CAP. 9: Sir Percy

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"Mi dispiace...davvero...non vorrei averti creato problemi" Non aveva dormito per niente, le dispiaceva aver messo Kole in imbarazzo davanti ai suoi amici. Lui le aveva offerto una casa, amicizia ed il suo sostegno. "Stavo ballando con Luke e mi ha chiesto come ci eravamo conosciuti. Ho raccontato della festa dai Woodville, del nostro incontro e della tua proposta di matrimonio. Non immaginavo avrebbe spiattellato tutto in un secondo". Kole la guardò intensamente, nei suoi occhi non c'era rabbia, ma Sara voleva mettere subito in chiaro che non era stata sua intenzione creargli un simile disagio. Lui abbassò la tazzina di caffè e le sorrise "Sara ti ho fatto una proposta, ma fin dall'inizio a Londra, ti spiegai che non eri costretta a fare nulla contro la tua volontà. Non sono arrabbiato od offeso. Hai detto la verità ai miei amici, nulla di più. Anzi..." sottolineò "quasi tutta la verità". Un radioso sorriso illuminò il viso di Kole. Era felice che non provasse rabbia o fosse deluso da lei.

"Signor Kole una lettera per lei" Jane entrò in soggiorno mentre erano intenti a fare la colazione e diede una busta bianca a Kole. Sara notò un velo di tristezza negli occhi di lui, come una nuvola passeggera mentre copre il sole per alcuni istanti. Ripose la lettera nella tasca del calzone, si alzò e si diresse verso Sara. 

"Ti va di venire con me? Devo passare in ufficio e fare un paio di telefonate. Una mezz'ora al massimo, poi devo andare al pascolo. Stanno arrivando nuove mandrie e devo aiutare i miei uomini. Se ti fa piacere, tra una decina di minuti usciamo". Non se lo fece ripetere due volte  andò nel ripostiglio e prese i suoi stivaletti modello Calamity Jane. Non pesavano come la prima volta o, forse, ci si era abituata. In realtà si era abituata a fare colazione insieme e parlare, ad uscire per controllare i pozzi petroliferi o le mandrie, alle grigliate con gli amici di Kole il sabato sera, persino alle montagne di documenti che le chiedeva di leggere insieme a lei. Le vennero in mente le tristi colazioni con il nonno che leggeva il suo giornale e non alzava gli occhi nemmeno per un momento. 

Sara rimase affascinata da quel cielo senza una nuvola, da quella distesa di erba color verde smeraldo e dal profumo del fieno appena tagliato. Kole affiancò gli altri cowboys ed accompagnarono la mandria fino al ranch. Uno spettacolo emozionante, seguiva tutta la scena attentamente, voleva che le sensazioni del momento restassero impresse nella sua mente. "Sei stanca?" la guardò dolcemente. "No, Kole. Ti ringrazio..è bellissimo". 

Tornarono a casa, Sara era stanca ma felicissima; un profumo di arrosto le invase le narici non appena aprirono la porta di casa. "Il tempo di farci una doccia e siamo da te, Jane. Siamo affamati" gridò Kole per farsi sentire da Jane ancora in cucina intenta a tagliare l'arrosto. Dopo un quarto d'ora scesero in soggiorno e Sara mangiò come un lupo. Kole la guardava sorridendo, ma i suoi occhi erano ancora velati. 

"Sara, questa è per te" le mostrò la lettera che Jane aveva portato a colazione. "E' importante". Notò l'intestazione: era di uno studio investigativo di Londra. La curiosità era alle stelle. Aprì la busta e, quello che lesse la fece impallidire. L'investigatore pagato da Kole lo metteva al corrente che Sir Percy Wittenmore aveva truffato Lord Carlton Bardiet-Browling. Avevano delle prove schiaccianti. "Sono riuscito a farmi restituire una somma cospicua da Sir Percy. La minaccia di denunciarlo unita alla paura di macchiare l'onore della sua famiglia, lo hanno reso docile come un agnellino. Mi dispiace non sono riuscito a farmi dare tutto il maltolto. Comunque stai tranquilla, non si avvicinerà mai più a tuo nonno o a te". Se lo desideri lunedì potrai partire, il direttore della Royal Bank ti aspetta per firmare dei documenti. "Tu verrai con me, vero?". "Mi spiace, purtroppo non posso assentarmi in questi giorni, ma non preoccuparti al tuo arrivo a Londra troverai il mio avvocato, ti aiuterà a sbrigare tutto in fretta". Sara entrò nella sua camera e mille idee si affollavano nella mente, il suo patrimonio ripreso grazie a Kole, sir Percy definitamente allontanato dalla sua vita, suo nonno che ora non poteva più obbligarla a fidanzarsi con il pinguino inamidato.

"In aeroporto troverai Arthur, il mio avvocato, che ti accompagnerà al tuo appartamento. Ti verrà anche a riprendere per portarti in banca, vedrai ti troverai bene con lui. E' in gamba" le comunicò Kole mentre erano in macchina diretti all'aeroporto di Dallas. C'era un misto di ansia e paura. Kole le diede un bacio sulla guancia e le augurò buon viaggio. Una piccola ruga si formò vicino al labbro, quasi un segno di sofferenza. Sara salì a bordo dell'aereo e quando lo sportello si chiuse le sembrò di sentire una piccola fitta attraversarle il cuore.


Lady SaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora