Capitolo 4 - Lady Marmalade e come in un film horror

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Se c'è qualcuno che mi segue può tranquillamente farsi notare dato che io ancora non sono cannibale e non mangio nessuno, anche perché così almeno mi sento invogliata a continuare. Va bene sentirmi dire anche che fa schifo, ma almeno sento il parere di qualcuno e mi rendo conto dove vado a sbagliare. Sono pochissime le persone che hanno visualizzato la storia ed è normale visto che sono ancora all'inizio, ma voi, voi che avete letto qualche capitolo della mia storia, vorrei sentirvi esprimere un piccolissimo parere che non debba rubarvi molto del vostro tempo. Anche perché continuo a credere che la storia piuttosto vi faccia schifo 😂...

E non mi dileguo di molto, ci tenevo a dire soltanto questo. 

Vi auguro una buona lettura. 😘



- Sentii il mio respiro affannarsi sempre di
più, quel qualcosa che non servì ad arrestare la mia corsa. Niente in quel momento sembrava potesse fermarmi, nemmeno la stanchezza che chiara si percepiva nei muscoli proseguendo fin dentro le ossa. Sentivo il mio corpo supplicare pietà, ma la paura che mi spingeva a correre via lontano da lui era più forte.  Mi guardai indietro non riuscendo più a distinguere la sua ombra, che servì a mozzarmi il fiato dal panico che crudele rimaneva inerme nella mia persona. Le lacrime che scendevano lungo le guance erano fredde, innumerevoli. Le mie debolezze come sempre avevano avuto la meglio su di me, mostrandosi senza vergogna sulla mia pelle fragile. Il suono del silenzio non mi era mai sembrato così terrificante come quei lunghi istanti che mi stavano accompagnando. Quasi inciampando sui miei stessi piedi, diedi la meglio alla stanchezza che mi fece rallentare fino a fermarmi. I polmoni bruciavano dentro il petto, e non riuscivo a mantenere un buon controllo del mio respiro in quel momento che, quasi non sentivo del dolore nel farlo correttamente. Piegai le ginocchia sostenendo il mio peso su di esse. Ci misi buona lena nel sforzarmi a non lasciare che altre lacrime abbandonassero i miei occhi, mentre la paura aumentò di rado costringendomi a riprendere il passo veloce che mi aiutò ad allontanarmi sempre di più da lui, che sentivo molto vicino a me nonostante non riuscissi a vederlo. Poi però urlai, contro il suo corpo forte che mi tirò con lui lungo il luogo più buio di quel posto. E lui mi intimava di smettere, mi urlava di stare zitta perché non lo sopportava. Le lacrime non finirono e mentre supplicavo pietà lui rise.

"Ti prego!" Urlo di colpo svegliandomi bruscamente.

'Ancora.. ' Mormoro percependo gli occhi riempirsi di lacrime dalla frustrazione. Lacrime che impongo di tornare indietro prima che possano scendere lungo le guance inermi. Ogni volta è sempre così orrendo rivedermi in quel quadro. Finirò per diventare ancora più pazza di quello che già sono se non smettono di perseguitarmi, e anche muta a furia di urlare a squarciagola ogni santa volta.

Ovviamente percepisco il respiro bloccato nel mio petto diventare sempre più insostenibile, in pratica mi sembra di soffocare; magari è arrivata la mia ora. Cerco di liberarlo prendendo piccole boccate d'aria alla volta, così riuscendo dopo poco a respirare correttamente, e deludendo quella parte di me che credeva che potessi finalmente morire. Leggermente disgustata strofino i polsi sulla fronte togliendo i residui di sudore, che ho accumulato durante la notte. Io odio sudare mi sento tipo come se fossi un camionista di 60 anni, e quando incomincio a farlo mi metto a sclerare peggio di mia Zia Betty quando il suo cane piscia sulle sue scarpe costose tanto quanto casa mia. Ancora troppo stralunata, e un po' schifata, scosto da parte le coperte rabbrividendo leggermente. Cazzo se mi fa freddo.

Quando mi alzo dal letto sento le gambe tremarmi, e presa spiazzata ovviamente finisco quasi per cadere di culo sul pavimento freddo, se non fosse stato per il comodino a quale mi appoggio. Ogni tanto i miei riflessi non fanno poi così tanto schifo.

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