CAPITOLO 8

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Quando riaprii gli occhi un dolore lancinante alla testa mi colpì. Cercai di sedermi, e dopo alcuni tentavi ci riuscii. Ero in una stanza completamente bianca, l'ospedale. 

Appena realizzai dove mi trovavo, feci per alzarmi ma in quel momento entrò nella stanza un'infermiera. 

-Dovresti restare a letto, ti sei svegliata dopo un bel sonnelino. Come ti senti?-

-Non mi frega un cazzo di stare a letto, voglio sapere che è successo?  I miei dove si trovano? Come stanno?- risposi acida. 

La vidi diventare cupa e non rispondere.

-Risponda!- urlai. Lei sobbalzò e subito entrò in stanza un dottore.

-Dottore mi risponda, almeno lei mi dica la verità. Che è successo? Dove sono i miei? Come stanno?-

Lo vidi irrigidirsi e dopo una decina di minuti in silenzio si decise e mi diede quella maledetta risposta.

-Mi dispiace, ma i suoi genitori non sono sopravvissuti, sono morti sul colpo.- 

Appena me lo disse, il mondo mi crollò addosso. Vidi la vista offuscarsi e l'udito diventare ovattato. Non poteva essere veramente successo. Doveva essere un maledetto incubo. Scoppiai a piangere, non riuscivo a trattenermi. 

L'infermiera e il dottore se ne andarono lasciandomi da sola. 

Non sapevo che fare, mi sentivo dannatamente vuota. Restai come minimo una mezz'oretta a versare lacrime. 

Mi sdraiai di nuovo, e fissai il vuoto. Non riuscivo a fare altro. Perché non potevo essere morta con loro? Perché dovevo essere l'unica ancora in vita? Erano le domande che mi ponevo. 

Non sapevo neanche più quanto tempo era passato. 

Sentii bussare alla porta, ma non risposi.

Non volevo vedere nessuno e neanche parlare. Desideravo solo rimanere da sola per sempre.

Nonostante il mio silenzio, la porta si aprii e solo allora mi voltai verso essa, per guardare chi era arrivato. 

Era Donghyun con le mie amiche. Subito mi corsero vicino e mi abbracciarono e solo in quel momento mi accorsi che stavo di nuovo piangendo.

-Perché è successo a loro? Perché non sono morta con loro? Adesso come farò? Senza di loro non riuscirò a resistere.- 

Dissi tutte queste domande tra un singhiozzo e l'altro.

-Mi dispiace Luna, ma non sei da sola hai noi, sai che ci saremo sempre okay? Quindi ti prego non dirlo più, non dire più che vuoi morire- mi rispose la mia amica Hikari. 

Stavano piangendo pure loro. Ma proprio mentre stavo per rispondere sentimmo bussare di nuovo alla porta.

-Avanti- dissi con voce flebile.

-C'è una persona che vorrebbe parlarti.- 

Era l'infermiera di prima. Mi guardava con uno sguardo comprensivo.

-Chi è?-

-Si chiama Luke, è l'uomo che ti ha salvato, mi ha chiesto se sei disposta a conoscerlo, perché voleva sapere come stavi.- Rispose l'infermiera.

-Okay.- 

Detto ciò lei se ne uscì salutandomi e poco dopo con mia grande sorpresa vidi entrare un uomo con affianco un ragazzo che conoscevo. 

*********

Ed eccoci con un nuovo capitolo. Mi scuso per eventuali errori ma l' ho scritto mentre lo pensavo. Inoltre volevo scusarmi per l'enorme ritardo. Cercherò di pubblicare più spesso ma prevedo che farò un'altro ritardo essendo che sono piena di verifiche in questo periodo. Detto ciò volevo ringraziare chi nonostante tutto segue e continuerà a seguire questa storia. Spero che sia di vostro gradimento. Detto ciò mi dileguo, altrimenti mi prolungo troppo. Beh allora ancora grazie a tutti i lettori, fatemi sapere se vi piace e a prestoooooo.

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