Hogwarts Express

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1 settembre! Siamo arrivati già all’1 settembre. I miei genitori non hanno informazioni su di me! Non sanno dove sono. Forse in questo momento si stanno per suicidare. Ed io non posso neanche aiutarli! No dai scherzo non sono così crudele.

Ero appena arrivata alla stazione! La stazione che mi avrebbe portato alla scuola di magia e stregoneria di... quella roba lì! Il cammino era stato più che faticoso... la mappa che mi diede il ragazzo si muoveva e ogni volta che arrivavo ad un punto si tracciava una linea che mi indicava il prossimo punto. 
La stazione era grandissima, piena di gente che andava avanti e indietro eccitata. Le grosse valigione pesanti che la gente si trascinava alle spalle mi facevano lo sgambetto, impedendomi di passare. 
Ora però, mi dovevo concentrare su un’altra cosa: il binario nove e tre quarti. Così l’aveva chiamato il ragazzo. 
Guardai tutti i cartelli fino ad arrivare finalmente al nove. Il problema era che dopo il nove... c’era il dieci. Mi fermai a guardare più attentamente ma... il cartello nove e tre quarti... non c’era. 
Decisi di chiedere ad una signora ben vistita, che non faceva altro che guardare avanti e aspettare. Aspettare chissà cosa. 
“Mi scusi... potrei farle una domanda?”
“Me ne hai già fatta una piccola. Comunque si... dimmi pure!” 
Maronna che simpatia!
“Perché dopo il binario nove c’è il binario dieci?” 
“Perché l’ordine dei numeri è così... otto, nove e dieci”
Grazie! Veramente, grazie mille!
“Si... c’è no! Volevo dire che dopo il nove ci dovrebbe essere il binario nove e tre quarti. Dove lo posso trovare?”
“Scusami? Il binario nove e tre quarti?”
“Si...”
La signora scoppiò in una fastidiosa risata fintissima che mi spaccò mezzo timpano. 
“Nove... ahahah... e tre quarti? Ahaha! Bella questa! Ahahah!” 
La signora si ricompose ritornando ad un’espressione serissima, si schiarì la voce e poi continuò.
“Non esiste tesoro” 
Come non esiste?
“Ma... si che... come...”
“Non esiste! Ma scusami... dov’è tua madre?” 
Ma i cazzi suoi non se li fa?!
Ed ora che dico? Perfetto! Ora comincerò a balbettare e a sparare cose a caso dicendo parole senza senso e formulando frasi senza capo ne coda.
“Si! Mi scusi mi chiama mia mamma!”
Finsi girandomi dall’altra parte e facendo gesti a caso. La gente mi guardava malissimo e la signora, anche se non la vedevo, stava cercando di vedere con chi stavo parlando. 
“Salve e grazie mille!” 
Detto questo corsi dietro a una colonna e mi appoggia per la stanchezza ad essa quando caddi. Si, non chiedetemi come sono caduta, da cosa sono caduta e come sono caduta... so solo che sono caduta! Mi presi una culata che mi fece vedere le stelle. Ma porca vacca... chi ha tolto il muro? Vuoi dire che sono così pesante che l’ho buttato giù!? So di essere obesa ma non pensavo di poter buttare giù un’intera colonna! 
Feci per alzarmi quando vidi che non ero più nel posto di prima. I binari di fianco a me erano spariti. La gente scomparsa. Il casino era diventato silenzio. Ero dentro il muro! 
“Ciao mamma!” 
“Ciao tesoro! Buon anno scolastico!”
Feci in tempo a sentire delle voci lontane quando mi sentì cadere addosso più che qualcosa... qualcuno! 
“Ahhhhh!” 
Oh mamma ho ammazzato qualcuno? 
“Oh mamma!” 
Mi alzai in piedi e diedi una mano alla ragazza che era inciampata su di me a rialzarsi. 
“Tutto a posto?” 
Chiesi con gentilezza
“Si... si tutto a posto” 
Rispose, aggrappandosi alla mano che gli avevo offerto. 
“Veloce! Dobbiamo uscire di qui! Se scatta l’ora... resteremo rinchiuse qui dentro... fino all’anno prossimo! E non ci sarà modo di uscire!”
E sta qua me lo dice ora? 
Essa mi prese la mano e mi trascinò fuori spingendo il carrello, pieno zeppo di valige e valigette, che aveva davanti. 
“Uff! Per un pelo!”
Disse controllando l’orologio appeso al muro.
Io non ci capisco niente! Ora il binario era uno solo. Ero come in un’altra stazione.
“Piacere, sono Alice Longbottom! Tu... chi sei?”
“Sono Lily... Lily Evans! Scusami ma... dove siamo? Come... abbiamo trapassato un muro!? Ti prego spiegami... sto diventando pazza?”
“No... non stai diventando pazza!” 
Disse ridacchiando amorosamente
“Figlia di babbani giusto?”
Ma cosa sta dicendo?
La guardai come “che... what?”
“Direi di si... vedi, questo muro è fatto per fare entrare i maghi e le streghe che devono andare a studiare ad Hogwarts. Come noi! Come tutti i ragazzi che sono qui! Tu ha...” 
Alice non riuscì neanche a finire la frase che il piccione mi volò in testa, scompigliandomi tutti i capelli. 
“Sai quanto ti odio da uno a dieci? Lo sai? Un milione e due!” 
Urlai spietata.
La ragazza si mise a ridere. Ma cosa cazzo ridi? Okay... la sua risata è contagiosa! Mi misi a ridere. 


Una Saetta Tracciata Per Amore //jily//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora