Capitolo 6 - Mi sono dimenticata ed Ethan al governo

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La luce filtrata dalla finestra che sbatte fortemente sui miei occhi mi infastidisce a tal punto da svegliarmi di colpo. Devo cedere alla tentazione di far finta di niente quando la cosa incomincia a diventare insostenibile. Perciò di mal voglia mi alzo e vado a chiudere quella dannata tenda per impedire al sole di accecarmi ulteriormente. Quando ritorno sul letto però, dopo neanche pochi minuti, l'Iphone incomincia a squillare fastidiosamente sul comodino accanto al mio letto, cosa che mi snerva così tanto da sbuffare pesantemente contro il cuscino.

Forse stamattina qualcuno lassù non vuole darmi pace, facendo in modo che tutte le cose mi si contorcano contro in malo modo. Mi sento così sfigata a volte, insomma la mia vita non può essere più triste di così, sembro essere, non poco, ma molto odiata tra le grandi forze divine in cielo. Immagino tipo qualcuno dietro le quinte della mia vita divertirsi a mettermi il bastone fra le ruote, collaborati su collaborati... praticamente un intero staff con tutte le giuste attrezzature, guidato magari da un leader. Ma tutto questo mio grande discorso interiore su quanto la mia vita possa risultare schifosa e triste, è giusto per suonare un po' melodrammatica per dare maggiore interesse alla cosa.

Non è perché sono pazza.
Normalissima proprio.

Quando il cellulare smette di suonare, e la mini-me interiore si azzittisce, sospiro di sollievo. Mi beo di quel silenzio rilassante che fischia nelle orecchie come una dolce ninna nanna, che pian piano mi fa riacquistare il sonno che mi avrebbe permesso di addormentarmi ben presto.

O almeno era quello che credevo, fin quando però il telefono ricomincia a squillare senza sosta, e ovviamente la cosa risulta impossibile. Definisco quel momentaneo istante di beatitudine un vero flop; è finito subito dopo neanche un paio di minuti e mi sembra quasi una presa in giro bella grossa da parte di quella gentaglia lassù. Vi odio.

Sbuffo fortemente mettendomi supina sul letto. Spalanco gli occhi verso il soffitto, e perdo tempo a pensare al senso della vita, anche se la mia non ha molto senso, a tal punto che il telefono dopo poco smette di suonare. Ormai, senza più riuscire a trovare la voglia di rimettermi a dormire mi metto a sedere sul letto decidendo di controllare il cellulare, e per un attimo non ho un infarto istantaneo. Come ho fatto a dimenticarmi? Cazzarola...

Notando le 2 chiamate perse da Jane e soprattutto notando l'orario deglutisco a fatica. Senza darmi il tempo necessario per una prossima eventuale mia mossa, l'Iphone riprende a suonare nelle mie mani facendomi sussultare, e infatti con un balzo il telefono finisce ai piedi del letto.

Questa volta si tratta però di Sophie, che senz'altro è ancora peggio di Jane. Mi avrebbero ucciso con crudeltà, ceh immagino già Jane con una motosega in mano e un sorriso da vera maniaca mentale stampato in faccia, da fare invidia a qualunque serial killer psicopatico assetato di sangue, e Sophie con un'accetta e un'aspetto anche peggio di quello che avrebbe potuto avere Jane, mi suona quasi peggio di un vecchio film horror squallido. Conoscendole non avrebbero provato un minimo di pena per la loro migliore amica piena di gioia e tanta voglia di vivere. In testa già mi sembra di leggere vari titoli che possano andare a descrivere la cosa sui giornali, almeno sarei diventata famosa per essere finita in mille pezzettini in un baule lanciato in oceano.- Okay così forse risuona fin troppo drammatico.-

Promemoria: Smettere di guadare film horror.

Perdendomi in strani film mentali, scaturiti dalla mia mente poco normale, lascio che la chiamata finisca senza neanche darmi il tempo di rispondere. Da una parte sono sollevata ma prendo comunque in considerazione l'idea di fuggire magari in India così da poter evitare la sfuriata delle mie amiche, aggiungerei psicopatiche. Ma forse può semplicemente bastare nascondersi sotto il letto, dietro la poltrona o dentro l'armadio no? Anche se dubito che sarebbero venute fin qui a cercarmi.

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