5. Tutta colpa delle patatine del McDonald's

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Il mercoledì è il mio giorno preferito della settimana. E no, non lo dico perché il mio soprannome è stato Mercoledì Addams a partire dalla terza elementare.

Lo dico perché il mercoledì è il giorno del corso di recitazione.

No tranquilli, io non recito. Ovviamente sarei la stella del palcoscenico se recitassi. Insomma, dove altro la trovate una come me?

Scherzi a parte, io mi occupo della sceneggiatura. Insieme ad altri due topi da biblioteca noti anche come Jess e Cody, adattiamo la storia, ci occupiamo delle audizioni, assegniamo le parti.

Lo spettacolo di quest'anno sarà Romeo e Giulietta. Io, Jess e Cody abbiamo iniziato ad adattare i copioni già da quest'estate per rendere la storia diversa. Una versione di Rome e Giulietta moderna, ambientata ai nostri giorni.

-E dai, promettimi che verrai alle audizioni! - Supplico Julia per l'ennesima volta. -Julia-Giulietta. Non può essere un caso. Sei perfetta per interpretarla.

Julia si finge pensierosa mentre mangia le sue patatine. Oggi ci siamo rifiutate di mangiare il cibo della mensa - zuppa di asparagi - e abbiamo ordinato cibo del McDonald's. Addento il mio panino continuando a fissarla con insistenza con un'espressione angelica, finché non riesce a trattenersi dal ridere.

-E va bene, va bene! Verrò - mi dice.

-Sì! - esclamo allungandomi per abbracciarla.

-Ah, ferma. Hai tutta la bocca sporca di maionese.

-Io non ho la bocca sporca di maionese.

-Sì invece.

Distratta come sono, non mi accorgo della presenza di Justin finché non mi ruba il panino e con un morso ne mangia praticamente metà.

Sposto la mia attenzione da Julia a lui, fulminandolo con lo sguardo.

Perché i ragazzi di questa scuola hanno una passione nel rubarmi il cibo?

-Sai che giusto qualche giorno fa è uscito un articolo in cui una madre denunciava McDonald's perché aveva trovato delle larve nell'hamburger del figlio? - Gli dico.

Julia si raddrizza, non riuscendo a trattenere una smorfia di disgusto e per quanto provi a trattenersi so che anche Justin sta facendo lo stesso.

-E che cavolo Kim, mai un pasto senza che tu dica qualcosa di vomitevole! - Esclama quest'ultimo.

-Guarda che questa storia è vera. Per una volta non la sto inventando. E poi, se mi rubi il cibo devo pur avere la mia vendetta, no?

Justin mi restituisce il panino borbottando qualcosa, ma io non sto ad ascoltarlo.

-Vuoi venire anche tu alle audizioni di oggi pomeriggio? - Gli domando.

-Per quale ruolo, esattamente?

Fingo di pensarci su.

-Sai quanto sono importanti gli alberi nell'ambientazione di Romeo e Giulietta? - dico infine.

-Kim, questa era cattivissima! - Esclama Julia.

Ridacchio.

-Su, Justin. Vieni a fare i provini per Romeo - mi correggo allora.

-Con lei che fa i provini per Giulietta? Non ci tengo proprio.

-Vi state passando la cattiveria come se fosse una pallina da lanciare? - Interviene Julia.

Io e Justin scoppiamo a ridere, ma in quel momento suona la campanella che pone fine alla nostra pausa pranzo.

Mi alzo mettendo in bocca molto poco elegantemente tutte le patatine rimaste e mi alzo, facendo per dirigermi verso la pattumiera più vicina.

Ma non appena mi volto, finisco addosso a qualcuno.

-Hey, fai attenzione - mi dice gentilmente questo qualcuno, tenendomi per i gomiti per evitare di farmi cadere.

