alla follia nonostante i mille pensieri che faceva la mia testa malata.

Sapevo solamente quello che feci dopo interrompendo qualsiasi tipo di conversazione tra noi due, col gesto più semplice e automatico, ma anche estremamente importante e sacro per me.

Mentre eri ancora impegnato a parlare di posizioni, io posai le mie labbra sulle tue, in un bacio delicato, quasi come se fossero calamite attirate dalle tue. Si, finalmente ti stavo baciando, ma senza un preavviso.

Fu anche meglio di come lo avevo immaginato, il mio primo bacio, il mio primo amore come il mio primo giorno.
Sentivo tutte le mie preoccupazioni volare via e la mia mente si annebbiava.
I miei sensi si indebolirono, i muscoli si scrollarono mentre rispondevi in modo appassionato il mio bacio.

Quando mi staccai mi accorsi della grande cavolata toccandomi la bocca.
Quindi in preda al panico e tu alla totale confusione, presi tutto quello che era mio correndo velocemente fuori dal campo, lasciandoti così immerso nei tuoi pensieri.

Mi accorsi di aver fatto una grande cavolata e mi diedi dello stupido, come mi era venuto in mente una cosa del genere, sicuramente mi avresti odiato, odiato come non mai e non mi avresti parlato più.

Tornai in classe lasciandoti lì. Seungmin e Felix non si misero a parlare a vedere la mia faccia, capirono che avevo fatto una scemenza, solo dopo la scuola gli dissi quello che avevo fatto nel totale imbarazzo.

"Te lo avevo detto Felix!" sorrise il più piccolo dei due.
"Si ma non è stato esattamente quello che intendevo io" si difese il biondo roteando gli occhi e mettersi a braccia conserte "ma naturalmente pensiamo a quello che ha Jeongin."

"Non devo pensare nulla, devo fargli lezione oggi come al solito sperando che non se ne ricordi troppo" risposi.
"È normale che ne parli e poi se non si è opposto vuol dire che gli è piaciuto" disse positivamente e anche molto sinceramente, sapevo che aveva ragione.

◯  Foreign love off the glassesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora