Dear Diary 6

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Caro diario,

con Camus mi trovo bene, sono passati solo 3 giorni che siamo in questa baita ma sembrano un'eternità. È strano pensare al fatto che lo conosco da più di 6 anni, ma solo ora mi rendo conto di quanto sia... Bello... Nonostante il suo carattere freddo e tagliente lo trovo veramente un bel ragazzo. Ieri l'allenamento è stato duro ma sopportabile. Devo ammette che oggi non sono propio in splendida forma... Mi gira la testa ed ho un forte senso di nausea. Ora devo andare; Camus sta per rientrare in casa.
(T/n)

(T/n)'s pov:
Chiudo il diario e lo metto sotto il letto poi mi sdraio su di esso. Neanche 5 secondi dopo entra dalla porta Camus con il suo solito sguardo freddo.

Camus: Hai intenzione di restare col culo sul letto tutto il giorno?
Chiede appoggiandosi allo stipite della porta a braccia conserte.

Io: È che... Non mi sento tanto bene...
Risposi grattandomi la nuca quando improvvisamente sentì qualcosa spostare di poco la mia maschera ed una mano fredda sulla fronte

Camus: Scotti, hai la febbre alta.
Afferma rimettendo a posto la maschera. Sbuffo e mi rimetto sotto le coperte, sentendo una vampata di freddo che entra dalla finestra. Li per li il ragazzo sembra non capire ma dopo un pò lo vedo sospirare e dirigersi verso la finestra per poi chiuderla; poi torna verso il mio letto e si sdraia vicino a me. Ci tengo a precisare che CAZZO È A PETTO NUDO! MADÒ CHE FISICO CHE HA!
Mi ritrovo a pensare girandomi d'unfianco dando quindi le spalle al ragazzo per evitare che veda le mie guance color ormai pomodoro-peperone. Dopo 5-6 minuti sto per addormentarmi ma sento due braccia muscolose circondarmi la vita avvertendo poi la mia schiena a contatto con qualcosa di caldo. Dopo qualche secondo realizzo che Camus mi sta abbracciando e divento rossa paonazza d'improvviso.

Io: C-cam-
Provo a dire il suo nome ma lui mi blocca

Camus: Stavi tremando
Sussurra con le labbra che sfiorano il mio orecchio ed un brivido mi percorre tutta la spina dorsale. Pian piano mi giro verso di lui ricambiamo quel freddo, ma al tempo stesso piacevole abbraccio, sprofondando la testa nel suo petto.
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A quel contatto non riesce a trattenere un sorriso, è la prima volta che lo vedo sorridere... Ed è... Bellissimo... Mi avvicino di più a lui, facendo aderire perfettamente i nostri corpi in un abbraccio pieno di emozioni e sentimenti contrastanti. Ad un tratto sento qualcosa togliere la maschera e due soffici e fredde labbra posarsi sulla mia guancia. Dopo poco inizia a muovele, baciando la mandibola, il mento e poi il collo, dove inizia a leccare e mordere, facendomi uscire dalle labbra un gemito di piacere. Gli afferro i folti capelli con i pugni mordendomi con forza il labbro inferiore mentre lui continua a divorarmi il collo, lasciandomi numerosi segni violacei. Dopo qualche minuto si stacca abbastanza soddisfatto fissandomi le labbra con occhi diversi dal solito; trasmettevano molto più desiderio ed in un attimo ci si fionda letteralmente facendo entrare con forza la lingua nella mia bocca. Cerco di respingerlo ma la sua presa è troppo forte e non riesco a liberarmene. Dopo poco inizio a sentire una voce in lontananza che diventa sempre più forte e sento qualcosa squotermi
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???: Mocciosa!
Apro gli occhi di scatto mettendomi a sedere sul letto.

Camus: Tch, sei una dormigliona. Sono le 6:30 è tardissimo.
Era... Un sogno??
Come ho potuto sognare una cosa del genere?!

