cap 18

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Cara sorellina,
oggi mentre chiudevo l'armadietto della palestra, l'ho visto arrivare. Mi ha chiesto perché lo evitavo. E io gli ho risposto che non lo stavo evitando. Mi sono precipitata fuori sbattendogli la porta in faccia. "Ecco. Di nuovo mi allontani. Ma niente riuscirà a tenere a freno il mio amore per te. Rifiutarsi di amare per paura di soffrire, è come rifiutarsi di vivere per paura di morire" mi ha urlato. "Quindi dovrei amarti?" gli ho detto piantandogli un dito sul petto."A te la scelta" "Io non ho scelta" "Una scelta c'è sempre. Ad esempio: hai visto che adesso la mia bocca dalla tua sono separate da pochi centimetri? Ora hai due scelte: abbandonarti ai tuoi sentimenti, oppure nasconderti dentro il tuo guscio. Cosa vuoi fare"? Era vero: la sua bocca e la mia erano divise da pochi centimetri e presa dalla discussione non mi ero neanche accorta di essermi avvicinata a lui così tanto da sentire il suo fiato sul mio viso. "In passato ho fatto cose che mi hanno segnata. Mi hanno distrutta nel vero senso della parola" "Vuoi continuare a vivere nel passato? Perché se vuoi questo ci stai riuscendo alla grande" Mi ha preso una mano e l'ha poggiata sul suo petto: "senti qua. Tu sei capace di far battere il mio cuore così forte" Mi ha preso il viso fra le mani e dolcemente mi ha baciata: non sono stati quei baci esagerati che si vedono nei film: è stato dolce e lieve come un sussurro.
Com'è possibile che una persona (la tua persona) possa abbattere così i tuoi muri? Com'è possibile che possa sopravvivere ai tuoi demoni? Lui c'è riuscito. Lui mi ha salvata.
Continuerò a scriverti.

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