y o u r s

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YOURS

jj.

Jeongguk e Taehyung stavano facendo una camminata nella foresta vicino a casa di quest'ultimo. Era come se gli alberi stessero respirando con loro e gli uccellini cinguettassero a ritmo con il loro battito.

Camminarono a lungo dentro la foresta, fino a quando non giunsero ad un piccolo lago.

Sembrava come se la luce stesse danzando sull'acqua a ritmo del vento che soffiava creando della musica. La melodia della Primavera di Vivaldi faceva eco nella testa di Jeongguk.

"Cos'è questo posto?" chiese Jeongguk con gli occhi sgranati.

Taehyung sospirò e si sedette sull'erba.

"Di solito vengo qui per leggere o per pensare un po'. Il lago non aveva un nome quando lo trovai per la prima volta e non ce l'ha ancora. Mi da fastidio non riuscire a trovare un nome che rappresenti la bellezza di questo posto." disse arruffando i suoi capelli.

Jeongguk si mise accanto a lui e iniziò a fissare l'acqua cristallina.

"Forse possiamo cercare qualche nome insieme, mh?" suggerì e Taehyung annuì.

"Questo lago è il mio porto sicuro, proprio come te— si girò e sorrise a Jeongguk— quindi mi piacerebbe trovargli un nome insieme."

Il corvino non riuscì a trattenere un sorriso.

"Cosa rende questo lago speciale per te?" chiese Jeongguk.

Taehyung si perde nei suoi pensieri per un po', mordendo il suo labbro inferiore.

"Ad essere onesti, non lo so— sospirò— c'è qualcosa di questo posto che mi appassiona molto."

"È che cos'è?"

Taehyung sorrise duramente. Jeongguk alzò un sopracciglio— era la prima volta che vedeva un'espressione del genere sul maggiore.

"Prima vedevo nelle foreste le fate, gli elfi e gli spiriti, ora vedo solo melma e pattume. È triste- lo è davvero." il suo sorriso era grande e i suoi occhi sprizzavano allegria, ma le sue parole fecero gelare il cuore di Jeongguk.

Taehyung stava recitando perfettamente. Lui ha sempre dato le sue opinioni, ma non ha mai lasciato che delle sensazioni personali uscissero dalla sua bocca. Fino ad ora con Jeongguk.

"Tae, di che stai parlando?" chiese il minore con un cipiglio sul volto.

Taehyung scrollò le spalle.

"Se non l'hai ancora notato, piccolo, sto provando ad aprirmi un po' con te e a dirti alcuni miei pensieri e sentimenti. È un problema per te?" inclinò la sua testa il maggiore.

Jeongguk sbattè più volte le palpebre mentre lo fissava.

"N-no. È solo che non uhm me lo a- aspettavo da te.—fece schioccare il suo collo— inoltre, non capisco davvero cosa stai provando a dire."

Taehyung si morse il labbro. "Lo capirai molto molto presto.— biascicò— Ora pensiamo ad un nome per il lago."

Jeongguk era più confuso che mai, ma se Tae non voleva parlarne più, sapeva che non c'era alcun modo di tirargli fuori altre informazioni.

"Qual è il tuo musicista classico preferito?" Jeongguk chiese improvvisamente.

Non riusciva a trattenersi. Ascoltava, sentiva e vedeva continuamente quella musica in qualsiasi cosa facesse Taehyung e non sapeva neanche il suo musicista preferito.

"Ho sempre ammirato la musica di Chopin." rispose immediatamente.

Jeongguk aggrottò le sopracciglia sorpreso.

"Sembri più il tipo che segue il classicismo o il barocco, ad essere onesto." sussurrò e arrossì un po'.

Taehyung rise e si mosse per baciare la guancia arrossata di Gukie.

"Probabile. Ma a me interessa più la musica che trasmette molte più emozioni. Nel senso, che senso ha se non ti fa sentire qualcosa?— sorrise— Perché lo chiedi, piccolo?"

Jeongguk scrollò le spalle.

"Volevo solo sapere."

Stettero in silenzio per un po'.

Ma non era un silenzio imbarazzante, in realtà non c'era proprio silenzio.

C'era musica, vita, natura, amore e confusi e disordinati pensieri intorno a loro che parlavano la loro propria lingua.

Non lo si poteva chiamare silenzio quello.

Jeongguk si sentì completo quando Taehyung lo baciò con una incredibile dolcezza e accarezzò la sua guancia.

No.

Non c'era assolutamente silenzio.

-
Dopo ore trascorse in dolci baci e chiacchierate decisero di andarsene, dato che si stava facendo tardi.

"Hey, non abbiamo trovato un nome per il lago!" Jeongguk si lamentò d'improvviso, mentre Taehyung lo stava riaccompagnando a casa.

Il corvino continuò a protestare, ma Tae semplicemente lo ignorava.

"Forse il lago non è fatto per avere un nome.— disse Taehyung incrociando le sue dita con quelle di Jeongguk— Può essere il nostro posto speciale, ma non appartiene a noi. Non puoi dare un nome a qualcosa che non è tuo."

Ancora una volta, l'amato di Jeongguk aveva ragione.
Quelle parole circolarono nella testa di Jeongguk per tutta la notte piena di stelle, vento e dubbi.

————
scusate l'enorme ritardo.

credits: STARMYG

last night. taeggukDove le storie prendono vita. Scoprilo ora