CAP. 3: Nuova Vita

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Durante il tragitto dalla villa dei Woodville al suo appartamento, Sara aveva continuato a pensare a Kole, al suo sguardo, al calore che il suo corpo emanava e a quelle scariche che ancora sentiva si sentiva dentro. Non si accorse nemmeno che il taxi si era fermato e l'autista le stava indicando l'importo della corsa. Aprì la sua borsetta e pagò la corsa. Entrando in casa, lasciò le scarpe in corridoio e si buttò nel suo letto a baldacchino. Osservò i dipinti alle pareti, i tappeti, le tende, lo scrittoio e pensò che avrebbe potuto sopravvivere ancora qualche settimana con i soldi che le erano rimasti. Non avrebbe chiesto neppure un centesimo a suo nonno. Se la sarebbe cavata da sola. Non  sarebbe stata la sua vittima sacrificale di suo nonno o pagato per i suoi errori. Si meravigliò la mattina seguente quando si accorse di aver dormito tranquillamente. Era strano ma si sentiva libera, le sembrava di respirare a pieni polmoni un'aria pulita e fresca. Indossò un jeans ed una camicia bianca, una semplice ballerina bianca ai piedi. Appena un accenno di trucco. Doveva cercarsi un lavoro e voleva apparire il più semplice possibile. Certo presentarsi con abito di Versace o una borsa Vuitton non avrebbe certo deposto a suo favore! A metà pomeriggio era esausta, aveva girato tutta Londra, entrata in tanti negozi a chiedere lavoro e lasciato il suo numero di telefono nella speranza di essere richiamata. Qualcuno l'aveva persino riconosciuta e pensando ad un qualche scherzo da parte di "damerini nobili annoiati" si era indispettito.

Si buttò sul letto con le gambe doloranti per quanto aveva camminato. Il telefono squillò all'improvviso, forse qualcuno aveva un lavoro per lei finalmente.

"Lady Sara spero di non disturbarla, avevo piacere di continuare la nostra conversazione. Vorrei invitarla a cena stasera. Se accettasse sarei davvero felice". Avrebbe riconosciuto quella voce in mezzo a tante ed ecco di nuovo i brividi lungo la schiena. Si trovò ad accettare l'invito senza neppure pensare a come avesse avuto il suo numero di telefono. Si truccó velocemente, indossò un semplice tubino nero ed una scarpa non molto alta. Questa sera non avrebbe potuto portare un tacco a spillo, le sue caviglie chiedevano pietà. Kole suonò alla porta ed il cuore di Sara accelerò non appena lo vide. La camicia bianca appena sbottonata faceva intravedere la pelle abbronzata. Lei era il ferro e lui la calamita. Il ristorante era uno dei migliori della City. Il tavolo era al centro della sala, la cameriera si avvicinò e Sara notò come lei se lo  mangiasse con gli occhi. Provò una strana sensazione, beh di certo non era gelosia. La serata trascorse velocemente, era bellissimo parlare con Kole, la sua voce profonda riusciva a calmarla. Non si era mai sentita così bene.
Accadde tutto all'improvviso. "Lady Sara io so tutto di te, conosco i tuoi gusti, le tue passioni, i tuoi desideri. Io e Gilbert siamo molto amici. Lui ti chiama la" piccola ed adorabile sorellina". Mi ha parlato talmente tanto di te! Gilbert è a conoscenza della situazione di tuo nonno". Sara impallidì, piccole gocce di sudore le imperlarono la fronte.
"Non puoi sacrificare la tua vita accanto ad un uomo come sir Percy. Sposami. Non ti costringerò a fare nulla che tu non voglia"
"Ti prego Kole portami a casa". La serata era finita in modo diverso da come Sara se l'era immaginata. Il silenzio faceva da padrone all'interno della macchina.
Kole l'accompagnò fino alla porta dell'appartamento e le baciò la mano.
"Lady Sara ti prego pensa alla mia proposta". Sara chiuse la porta e cominciò a piangere.

Lady SaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora