Capitolo 3~

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«Ed ecco che mi trovo qua,ovviamente se mi beccano con queste foto, posso considerarmi morta.» dico portando una ciocca dietro l'orecchio.

«Diamine, è come se fosse veramente un film.» scherza sorridendo.

«Per sfortuna questa è la realtà.» dico con un pizzico di tristezza.

«Certo che hai avuto un gran coraggio a venire.» dice lei accavallando le gambe.

Annuisco.

«E usare tutti i miei risparmi anche» dico mordicchiando il labbro inferiore.

«Con il lavoro che ti ho offerto, non penserai più hai soldi fidati.» mi rassicura.

Le sorrido.

Mi rendo conto che le ho raccontato,diciamo tutta la mia vita, il perchè sono qua e la cosa non mi ha dato fastidio.

Per come sono io, odio parlare della mia vita a delle persone.

Non voglio far pena per il motivo che,durante questi anni sono stata io a mantenere la famiglia con quel poco di stipendio che prendevo quando lavoravo al negozio, non perchè ero forzata a farlo , ma per il fatto che i miei, sopratutto papà, hanno perso entrambi il lavoro.

Mi sento così in colpa di averli lasciati, ma tanto era anche inutile dirgli che partivo perchè sapevo la loro risposta.

«Cai , ti chiamerò così.» dice lei mentre ha lo sguardo fisso su di me.

Ridacchio leggermente e annuisco.

«Andiamo Cai, e togli la mano dalla tua borsa.» mi rimprovera lei.

«Dovrei pagare.»

«Mh, ti ignoro.» vedo mentre va a pagare la colazione.

Strabuzzo gli occhi e la seguo.

«Meredith, davvero non sono così povera.» le dico afferandola gentilmente per il braccio.

«Sei mia amica, tanto ne avrai di possibilità per comprarmi qualcosa.» mi dice facendo l'occhiolino.

Sospiro sconfitta e la ringrazio.

Mi rendo conto di una persona in piedi accanto mentre sorseggia il suo caffè e per poco non mi manca il respiro.

Rafforzo la presa sulla macchinetta fotografica e mi bagno le labbra.

Pizzico il fianco a Meredith per spostare la sua attenzione dal cameriere a  me.

Lei mi guarda senza capire fino a quando non indico con la testa il ragazzo, o meglio il famoso cantante, e subito capisce trascinandomi fuori dal bar.

«Grazie.» le dico per fare un respiro di sollievo. «Per poco non svenivo.» dico con un pizzico di divertimento.

«Lo so è un figo da paura.» dice lei roteando gli occhi e ridacchiare.

Sorrido mentre scatto una foto a lei che subito sussulta dal flesh.

«E' la tua mania vedo.» dice tranquillamente.

Sorrido e annuisco.

«Si, lo è.» confesso.

La vedo mentre raggiunge una ferrari rossa e la gola improvvisamente diventa secca.

Suo padre è un miliardario.

«Non fare quella faccia Cai.» mi rimprovera facendomi ridere.

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