Capitolo 1 - Occhiali da sole e diluvio universale

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Mi auguro di regalarvi quattro risate, o almeno spero di riuscirci. Buona Lettura ❤️


*Ariana Grande - No Tears Left To Cry*


È quasi impossibile trattenere una piccola smorfia di disappunto quando davanti ai tuoi occhi appare il diluvio universale, e sei consapevole del fatto che finirai zuppa così assumendo le sembianze di un pulcino bagnato , perché ovviamente non avrebbe smesso così in fretta. Mi chiedo come sia possibile dimenticare ogni qual volta qualcosa, ceh chi mai può essere così ritardato? Analizzando la questione non posso far altro che credere di essere sempre più fottuta, e basta pensarlo semplicemente mettendo in conto il fatto di essere senza ombrello e ne tanto meno di essere in possesso di una macchina,- Non sono mai riuscita a prendere la patente, con il mio stato mentale quasi del tutto compromesso chi mai sano di mente avrebbe potuto rilasciarmi la patente?

È necessario sapere che la sfiga sembra sposare a pennello con me, come qualsiasi nuovo problema che si avventa come un'avvoltoio sulla mia povera innocenza. Questi sono in momenti in cui vorresti guardarti allo specchio e domandarti: Perché mai ci dovrebbe essere un giorno in cui le cose potrebbero andare per il verso giusto? Sembro essere una calamita per questo tipo di cose.

A causa di brutte esperienze e non, la pioggia è da sempre diventato il mio peggior incubo tanto da odiarla profondamente; d'altronde chi potrebbe mai essere in disaccordo con me?

Inoltre sembra essere fin troppo simile alla vecchia me, della quale cerco di ignorare,- e sottolineo 'ignorare' con un certa importanza,-
Non mi faccio problemi a lasciarla marcire da qualche parte remota nella mia testa ogni qual volta sembra essere necessario; in poche parole è diventato il mio passatempo preferito.

Da qualche mese forse qualcosa è cambiato o forse sono semplicemente ancora più rincoglionita di prima, non riesco a distinguere poi così bene la differenza, ma qualcosa per certo è cambiata.

Partendo dal fatto che mi sono trasferita dal Canada giusto qualche mese fa, per mio grande sollievo. E se iniziassi per raccontarvi alcuni dei dettagli finireste per definirmi soltanto una ragazza senza cuore, cosa non propriamente del tutto vera ci tengo a sponsorizzare. Limitandomi quindi alla sintesi vi confido che vivere nel Canada ormai era diventato davvero insostenibile, per un problema o per un altro. Il lavoro che venne offerto a mio padre sembrò essere la scusa adatta per poter dare una svolta diversa alla nostra famiglia che aveva bisogno di vivere una situazione serena. Mio padre fino ad ora non aveva più avuto occasione di godersi ogni attimo della sua vita come avrebbe davvero voluto. C'era sicuramente bisogno di più serenità, soprattutto quando hai una figlia con qualche rotella fuori posto.

"Crystal?" Alzo la testa incontrando lo sguardo parecchio insistente dei miei amici che mi fanno tornare alla realtà quanto prima, anche se ci metto del tempo prima di stabilizzarmi del tutto e lasciare da parte tutto il resto. La prima ad accomodarsi è Jane che come una furia posa il vassoio strabordante di cibo sul tavolo, quasi non facendo cadere il mio di vassoio.

"A cosa stavi pensando?" Mi chiede Cristian guardandomi da dietro i suoi occhiali da sole scuri che solo in quel momento riesco a notare, perciò non è difficile accigliarmi.

"Puoi spiegarmi perché diamine indossi degli occhiali da sole?"

Quando la sua espressione precedente cambia incomincio a sentirmi sollevata, dato che è così anche per Jane che incomincia piuttosto a sorridere divertita; quando quei due incominciano a fare domande è davvero difficile cerca di tenere a bada le loro boccacce, sono più logorroici di due me stesse messe insieme.

"Diciamo che ieri sera ho combinato qualche casino." Si stringe nelle spalle incominciando a mangiare un pezzo di pizza con una certa voracità che mi fa disgustare.

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