Alzo lo sguardo su di lui, incontrando gli occhi azzurri e divertiti di James. E spalanco i miei di occhi, rendendomi conto di avere ancora circa dieci patatine in bocca. Questo e sufficiente per farmele andare di traverso e farmi tossicchiare. Sbrigo a coprire la bocca con una mano e mi allontano velocemente da James, conscia di essere rossa come un pomodoro.

Quando mi volto nuovamente, James per fortuna non c'è più. Torno da Julia e Justin e vorrei tanto che la terra mi risucchiasse.

-Perché devo sempre fare brutte figure quando c'è lui intorno? Perché, perché, perché?! - Chiedo loro, nascondendo il volto tra le mani.

-No dai, non hai fatto una brutta figura con lui. Eri molto attraente con quelle patatine in bocca. Qualcuno avrebbe potuto addirittura interpretarlo come un messaggio subliminale, ma sono certo che in questo modo tu l'abbia conquistato - dice Justin.

Scuoto la testa, ma prendo la mia borsa e insieme ci avviamo verso l'aula in cui abbiamo lezione.

Sto ancora pensando alla brutta figura con James, al fatto che non dovrà mai scoprire che Flying_girl sono io o tutto finirà veramente. Sono talmente assorta nei miei pensieri che è Julia a richiamare la mia attenzione facendomi voltare verso Mrs. Benson, la coordinatrice del gruppo di teatro. Una donna sulla cinquantina più stravagante di me, forse per la forma dei suoi occhiali particolarmente appuntiti in alto, forse per i colori molto accesi con cui veste di solito.

-Buongiorno, mrs. Benson - le dico avvicinandomi a lei con un sorriso, accantonando per qualche istante il pensiero fisso "James".

-Kim cara, sei contenta che oggi riprenda il corso di teatro? - Mi domanda senza guardarmi in faccia, cercando qualche documento nella sua cartella.

-Sì, molto. Abbiamo grandi aspettative per lo spettacolo di quest'anno. Sarà il migliore di sempre - le dico con orgoglio.

-Oh, ne sono sicura cara, ne sono assolutamente sicura. Ascolta, quest'anno a te, Cody e Jess si aggiungerà un quarto membro che avrà il compito di aiutarvi con le audizioni e la preparazione dello spettacolo.

Tendo le orecchie, incuriosita. E anche leggermente preoccupata. Io, Jess e Cody siamo un team, ormai. Un quarto membro potrebbe rendere difficile prendere le varie decisioni.

-Non sono stata io a sceglierlo, ma il preside. Vuole per forza che questo individuo partecipi ad un'attività scolastica e a quanto pare si rifiuta di recitare. Solo che non ricordo il nome... ah sì, ecco. Dunque, voi tre sarete affiancati da un certo... Dorian Hollow.

Fisso la professoressa davanti a me.

-Scusi, può... può ripetere?

-Dorian Hollow vi...

-Non è uno scherzo? - Insisto.

Non può essere vero.

-No, perché dovrebbe esserlo?

-Perché professoressa, lei forse non ha presente il soggetto, ma io conosco Dorian. Non è motivato, ci rallenterebbe. Non gli importa proprio nulla di questo progetto, del teatro, della scuola in generale e...

-Purtroppo non è una decisione presa da me, Kim. E non può essere cambiata.

-Ma...

-Ti auguro una buona giornata!

Senza che abbia il tempo di aggiungere altro, la professoressa se ne va, lasciandomi pietrificata. E poi arrabbiata.

Quell'idiota ci farà soltanto perdere tempo. O peggio ancora, se dovesse spargersi la voce che collabora a questo progetto, alcune persone potrebbero rifiutarsi di partecipare al corso a causa della sua presenza.

Non va bene. Non va affatto bene.

Poi però penso a com'è fatto Dorian. Al numero di assenze che fa continuamente. E allora mi dico che forse la situazione non è poi così tragica. Sicuramente Dorian non si farà mai vivo, o se dovesse farlo una volta ogni mille mai si farebbe gli affari suoi.

Lo credo, ma soprattutto lo spero.

Weird and weirdoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora