Capitolo 32.

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Grace's pov

Sento il campanello suonare insistentemente e spengo la tv, per poi andare a rispondere al citofono.

-Sì?- chiedo -Chi è?-.

-Grace- sento una risata in sottofondo - sono Umberto, sono con Nicolò. Ci fai salire?-.

Lancio uno sguardo veloce dell'orologio e mi rendo conto che è quasi l'una. Che ci fanno qua a quest'ora, sopratutto con Nicolò ubriaco?

-Salite- apro il portone -ma fate piano, o i condomini si lamentano-.

Sento un "ok" accennato e poi dei fruscii, segno che stanno entrando nel palazzo.

Apro la porta del mio appartamento e poco dopo sento l'ascensore fermarsi e delle risate provenire dall'interno, segno che sono loro.

-Grace- sento chiamare il mio nome e, le porte dell'ascensore si aprono, rivelando i due ragazzi.

Nicolò cammina verso di me, barcollando, e mi stampa un bacio casto sulle labbra, inaspettatamente.

Io sgrano gli occhi e lui entra dentro casa mia, ridendo.

-Ciao Grace- mi saluta Umberto, raggiungendomi - scusa l'ora, ma Nicolò voleva venire a tutti i costi.-.

Annuisco confusa e faccio accomodare Wayne dentro casa, per poi raggiungerlo.

-Allora, Nicolò- esordisco mettendomi davanti a lui, che si è accomodato nel divano -perché siete qua?-.

-Perché tu- mi indica ridendo -devi starmi lontana-.

Alzo gli occhi al cielo e sbuffo. C'era bisogno di venire qua per dirmi questo?

- Ok, lo so.- mi siedo accanto a lui -L'ho ricevuto, ma ora tu vai a casa-.

Lui scuote la testa in segno di negazione e io lancio uno sguardo a Umberto che per tutta risposta scrolla le spalle.

-Dimmi qual è il problema, Nicolò- in questo momento mi sembra di parlare a un bambino -dimmelo-.

-Sei bellissima- allunga la mano verso me e mi accarezza dolcemente i capelli - lo sai?-.

Sento il cuore andare veloce e lancio ancora una volta uno sguardo ad Umberto, che ci sta osservando attentamente, con uno strano sorrisino stampato sul volto.

-Vai Nico- allontano la sua mano dal mio viso - domani avrai un mal di testa terribile-.

-Ma io voglio dormire con te- si lamenta -nel letto con te-.

Il cuore accellera ancora di più e io mi alzo in piedi, guardandolo stranita.

-Umberto- mi giro verso di lui -è meglio che andiate-.

Lui annuisce comprensivo, mentre Nicolò scatta in piedi e si avvicina a me.

- Non mandarmi via- appoggia le sue mani sui miei fianchi e le sue labbra nell'angolo della mia bocca, e rimane fermo così per qualche secondo.

-Perché Nicolò?- aggancio i suoi occhi - Non voglio che ti prendi gioco di me-.

-No- alza le mani in aria, in segno di resa -giuro che non ti sfioro. Voglio solo dormire con te-.

Ci penso attentamente e incrocio lo sguardo speranzoso di Wayne, così annuisco.

-Va bene, Nicolò- sospiro -puoi stare qua, ma se allunghi le mani te le taglio-.

Lui scoppia a ridere e io reprimo un sorriso. Perché mi fa così piacere il fatto che resterà a dormire qua?

-Allora la mia presenza non è più necessaria- Umberto si avvia alla porta -divertitevi-.

Esce dall'appartanento velocemente e sospiro, lasciando perdere il suo tono malizioso e divertito.

-Forza Nico- lo invito ad alzarsi, visto che è crollato di nuovo nel divano - andiamo a dormire-.

Annuisce debolmente, visto che è praticamente addormentato, e mi segue fino alla camera.

Sollevo le coperte e lui si corica immediatamente, così io alzo gli occhi al cielo.

-Le scarpe almeno puoi toglierle?- chiedo scocciata, ma lui non mi dà retta, così gliele tolgo io.

-Dai Grace- ride - vieni a dormire e smetti di essere così noiosa e attenta a tutto, per un attimo-.

Mi sdraio accanto a lui, con imbarazzo, mentre lui cinge la mia vita con le sue braccia.

Mi irrigidisco all'istante e lo sento ridere.

-Rilassati- sussurra al mio orecchio -buonanotte, palla al piede-.

Sorrido automaticamente, senza capirne il motivo e cerco di rilassarmi, proprio come ha detto lui.

Il suo respiro si fa regolare in poco tempo, segno che si è addormentato, e anch'io mi lascio andare tra le braccia di Morfeo, cullata dal suo profumo.

Spezzacuori || Tony Effe Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora