CAP. 4: La scelta

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"Lady Sara ti prego pensa alla mia proposta" questa frase martellava ancora nella mente di Sara. Era l'alba e non era riuscita a chiudere gli occhi neppure un solo istante. Mille pensieri le affioravano in testa. Come era riuscito Gilbert Woodville a venire a conoscenza della catastrofica situazione economica di suo nonno? Perché Kole si era offerto di aiutarla e le chiedeva di sposarlo? Le sembrava di aver vissuto per anni in una bolla ed ora qualcuno l'aveva bucata e lei stava precipitando a terra. Cercò di mangiare qualcosa anche se era davvero difficile in quelle condizioni. Si fece forza e decise di telefonare a Gilbert. Lui le doveva delle spiegazioni. "Pronto? io sono io e tu chi sei?" Gilbert Woodville era la pecora nera della famiglia, non prendeva nulla sul serio, tutto era un gioco. Suo padre non tollerava la sua aria sbarazzina. Era un Lord e come tale si doveva comportare! "Gilbert sono Sara" la voce era bassa e le parole uscivano a fatica "ieri sera sono uscita con Kole. Mi ha chiesto di sposarlo per evitare di rovinarmi la vita con sir Percy. Conosce la situazione di mio nonno, sei stato tu a dirglielo. Gilbert, per favore, come sei riuscito a..." La frase le morì in gola, non ce la faceva più. Troppe emozioni in così pochi giorni la stavano facendo impazzire. "Sara, io...vedi Percy si è vantato di...essere riuscito a fregare tuo nonno. Mi ha detto di aver in pugno il vecchio Lord Bardiet-Browling. Io non so come... abbia fatto ...ma è sicuro che ti avrà! Dice che non avete più risorse e lui è la vostra unica ancora di salvezza" . Non reggeva più. Sentì un dolore allo stomaco, come se le fosse arrivato un pugno da una mano invisibile. Si piegò su se stessa e cominciò a tremare. Un forte senso di nausea l'assalì. Non avrebbe sposato un essere viscido come Sir Percy. Suo nonno poteva vendere delle proprietà e ritirarsi a vivere nella sua splendida villa nella campagna inglese. Avrebbe dovuto ridimensionarsi, ma avrebbe vissuto decorosamente. Lei sarebbe rimasta a Londra mantenendosi da sola.

Era trascorsa una settimana dalla lite, il telefono  non aveva mai squillato. Possibile che in tutta Londra non si trovasse uno straccio di lavoro? Non stava chiedendo la luna, si sarebbe accontentata anche di un posto da lavapiatti! C'era qualcosa di strano, i conti non tornavano. Sara lo scoprì per caso. Le era stato detto che cercavano una cameriera ai tavoli in un pub. Si recò immediatamente lì.  Purtroppo una ragazza si era presentata prima di lei ed è stata assunta. Per la delusione uscì di fretta dimenticandosi la borsa. Rientrò nel pub e inavvertitamente ascoltò la chiamata del proprietario del locale,  il quale riferiva al suo interlocutore di aver rispettato il patto. Poteva stare tranquillo, nessuno a  Londra si sarebbe permesso di assumere Lady Sara. Gridò esasperata, lanciò anche qualcosa ma era troppo arrabbiata per capire cosa avesse scaraventato per terra. Questo era davvero troppo suo nonno e sir Percy la stavano boicottando!

Telefonò a Liz, lei soltanto riusciva a tranquillizzarla. Era un fiume in piena, le raccontò di Gilbert, della proposta di matrimonio di Kole, del boicottaggio del nonno e di Percy e della rabbia che sentiva dentro". Liz la fece sorridere, minacciò di far camminare Gilbert sui carboni ardenti, di lanciare uova e piume sull'imbalsamato sir Percy che sarebbe rimasto traumatizzato per settimane vedendosi imbrattare uno dei suoi costosissimi vestiti ed una serie irripetibile di improperi su Lord Carlton. "Ti voglio bene Liz. Grazie di esistere" quasi un sussurro da parte di Sara.

"Kole sono Sara, ho deciso di accettare la tua proposta". Suo nonno e Percy le avevano lanciato il guanto e lei era decisa a raccogliere la sfida.

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