CAP. 6: Una nuova vita

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Un raggio di sole filtrava dalle tende della camera, Sara mise una mano davanti agli occhi e si girò dall'altra parte decisa a restare al letto ancora per un poco. Pian piano si svegliò e vide che che la sveglia segnava le 11 

Non aveva mai dormito così a lungo. Si alzò quasi a forza. Pensò che non fosse carino passare a letto il primo giorno della sua nuova vita. Trovò il tavolo del soggiorno apparecchiato solo per lei. Mangiò di gusto una fetta di torta - sicuramente fatta da Jane -  era squisita. Jane arrivò con del caffè caldo che accettò di buon grado. Domandò di Kole e le fu risposto che era fuori per lavoro ma sarebbe tornato di lì a breve. Effettivamente dopo due ore lo vide arrivare. Scese da uno splendido cavallo dal manto lucido nero, indossava un jeans ed una camicia blu a quadri ed in testa un cappello stile cowboy. Ecco quei maledetti brividi  lungo la schiena si facevano risentire! Era davvero sexy non lo si poteva negare. Le andò incontro e le sorrise. Kole le spiegò che nel pomeriggio avrebbe dovuto continuare il giro nelle sue proprietà. Aveva lasciato in sospeso alcune cose durante il suo soggiorno a Londra. Sara chiese di poter andare con lui, voleva conoscere tutto della sua vita e del suo lavoro. Accettò di buon grado, ma scoppiò a ridere vedendola scendere. Aveva delle ballerine con dei piccoli strass dietro. Non era l'abbigliamento adatto per cavalcare. La fece sedere in poltrona e  le infilò degli stivali.Sara li trovò talmente duri da paragonarli a due zavorre. 

"Non è stata una bella idea" si ripeteva quasi come una litania. Il profumo di lui la inebriava, il petto muscoloso aderiva perfettamente alla sua schiena e, ciliegina sulla torta, le sue braccia le cingevano la vita ed emanavano un calore che le facevano provare una strana eccitazione. Cavalcarono a lungo poi arrivarono nel suo ranch. Kole la fece scendere ed entrarono nel suo ufficio. I dipendenti di Kole la salutavano rispettosamente e si toccavano la tesa del cappello abbozzando un sorriso ed augurandole un "Buon pomeriggio, Lady Sara". La trattavano con lo stesso rispetto che avevano nei confronto del loro capo. Passarono l'intero pomeriggio in ufficio e lui la mise al corrente dei suoi affari, le mostrò dei documenti quasi fosse un suo socio. Sara fu sconcertata, suo nonno non aveva mai voluto che mettesse piede nella loro società.  Ma ciò che più la colpì fu la frase di Kole "Tutto quello che mi appartiene è anche tuo". Questo uomo la conosceva da poco e voleva dividere con lei le sue ricchezze? E se lei fosse stata una degna erede di suo nonno? Sara rimase senza parole. Era quasi ora di cena e Kole prese il cavallo e tornarono a casa. A cena mangiò abbondantemente. Addio regole nobiliari per cui non ci si doveva abbuffare. Tutto quello che Jane aveva preparato era buonissimo. Era stanca ma serena. L'unica pecca era che, dopo aver tolto gli stivaletti, aveva sentito i suoi piedi diventare di piombo. Kole l'aveva fatta sedere su una poltrona e glieli aveva massaggiati delicatamente. Sara era imbarazzatissima e le sue guance sicuramente si tinsero di rosso. Si spostarono sulla veranda e continuarono a parlare e ridere. Osservò il cielo stellato e ascoltò il rumore dei versi degli animali. A Londra, dal suo appartamento, riusciva a vedere solo le luci della strada e molto spesso persone che si affrettavano a rientrare per evitare di bagnarsi a causa della pioggia.

La serata trascorse tranquillamente. Salirono al piano di sopra e Sara provò un fitta al cuore quando lui le diede il bacio della buonanotte sulla guancia. Avrebbe voluto restasse con lei nella stessa stanza. Si stava innamorando, ma era sbagliato. Se lo era ripetuto così tante volte, ma il cuore andava contro la ragione. Kole le dimostrava un grande affetto e la voglia di proteggerla, come Gilbert che l'aveva sempre trattata come una sorellina. Questo però non era amore!

Lady SaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora