Capitolo 6 ~

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«Stavo pensando proprio a te.» continua Harry, sorseggiando un po' della sua bevanda, senza mai distogliere lo sguardo da me.

«Vi conoscete?» domanda Daniel.

«Non proprio, ma sono sicuro che ci conosceremo. Vero Caitlin ?»

Caitlin? Come fa a sapere il mio nome?
C'è la firma sotto le foto che sono state pubblicate sul sito di Popland.

Aggiunge il mio subconscio ed ha ragione.

«No.» mi affretto a dire senza degnarlo di uno sguardo «non lo conosco.» continuo.

Lo sento sbuffare e ridere nello stesso tempo.

«La ragazza sta solo giocando.» dice rivolgendosi a Daniel, che al quanto pare è il suo migliore amico.

Sento ancora i battiti del mio cuore  che accellerano sempre di più.

Ormai mi ha scoperta, cosa dovrei fare ora? Semplice, evitarlo, tanto non mi può denunciare per aver solamente fatto il mio lavoro.

«Lasciala in pace.» s'intromette Meredith, mentre mi affianca con dei bicchieri, poggiandoli dentro il lavandino. Le sorrido e continuo a pulire i bicchieri.

«Mi cacci fuori Meredith?» domanda con un ghigno in viso.

Idiota.

Ora non capisco perchè Meredith non mi ha detto che lui frequenta spesso questo bar.

Parlerò con lei più  tardi.

«Amico, ami stuzzicare le ragazze e capisco, ma lasciale stare.» sogghigna Daniel, appoggiandosi alla sedia vicino Harry, che da quando è entrato, non ha fatto altro che guardarmi e mi sto sentendo abbastanza a disagio.

«Posso cacciarti se voglio, quindi smettila e lasciala.» dice Meredith con un sorriso falso e mi trattengo dal ridere.

« Tutti contro di me ora?» scherza alzando le mani in aria provocando le risate di Daniel.

Sento il telefono squillare, lo afferro e appena leggo sullo schermo Nialler, spengo  il telefono.

Devo per forza parlare con i miei genitori, è probabile che Niall abbia raccontato tante cazzate.

Quando è preoccupato spara tante di quelle assurdità, che spaventa tutti.

Sento ancora i suoi occhi su di me e spero che non parli e che se ne vada.

«Il ragazzo ti cerca?» sogghigna proprio lui.

«Non sono affari tuoi.» sbotto, togliendo il grembiule del lavoro. «Io qui avrei finito.» dico gentilmente a Daniel.

«Neanche la mia vita non è affare tuo.» ribbatte lui con tono abbastanza duro da farmi venire i brividi.

In effetti ha totalmente ragione.« Puoi anche andare, hai già fatto tanto.» dice Daniel, fulminando Harry con lo sguardo.

«Vuoi che ti accompagno?» domanda sotto voce Meredith.

«No, tranquilla, ci vediamo domani» le dico abbracciandola.

«È ora che vado anche io.» dice Harry alzandosi dalla sedia.

Proprio ora?

Saluto Daniel e mi precito di fretta fuori. Raggiungo la mia moto e afferro il casco.

«Bella la moto, ma preferisco la mia macchina, è una Range Rover»

È inutile che mi giri.

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