Io: Le 6:30?! Cavolo perchè non mi hai svegliato prima?!
Provo ad alzarmi ma lui mi blocca afferrandomi le spalle

Camus: Fammi prima controllare che tu non abbia ancora la febbre.
Dice abbassandosi, spostando di poco la maschera appoggiando una mano sulla mia fronte.

Camus: Non scotti, sembra sia passata.
Sospira rimettendo la maschera al suo posto.

Io: Oggi che si fa?

Camus: Oggi viene a prenderci l'aereo che ci porterà ad Athene.
Si appoggia allo stipite della porta a braccia conserte

Camus: Ti do 20 minuti per prepararti e prendere le tue cose, altrimenti faremo tardi.
Dice uscendo dalla porta
20 MINUTI?! MERDA MI DEVO MUOVEREEE!!
Mi alzo di scatto andando di corsa a lavarmi, correndo da una parte all'altra cercando di mettermi maglietta, pantaloni, scalda muscoli, guanti (quelli bucati che lasciano le dita scoperte) e mi do una veloce pettinata ai capelli (c/c). Metto di corsa tutto nella valigia diario compreso e poi carico la borsa e in spalla uscendo dalla baita, dove fuori mi aspetta il francese. Arrivati all'aeroporto troviamo gia l'aereo pronto al decollo. Saliamo a bordo e dopo poco esso parte. Per tutto il tragitto guardo fuori dal finestrino sentendo uno sguardo addosso ma non ci faccio troppo caso. Dopo una lunga camminata scesi dall'aereo arriviamo alla casa dell'acquario e devo ammettere che è davvero enorme, potrei perdermici!
...
È sera e, dopo aver cenato, mi sdraio sul bordo dell'enorme finestra presente sulla parete, portando una gamba al petto e l'altra distesa. Dopo poco anche Camus fa lo stesso davanti a me, portando al petto la gamba opposta alla mia.

Anche se la mia testa è girata verso la finestra io con la coda dell'occhio guardo lui, intento a fissarmi con occhi persi nel vuoto

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Anche se la mia testa è girata verso la finestra io con la coda dell'occhio guardo lui, intento a fissarmi con occhi persi nel vuoto.

Camus: A proposito...
Inizia il discorso attirando la mia attenzione

Camus: L'altro giorno quando eri senza maschera... Ho notato che avevi una cicatrice sul viso
(Come quella di Ikki per capirsi)

 Ho notato che avevi una cicatrice sul viso(Come quella di Ikki per capirsi)

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Come te la sei fatta?
Chiede tutto d'unfiato

Io: .... Sette anni fa, mio padre venne ucciso da dei soldati e mia madre venne violentata. Cercarono di stuprarmi, ma pur d'impedirlo mio padre si sacrificó. Ma ne io ne mia madre ne uscimmo illese. Pensavo che col tempo la ferita sarebbe guarita ma non è stato così.
Alcune lacrime iniziarono a scendere dai miei occhi e a colare dalla maschera al ricordo delle atrocitá commesse contro la mia famiglia quando ero piccola. Ma il cavaliere dell'acquario inaspettatamente mi asciugò le lacrime che cadevano dalla maschera con il mantello della sua armatura.

Camus: Scusa se te l'ho fatto ricordare.
Mi prese il viso tra le mani facendo colorare di un leggero rosso anche le sue guance. Un sorriso mi nascè spontaneo sul viso ed in un attimo mi fiondai su di lui abbracciandolo fortemente. Lui all'inizio sorpreso, dopo poco ricambia il mio abbraccio, sprofondando il viso nei miei capelli ed accarezzandoli dolcemente. Dopo pochi minuti entrambi ci addormentammo rimanendo ancora abbracciati.



AUTRICEEEEE:D

EH EH EH VOLEVATE EHHHHHH!!!!

Lo so che ci siete rimaste di merda ma non temete care :) presto sarete soddosfatte. BYE UN BACIOOOO :33

Heart Of Ice [Camus X Reader] ITA Saint SeiyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora