Olivander

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“Dai James! Vai con Frank a prendere la bacchetta! Da Olivander! Lì, dietro di voi!” 
Ci propose mia madre indicandoci un alto palazzo alle nostre spalle. Aveva delle lunghe vetrate piene di scatolette e scatoline impilate una sull’altra e una piccola porticina inquietante. 
Guardai mia madre con un’occhiata da “devo per forza” e mia madre rispose stringendo i denti e alzando le sue perfette sopracciglia. Lo prendo come un si. 
Mi girai verso l’uscita recitando un sorrisino ai due Paciock, che ricambiarono con una smorfietta. 
In due secondi mi ritrovai davanti alla porticina inquietante. Guardai Frank che a sua volta la guardava impaurito. E io devo veramente entrare in questo posto terrificante con un secchione che sa a malapena coltivare un fungo? Veramente? Ma cosa mi fanno fare!
Misi un piede sul primo gradino. Poi sul secondo. Infine sul terzo. 
Spinsi la porticina facendo tintinnare dei campanellini che ciondolavano sullo stipite della porta. 
Frank mi seguiva. 
Alzai lo sguardo e... alti scaffali pieni di scatoline messe con una santa precisione, coprivano tutte le pareti della stanza. Davanti a me governava un grande bancone grigio, tutto impolverato. 
“C’è nessuno?”
Chiesi con voce tremolante. Nessuna risposta. 
Guardai perplesso Frank che, come me, sembrava aver disegnato sulla fronte un punto interrogativo. 
“Si...?” 
Una voce inquietante uscì dal nulla facendo sobbalzare il ragazzo che per poco non finì a terra. 
Guardai più attentamente e... da sotto il bancone uscì uno strano signore con dei bianchi capelli sparati all’aria. Si, ora posso dire che ho visto Haistain in persona. 
“Buongiorno, noi vorremmo...” 
non riuscì neanche a finire la frase che esso si era immerso tra gli scaffali e cercava disperatamente qualcosa. 
“Bene, bene, bene... vediamo” 
L’uomo mi porse una lunga bacchetta scura con un manico argentato.
“Signor...?”
“Potter” 
Risposi 
“Perfetto signor Potter! Bacchetta 13 pollici, nucleo di drago, poco flessibile e legno di acacia. La provi su!” 
La presi con delicatezza per poi agitarla. Vidi Frank cadere a terra di sedere. 
“Ohi!” 
Mogulò Paciock. 
“No! Direi proprio di no.” 
L’uomo me la strappò dalle mani, la rinfilò nella sua lunga scatola e la rimise al posto di prima.
Esso salì su una lunga scala per poi immergere la sua mano in mazzo alle scatole.
“Allora... oh! Eccoti qui birichina!”
L’uomo scese dalla scala in una velocità indescrivibile e si catapultò da me porgendomi un’altra bacchetta, del tutto diversa da quella di prima. Era più chiara e senza manico. Il legno era inciso di fini ghirigori che la rendevano ancora più bella. 
“Mmm... si sì! Bacchetta 11 pollici, flessibile, nucleo di drago e legno di Mogano! La provi signor Potter! La provi!”
La presi e, dopo averla osservata per un po’, mi decisi ad agitarla.
Niente. Nessun casino. Nessun cedimento di persone. 
La bacchetta si illuminò, come se ci fosse una lampadina babbana dentro. 
Me l’allontanai dal viso e sgranai gli occhi per capire cosa stava succedendo. Dopo pochi istanti, la bacchetta, tornò come prima. 
“Vedo che sia proprio la sua Signor Potter!”
L’uomo mi fece un piccolo sorrisino, per poi tornare all’espressione seria. Lo sguardo si spostò verso Frank che ammirava ancora la bacchetta che tenevo in mano fiero. 
“Signor...?”
Frank finalmente spostò lo sguardo sul gemello di Haistain. Ci volle un po’ prima che quello scemo riuscì a capire che il signore stava parlando con lui.
“Ah si! Ammm... sono Paciock!”
“Paciock... vediamo! Ammm... oh! Si sì si! Questa è proprio per lei mio caro. Bacchetta 9 pollici, legno di Mogano, non molto flessibile e nucleo di unicorno.  Credo che avrà molti dieci in erbologia!”
Frank, molto fiero di se stesso, si decise a prendere quella lunga bacchetta nera. La mano gli tremava tutta! 
Si ma...

*

... datti una calmata! 
Avevo appena finito di insultare pesantemente il piccione che continuava a farmi sbattere da tutte le parti, quando mi ruzzolai su dei gradini altrettanto alti finendo con la faccia spiaccicata sulla porta a vetri di quel negozio.

*

Paciock aveva appena finito di provare la quarta bacchetta... quando un tonfo mi fece girare di colpo.
Una ragazzina si era spiaccicata contro la porta a vetri della stanza, facendo girare tutte le persone che camminavano sulla viuzza.

Una Saetta Tracciata Per Amore //jily//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora