Pv Axel
"Cazzo, è Lulú. Se Ana lo viene a sapere potrebbe scuoiare viva questa ragazza" pensavo senza dire nulla con un espressione da ebete stampata sul viso.
-tutto okay?- mi domandó lei.
Io mi imposi alla mia testa di smettere di pensare e annuii. Ci fu un breve e strano silenzio, lei mi sembrava una ragazza troppo innocente per sapere di Ana e Chris.
-Credo di doverci salutare ora, è stato un piacere conoscerti- mi congedó lei.
Le feci un cenno con il capo e la vidi sorridere mentre i suoi occhi si illuminavano. Mi voltai e alle mie spalle c'era Chris.
-Che cazzo ci fai qui Mitchell?- mi chiese lui
-Oh, tesorino, sei stato volgare. Non si fa, che a scuola ti hanno insegnato le parolacce? Eh no. Non si dice-
Luna mi scrutó senza capire, probabilmente era all'oscuro di tutto.
-Cosa vorresti provare a fare? Umiliarmi? Uno come te? Scusa ma credo dovresti solo chiedermi di non giudicarti, un drogato come te...bah. Poi ti chiedi ancora perché tua madre ti ha abbandonato. Sai figliolo? Te lo dico io. Probabilmente era insoddisfatta del cazzo di tuo padre e ha preferito andarsene e farsi sbattere da tutta la città come meritano i cani come lei; inoltre, alla visione di un figlio come te, ha deciso di abbandonare anche te, che sei un fallimento totale. Che c'è tesorino? Non rispondi più?- mi derise Chris.
Guardai Luna e poi di nuovo lui.
-Non perdo tempo ad insultarti, non meriti nemmeno questo. Sei un essere ignobile e sia privo che meritevole di ogni forma di rispetto- risposi e mi voltai verso Luna.
-Mi dispiace per te, non posso dirti altro. Un giorno capirai- aggiunsi prima di andarmene.
-Corri figlio di puttana- tentó di intimorirmi Chris.
-Tanto se apri la bocca te la spacco una volta per tutte- aggiunse.
Feci per andarmene ma l'ira sottomise la mia lucidità. Tornai indietro a passo spedito e mi avvicinai a Chris che tentó di indietreggiare ma gli afferrai il collo della maglietta e lo avvicinai a me.
-Cosa hai detto?- gli chiesi minaccioso. Lui non rispose. La collera aumentava.
Lo tirai su tirandolo dalla maglietta e vidi una smorfia di dolore dipingersi sul suo viso e le vene del collo gonfiarsi. Lo spinsi forte a terra e lui cadde sbattendo la testa.
-DIMMELO STRONZO. CHE CAZZO HAI DETTO?- gli urlai contro. Non ero più in me. Ero sadico; godevo nel vederlo soffrire.
-Forza, picchiami figlio di puttana. Ti viene bene sono seguire la mala via- mi provocò e fece l'errore piu grande della sua vita.Pv Ana
-alzati Ana per favore- mi svegliò Matt.
Aveva un volto preoccupato.
-tutto okay?- domandai stronfinandomi gli occhi.
-non proprio, muoviti- rispose.
Uscimmo velocemente e trovai fuori l'ambulanza. I paramedici stavano soccorrendo Chris che era pieno di sangue. Notai una ragazza che piangeva vicino a lui.
Mark si avvicinò a me seguito dalle altre ragazze.
-Dov'è Axel?- chiesi
Mark sospiró.
-Sta parlando con la polizia- rispose Matt.
-vi prego ditemi che non ha ridotto lui Chris così-
-in realtà è cosi..insomma, quei due avevano iniziato a picchiarsi e Axel si stava fermando e se ne stava andando, ma Chris da dietro ha preso la rincorsa per buttare giu Axel, ma si é lanciato giu dalla finestra- mi rassicuró Mark.
Mi avvicinai a Chris e gli chiesi come si sentisse.
-non sta una favola, come puoi vedere- mi rispose una ragazza con i capelli corvini che le si posavano sulle spalle.
-Chi sei?- le chiesi
-Luna, la ragazza di Chris- mi disse senza degnarmi di un occhiata. Ero pietrificata. Sentii il mio cuore caldo colpito da soffiate gelide di vento. Come poteva essere fidanzato?
-In ogni caso sono qui da più di te, ho anche assistito alla scena a differenza tua; quindi, per favore, non intrometterti- continuó lei.
-Tu eri lì mentre è successo? Perché?- domandai ancora.
Luna mi guardò e portó gli occhi al cielo. Prima di rispondermi sbuffó.
-sono una receptionist ed è accaduto tutto lì-
Per un attimo non fui capace di emettere suoni dalla mia bocca.
Un paramedico invitó Luna a salire sull ambulanza e chiuse le porte mentre io facevo un cenno con la testa a Luna per salutarla ma non mi vide. Poggiai la mano sulle porte anteriori dell' ambulanza e trattenni le lacrime sussurrando "riprenditi tesoro". L'ambulanza partì.
Axel scortato dalla polizia si avvicinó a me e mi guardò aspettando che alzassi la testa e lo guardassi negli occhi.
-Analizzando la situazione, non sono colpevole secondo loro- inizió lui indicando i due poliziotti che aveva di fianco.
-Io..ecco...mi dispiace..- continuò balbettando.
Una lacrima sfuggì dal mio autocontrollo e percorse tutto il mio viso. Axel allargò le braccia e mi portò verso di lui ma misi le mani sul suo torace, spingendolo leggermente.
-Dai..- mi incitò lui. Ma io scossi la testa e feci un altra leggera pressione per allontanarlo. Lui sbuffó e fece cadere le braccia lungo i suoi fianchi poi si giró e si allontanò.
In un attimo ero sola.
Sono così dannatamente confusa.
Vorrei che qualcuno mi venisse a cercare. "DIO TI PREGO AIUTAMI." sussurro esasperata da non so cosa.
Una mano inizia a stringere la mia, é Kate.
-Tesoro, tutto bene?- mi chiede e non esito a lanciarmi tra le sue braccia.
-Ana calma, va tutto bene- continua lei mentre inizio tremare e piangere e lascio uscire lentamente il mio dolore.
-hai visto Chris e Luna, vero?-
Annuisco senza staccarmi da lei.
-amore va tutto bene, calma- tenta di tranquillizzarmi ma io scoppio a piangere sulla sua spalla destra piu forte di prima, mentre le mie mani iniziano a stringere la sua maglia. Kate mi tiene una mano sulla testa e un altro sulla schiena.
-calmati, ci sono io. È tutto apposto- aggiunge ancora lei.
-per favore zitta. Non dire nulla- le impongo io.
Non mi interessa ascoltare parole, non voglio essere calmata, voglio far uscire la mia rabbia e la mia tristezza.
Non sono certa di sapere perché io sia in questo stato, so solo vivere il presente adesso.Ore 03:47 am RECEPTION
Sono in braccio a Jason che cerca di farmi addormentare cullandomi e facendomi i grattini.
-Dov'è finito Axel?- gli domando.
-Sta fumando, tu non ci pensare ora-
Chiusi gli occhi e mi abbandonai alle sue coccole ma Jason si addormentó.
Io e Amanda siamo le uniche sveglie; lei e Axel hanno uno strano rapporto e mi da quasi fastidio, anche se è una sentimento infondato. La voce di Axel interrompe i miei pensieri.
-Qualcuno mi accompagna in camera?- chiede.
Sia io che Amanda lo guardammo senza rispondere, al ché, lui continuò:
-Sapete, c'è buio fuori e non vorrei stare solo, quindi una di voi mi accompagnerá, okay? Grazie-
Il cuore iniziò a battere forte e la testa a creare strane immagini. Cosa mi prendeva? Una cosa era certa, volevo accompagnarlo. Era una delle uniche certezze avessi e dovevo aggrapparmi a quella.
"Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus"; altro che "carpe diem".
Vuol dire "godiamo dunque finché siamo giovani", è l'inizio dell'inno internazionale della goliardia e lo prendo come punto di riferimento. Sta sera non mi faró problemi, staró con lui. GODIAMO, DUNQUE!
Nel perdermi tra il mio insensato ottimismo improvviso e le immagini della mia testa esatai a rispondere ad Axel.
-Ti accompagno io Ax- disse Amanda.
Mi si geló il sangue nelle vene. Amanda guardava le stelle, io e Axel ci guardavamo negli occhi; piu che altro io guardavo lui.
-sai, non voglio andare solo..- ripeté lui.
Non feci in tempo a far muovere le corde vocali che Amanda già ribadí:
-Tranquillo Ax, ti accompagno io-
-Grazie- disse Axel guardandola, ma lei nemmeno lo guardó.
Io fin ora ero stata zitta.
Improvvisamente mi venne voglia di prendermi quell abbraccio che avevo rifiutato prima.
-AX, AX!! VIENI A VEDERE- lo chiamó Amanda. Io mi alzai e iniziai a camminare.
Non so dove stessi andando.
Jason mi raggiunse e gli spiegai tutto, ma, d'altro canto, questo tutto era niente perché non avevo la minima idea di cosa mi prendesse.
-Dovevo accompagnarlo. Sono un idiota. E poi dovevo abbracciarlo prima. Avrei dovuto farlo...sono scema- mi incolpai.
-Tesoro, torna indietro e andiamo con loro due, no?-
-Io non li posso vedere insieme. Non riesco a stare con lui quando ci sono le altre-
-sei sicura?-
-si, lo sono.-
Jason esitó un attimo prima di tornare indietro. Aspettai qualche secondo e lo seguii.-io vado- avvertí Axel
-CIAO AXX!!- lo salutó dolcemente Amanda.
Io ero davanti ad una vetrata e vidi il suo riflesso avvicinarsi a me.
-..c..ciai Ana...- balbettó insucuro lui
Volevo girarmi e abbracciarlo fortissimo e piangere su di lui, ma rimasi immobile a guardare il suo riflesso. Lui si allontanó.
"CHE CAZZO STO FACENDO!?!? SEGUILO ANA, VAI. PRESTO, TRA POCO SE NE ANDRÁ!! MUOVITI"
Rimasi ad elaborare queste mie parole facendo passare qualche secondo, poi vidi Axel allontarsi e salutare un ultima volta. Non dissi niente, non lo chiamai nemmeno. Lo vidi uscire dalla porta, l unica cosa positiva era che Amanda non fosse con lui.
Rimasi immobile a guardare quella porta ormai chiusa.
Jason mi guardó e capí.
-Sono un idiota- gli sussurrai.
-invece no, prima, fuori io e lui abbiamo parlato e mi sembra che ci sia rimasto male, ma io non sono riuscito a fargli capire che stavi male per lui in modo implicito. Mi sento una merda- mi confessó.
-no, non lo sei. Aspetta, cosa vi siete detti?-
-Mi ha chiesto di accompagnarlo im camera ma gli ho detto di no, peró gli ho detto di chiedere a te se ne avesse avuto voglia, ma lui ha detto di no perché non gli sembrava il caso e non voleva. Inoltre, mi ha anche detto che ogni tanto ti prendono queste strane depressioni improvvise ma non potevo spiegargli niente al riguardo-
-Diamine...-
-Non importa, tesoro-
-È stato un grande errore vero?-
-Solo un pochino-Scusate se non scrivo piu ma penso faccia schifo sta storia. Se volete la continui fatemelo sapere.
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C'è una sola porta per il paradiso [IN PAUSA]
Romanzi rosa / ChickLitSolo la morte ci conduce nell'aldilá. Nel paradiso. È l'unico corridoio; poi sta alla tua anima scegliere quale porta aprire, ma c'è una sola porta per il paradiso; aprila.