Non è necessario un sensitivo per comprendere che in casa nostra nessun membro della famiglia è un morning bird.
Per esempio, prendete me: io detesto dormire. Dico sul serio, la notte sono più sveglia e pimpante che mai. Non mi addormento mai prima delle tre del mattino e se potessi passerei la mattinata a dormire, come fanno i miei che diventano più attivi che mai dopo il crepuscolo.
Per cui quando per le cinque del pomeriggio io e Micah rientriamo a casa, li troviamo intenti a sorseggiare del tè mentre mio padre batte qualcosa al suo computer.
-La donna è entrata in casa. E adesso? - Domanda mio padre.
-Deve morire? - Chiedo mentre entro in cucina e cerco del pane a fette in dispensa.
-Sì, ma è ignara di tutto. Crede di andare all'appuntamento con il nuovo vicino sexy, ma lui è un vampiro.
Se c'è un vampiro sexy, potrei anche pensare di leggere il nuovo libro di mamma e papà.
-Mostrerà già i suoi canini?
-Tuo padre vota per il sì. Io voto per il no: lasciamola ancora in vita, giusto un altro paio di capitoli - dice mia madre.
Cospargo il pane di marmellata alle fragole e lo addento mentre osservo il deskstop di papà per leggere quanto ha scritto finora.
-Beh, l'appuntamento prevede una cena? - Chiedo.
-Ho in mente qualcosa di splatter. Il vampiro che mangia pane e marmellata proprio come te, o almeno così sembrerebbe. In realtà è...
-Non dirlo... - mormoro.
-Sangue! - Esclama mio fratello facendo il suo ingresso in cucina.
-E che cavolo, io starei anche mangiando!
Ma quando non è destino non è destino e a farmi passare ulteriormente l'appetito ci pensa Vlad.
Vlad è il gatto nero di zia Savannah. Quando arriva lui, sappiamo che dopo un paio di minuti arriverà anche lei.
Secondo zia Savannah, non è realmente un gatto: dentro di lui risiederebbe lo spirito del prozio Vladimir, deceduto circa trent'anni fa. E il suo spirito la guiderebbe anche.
Ma questa è un'altra storia.
-Kim! - Esclama zia Savannah con una certa urgenza facendo anche lei il suo ingresso in cucina.
La osservo perplessa, la fetta di pane ancora a mezz'aria. -Stai bene?
Un fermo immagine su zia Savannah è d'obbligo.
Immaginatevi una donna sulla quarantina, con una zazzera di capelli neri lunghissimi, una gonna che arriva sino alle caviglie, degli orecchini più grandi delle mie mani e una decina circa di collane con altrettanti anelli alle dita.
-Sì... credo di sì - rispondo alla sua domanda inarcando un sopracciglio.
Zia Savannah si avvicina a me, prendendomi per le spalle e osservandomi attentamente negli occhi. Solo quando si allontana mamma si azzarda a parlare.
-Hai avuto una visione? - Le chiede.
-No. Il prozio Vladimir mi ha parlato.
-Vlad ha miagolato? - Chiede Micah.
-No. Mi è apparso in sogno. Poi ho consultato le carte e adesso Vlad si è diretto verso casa vostra.
-E cos'hanno detto le carte? - Domanda ancora mia madre pazientemente.
Zia Savannah punta nuovamente lo sguardo su di me.
-Guai, mia cara - mi dice.
-Guai? A me? - Domando.
-Guai. A te.
Normalmente mi sarei fatta due risate. Ma con la faccenda di James, "guai" è un'implicazione non così irrealistica.
-Beh, che genere di guai?
Zia Savannah chiude un istante gli occhi, inspirando ed espirando lentamente.
-Cambiamenti. Cuori spezzati. Cuori ricuciti da altre persone e poi nuovamente spezzati.
Alzo gli occhi al cielo.
-Nel frattempo quanto sangue avrò perso? - Domando.
Tanto ormai la mia merenda è andata.
Zia Savannah però non sorride e continua a fissarmi.
-Ma in fondo c'è l'amore - mi dice.
-Bleah. Non fare spoiler - interviene mio fratello.
-Quindi vedi un ragazzo nella vita di Kim? - Chiede mia madre.
Zia Savannah non risponde subito.
-No. Ne vedo due.
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Weird and weirdo
Teen FictionDAL 29 OTTOBRE 2020 IN TUTTE LE LIBRERIE E NEGLI STORE ONLINE Storia vincintrice Wattys2019 categoria Young Adult La versione cartacea della storia è ambientata in Italia. I protagonisti hanno quindi altri nomi e alcune vicende si svolgono in manie...