CAP. 10: Sii felice amore mio

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Era rientrato a casa e mai come allora gli sembrò tanto grande e vuota. Non avrebbe più sentito il ticchettio degli stivaletti mentre scendeva le  scale o le sue risate mentre Jane le spiegava come preparare del cibo commestibile o vederle arricciare il naso in ufficio mentre controllava con lui i bilanci. Non aveva fame decise di farsi una doccia sperando che l'acqua tiepida gli portasse via anche quella fitta che ancora sentiva dal momento in cui l'aveva accompagnata in aeroporto. Sara non era solo molto bella ma anche intelligente e sensibile e meritava di essere felice accanto alla persona che avrebbe scelto come compagno. Non era Lord Carlton o Sir Percy non voleva obbligarla a restare con lui. 

Telefonò al suo avvocato e gli chiese di occuparsi di lei. "Stia tranquillo mr Kole ho già fissato l'appuntamento con il direttore della Royal Bank. Credo che in due o tre giorni i soldi dovrebbero essere sul conto di Lady Sara. La avviserò quando tutto sarà pronto". "Bene attenderò la sua chiamata" aggiunse. 

Si tolse i pantaloni e lanciò la camicia entrò in doccia e rimase almeno 20 minuti sotto l'acqua. Stava ripensando a tutte le volte che aveva passeggiato con lei in sella a Blackstorm. Faceva finta di tenerla stretta per non farla cadere mentre in realtà adorava il contatto con i suoi fianchi, respirare il profumo della sua pelle che sapeva di vaniglie e quel modo di spostare dal viso una ciocca di capelli ribelli. 

Si asciugò velocemente e si buttò sul letto. Da qualche parte aveva letto che il tempo è un galantuomo e rimette a posto tutte le cose. Gilbert lo chiamò proprio in quel momento. Aveva incontrato un furioso Sir Percy che gli aveva riferito di un ricatto ai suoi danni fatto dal suo amico Kole. Scoppiarono a ridere al pensiero di quell'inamidato damerino infuriato. Gilbert volle sapere il motivo per cui non aveva confessato il suo amore a Sara. Secondo lui sarebbe rimasta al suo fianco per riconoscenza non per amore e questo non voleva succedesse. Era meglio saperla serena accanto ad un altro uomo. "Chiamami in qualunque momento, anche di notte, se hai bisogno" mormorò Gilbert al suo amico. 

Era già da alcune ore in ufficio ed il tempo non passava mai. Strano perché con lei sembrava volare. Osservò fuori della finestra e vide Blackstorm intento a mangiare l'erba. Ripensò alle passeggiate con lei. "Mr Kole, Mr Kole...cosa dobbiamo fare?" stava chiedendogli un suo attendente, lo fissò e sinceramente non seppe che dire visto che non aveva ascoltato neppure una parola.  Sarebbe passata prima o poi, occorreva solo aspettare. Doveva solo stringere i denti per un poco. Comunque avrebbe saputo di lei attraverso Gilbert.

"No, così non va proprio bene, morire di fame non è una buona idea" aveva borbottato Jane di fronte al suo rifiuto di cenare. "Non mi sento molto bene sarà un malessere passeggero, tranquilla da domani riprendo a mangiare come un lupo" replicò Kole ad una preoccupata Jane. Lo considerava un figlio e si era sempre presa cura di lui. Era inutile mentirle, lo conosceva troppo bene. Entrò nella stanza di Sara e ne percepì il suo profumo, accarezzò le lenzuola pensando a lei che dormiva in quel letto. Non avrebbe toccato nulla, avrebbe lasciato così l'arredamento di quella camera. 

  "Sii felice, amore mio".  Uscì da lì . Il ricordo di lei era troppo forte. 


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