Odiarti è Facile

Capitolo 3 - Spedire Bryan in brasile e mi sento barbie

Ma è normale che io voglia seppellire vivo Bryan nel giardino di casa mia? O che voglia tagliarlo a pezzettini così da venderne gli organi in qualche strano mercato nero gestito da cinesi? Al posto vostro non mi preoccuperei più di tanto, dato che faccio sempre ipotesi del genere quando c'è di mezzo lui e le sue stronzate. Lo preferisco di gran lunga quando è di cattivo umore e non ha neanche la forza di guardarti in faccia senza non sentir il desiderio di sputarti in un occhio, almeno non fa l'idiota peggio di Ethan.

Come faccio a calmare i miei istinti omicida quando mi ritrovo a passare l'intero pomeriggio a togliere il fango incrostato nei capelli e sulla faccia? E non so se sia peggio lui o le mie amiche che si divertono il doppio davanti alle disgrazie che mi capitano, o che mi vengono ritorte contro la maggior parte del tempo da Bryan. E credetemi che risulta sempre più difficile non mettere in atto alcuni dei miei piani, di cui molte volte il suo cadavere dovrebbe essere rinchiuso in una busta della spazzatura da buttare a mare.

"La vuoi smettere?"

Jane mi guarda per un attimo cercando di assumere un'espressione seria davanti al mio disappunto, ma dura per poco dato che finisce per piegarsi in due, rendendomi difficile comprendere se sia per qualche colica improvvisa o se sia di nuovo scoppiata a ridere.

"Non c'è la faccio proprio."

E Sophie che l'asseconda non mi fa sentire meglio, sembro essere il loro zimbello da baraccone e tutto per quell'idiota che continua a rendermi la vita un inferno. Preferirei di gran lunga essere invisibile.

"Okay dai scusa." Smettono di ridere mettendomi un braccio sulle spalle, inducendo Jane a spettinarmi i capelli come una bambina. Sono la più bassa fra le due ovviamente, o come in qualsiasi altra situazione. Non per altro faccio fatica ad arrivare al 1,55 di altezza, cosa che mi fa sentire la maggior parte del tempo una bambina; a momenti faccio fatica ad essere più alta di mia nipote, e vi ho detto già tutto. Sono una lattina sul vero senso della parola, e tutti ne approfittano per prendermi in giro.

A quanto pare madre natura non è stata poi così clemente neanche in questo, probabilmente riconoscendo il caso perso non ha avuto il coraggio di affrontare la situazione; e al posto suo avrei fatto la stessa cosa, non è facile gestirmi. Non per altro ogni volta che vado a fare shopping per poco la commessa ad un certo punto non mi lancia fuori dal negozio a calci in culo.

"Forse dovrei smetterla di raccontarvi le mie disgrazie." Mormoro affrettandomi per raggiungere il loro passo veloce. E sinceramente non capisco il perché di tutta quella fretta, non stiamo mica partecipando ad una maratona. Più che altro sta diventando uno shock per la mia indole da 'stravaccata sul divano mi alzo solo pr mangiare.'

"E come faccio a prenderti per il culo dopo?" Ride Sophie scuotendo il capo, tirando su il tubino e scoprendo ancora di più le gambe, cosa che mi fa alzare gli occhi al cielo. Le piace mettere in mostra le proprie forme, non che non possa di certo permettermelo.

"Vi sembra così difficile evitare?"

"Ragazze ecco- Jane ci indica l'insegna del Rose con entusiasmo, che forse è un po' troppo esagerato, dato che mi fa credere più che altro che si sia drogata- Sembra molto carino da fuori."

"A me sembra una grande cagata." Non mi lascio sfuggire una smorfia di disprezzo sul viso, cosa che fa inarcare le loro sopracciglia perfettamente disegnate e che mi fa sentire sotto inchiesta.

"Che c'è? Sono sincera." Faccio spallucce rimanendo inerme davanti ai loro sguardi di disapprovazione che sembrano vogliano uccidermi.

"Tutto è sempre meglio dei tuoi libri."

"I miei libri non si offendono." Spingo Sophie con una fiancheggiata presa dal disappunto, finendo così addosso a Jane che per poco non cade a terra presa completamente alla sprovvista, e che mi avrebbe compiaciuto più di
una pizza calda; e che cazzo adesso ho anche fame.