i'll make it up to you - connor × kara

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Richiesta da osnapitzfedeh

Hoping that you understand
I'm far from a perfect man

'Cause honey it's been a hard year
It seems like we're going nowhere
You're crying inside your bedroom
Baby I know it's not fair


Kara

L'androide aveva lo sguardo perso, mentre il fuoco davanti a lei scoppiettava, arrampicandosi verso il soffitto arrugginito della barca. A fianco a lei, la fedele bambina che la seguiva ovunque, la sua ragione di vita, sua figlia: Alice, che ultimamente sembrava avere un sorriso sereno sul volto, gli occhi ora privi della paura che oramai faceva parte di lei. Ma ora era diverso: Alice la guardava come se cercasse di decifrare il suo sguardo perso, lei che da sempre era la sua ragione di felicità.

-Stai ancora pensando a lui?
Kara si girò di colpo verso la bambina, gli occhi che sembravano volerle perforare l'anima. O meglio, che la scrutavano all'interno. Qualcosa strisciò dentro di lei, aggrappandosi al suo cuore facendogli fare un tuffo.
Quanto vorrebbe chiederle chi. Di chi stava parlando, quella piccola bambina sveglia che tante ne aveva vissute nella sua vita e che tante ne vedrà ancora?

Invece lo sapeva benissimo. Il suo nome era balzato subito nella sua mente, mentre si porta le braccia al ventre, come se avesse avuto freddo.
-Non capisco Alice, di cos-
-Semplice.- inizia la bambina, interrompendo la madre senza neanche lasciarle il tempo per terminare la frase.
-Ho visto come lo guardavi. Ti sei voltata, mentre cercava di arrampicarsi su quella grata. Ti sei girata, ti ho scossa un paio di volte prima che tu venissi nel bosco.
L'androide scosse la testa, gli occhi cerulei confusi. Come poteva dire a quella bimba che si sentiva confusa? Queste emozioni, cosi nuove per lei, erano cadute all'improvviso nel suo petto come una cascata di acqua gelida: paura di perdere quella bambina che tanto amava, dolore per le perdite che ora affollavano la sua vita, gioia per quei piccoli momenti magici che alleviavano il dolore. Ma quella sensazione... Non aveva mai provato niente di simile. All'improvviso le era venuta voglia di aggrapparsi al suo sguardo.
Di osservare ancora una volta i suoi capelli, i suoi occhi, quasi di aspettarlo per portarlo con se lontano da quegli umani che gli facevano fare tutto il lavoro sporco.

Anche se aveva tentato di ucciderle. Dovrebbe essere arrabbiata, magari spaventata, ma spesso si era trovata a giustificarlo: non era colpa sua, stava solo obbedendo. Eppure...

Mentre cercava di rispondere a Alice, Kara sussultó: un ragazzo si stava avvicinando a loro, una cuffia scura calata in testa che lasciava cadere sulla fronte morbidi ciuffi castani. Provabilmente li sotto nascondeva un led, nessun umano conosce la locazione di Jericho. Il viso fanciullesco, gli occhi scuri... E subito il cuore le saltò in gola. Cercò di ricomporsi, mentre l'androide le si fermò davanti, guardandola.

-Tu... Sei l'androide che ho inseguito qualche giorno fa.
La sua voce è colma di rammarico, gli occhi persi mentre cerca di parlare senza balbettare. Kara annuì semplicemente, mentre Connor sospira.
-Io... Volevo scusarmi. Appena ti ho vista, mi sono ricordato immediatamente il tuo volto... Mi dispiace di avervi rincorse cosi, non volevo.- per poi fermarsi un attimo, prendendo fiato.
-Ma non avevo altra scelta. Ero una macchina, che eseguiva gli ordini ciecamente. Non ero però io.
Non il vero me.
La sua voce si spezzò mentre non osava guardare negli occhi Kara, che, esterrefatta da quelle scuse improvvise, rimase a bocca aperta. Poteva comprendere, sapeva che stava dicendo la verità. O almeno, se lo sentiva.

Quell'androide era appena diventato un deviante. Lo vedeva dal suo sguardo perso, dal volto confuso, dalla postura cosi chinata e poco professionale. Quando lo aveva visto per la prima volta sembrava cosi sicuro, sempre con la schiena diritta e il volto concentrato.
-Non ti preoccupare.
La sua voce lascia trasparire dubbio e sollievo, mentre Connor sospira, un sorriso innociente sul volto.
-Davvero? Accetti le mie scuse? Grazie mille...
La sua voce sembra quasi sollevata, anzi, incredula, mentre si aggiusta la cuffia con fare impacciato.
-Cosa avete intenzione di fare ora?
Kara impiegò un attimo a rispondere, come per capire se si poteva fidare di quell'androide sperduto e indifeso.
-Vogliamo attraversare il confine con il Canada. Per vivere una vita felice, insieme. Io e Alice.
Connor annuì, mentre si volta verso l'esterno, per andare via.
-E stato un piacere.- dice mentre china il capo. -Grazie ancora... Comunque, io sono Connor. Non sono ancora sicuro di quello che io sia veramente ma... Pensavo ti sarebbe piaciuto saperlo. Almeno- aggiunge in modo estremamente impacciato -gli umani fanno cosi quando si incontrano per la prima volta.
Vedendo che esitava ad andarsene, Kara si alzò, lasciando Alice sul vecchio barile arrugginito dove prima erano sedute. Si avvicinò a Connor, il petto pesante, come se avesse... Paura?

Appena furono abbastanza vicini, lei si alzó in punta di piedi, e lo bació. Un gesto forse sconsiderato, ma molto delicato. Le sue labbra premettero dolcemente contro la guancia dell'androide: un gesto tenero, quasi involontario. Durò qualche secondo, poi lei si staccò, guardandolo negli occhi castani per qualche istante prima di tornare verso la bambina.
-È stato... Un gesto irrazionale.
Connor è confuso, mentre si sfiora la guancia con un dito, sentendo ancora la pressione delle labbra dell'androide.
-Non tutto per essere giusto deve essere dettato da un programma, giusto?
Risponde lei, un sorriso sul volto.
-Comunque mi chiamo Kara, e mi fa piacere conoscerti.
Connor guardò Kara per qualche istante, ancora confuso da quel gesto cosi improvviso, ma piacevole. Per poi aggiungere un timido: -Io... Non ho un posto dove andare.

Vi dispiacerebbe se vi accompagnassi?


•Angolo Dade:•

Okay okay scusate! Chiedo venia per questo capitolo obrobrioso >~< So che questo è lontano da essere una OS su una ship, però per me è stato difficilissimo scriverci sopra... Prendetela per come è, lo so che è un po' affrettata ma non volevo spingermi oltre. È un momento tenero, un primo incontro. Prometto che mi spingeró oltre in futuro (ho già qualche vaga idea ign), ho appena giocato un momento simile nel gioco e volevo sperimentare un piccolo "What if". Amo il fatto che Connor durante i primi incontri faccia fatica a parlare, è cosi awkward aiut- Vabbe, ciancio alle bande. Grazie per aver letto, e alla prossima!

PS: uscirà una OS ogni tre giorni circa. Spero vada bene, e grazie ancora!

made for something more || detroit: become human osDove le storie prendono vita. Scoprilo ora