i wanna be like you - connor × reader

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•Richiesta da _xToTheMoonx_

Oh, oobee doo
I wanna be like you
I wanna walk like you,
talk like you, too
You'll see it's true
An ape like me
Can learn to be human too!


Reader (y/n)

Ebbene, sono passate diverse settimane da quando Hank ha portato l'RK800 a casa con lui. Sono stata diffidente, all'inizio: con tutto il movimento causato dalla rivolta e il casino causato dai devianti avevo paura che anche Connor fosse pericoloso.
La verità?

È un pezzo di pane. All'esterno sembra totalmente un uomo in carne e ossa, sangue e tessuti, non contando il led sulla tempia che insiste a tenere per ragioni a me non note. Papà gli aveva chiesto se voleva levarselo, per tutta risposta lui l'ha guardato spaventato per due giorni interi. Sembra un bambino. Non in senso cattivo, anzi: innocente, goffo, di quella sincerità che ti fa ridere e piangere allo stesso tempo. E questo alle donne piace.

Il suo aspetto poi? Sembra fatto apposta per fartelo piacere. Viso infantile ma ben strutturato, profondi e tristi occhi castani, quasi liquidi, fisico asciutto. Insomma, sfido chiunque a negare che sia brutto.

Oltre a quello, ci sono molti motivi per cui all'inizio lo evitassi. È un robot, plasticaccia. Oltre a quell'aspetto non è nient'altro: un guscio vuoto insomma, dotato solo di un'intelligenza fuori dal normale dettata da un computer. Devo ammetterlo: è sempre stato gentile con me. E me ne dispiace, ma non potevo fare a meno di sembrare spaventata... Questa sua gentilezza sembrava fredda, vuota, come una formalità obbligatoria dettata da un sistema.

Adesso? Da quando la rivolta si è conclusa a favore dei devianti, è tornato a casa diverso. Hank lo tratta come un figlio: so quanto sia stato difficile per lui, dopo la perdita del piccolo Cole, di mio fratello... È stato complicato per tutti. Me lo dice sempre, a volte rivede lui nei suoi occhi. Lui sa con certezza che sotto quello sguardo c'è un essere umano, una creatura che pensa e agisce per il suo bene e quello degli altri.

Da allora mi sono aperta un po' di piú con lui: se mio papá crede che un... qualcosa sia degno della sua stima e del suo amore, allora vuol dire che non è poi cosi male. Ma non ho mai avuto la prova della sua individualità, almeno finché non è venuto a parlarmi. Ricordo quella giornata afosa come fosse ieri.

L'androide mi si era avvicinato, il led lucido di rosso, colore che voleva dire per me solo una cosa: guai in vista.
-Signorina Anderson, io...
-Te l'ho detto diecimila volte Connor. Puoi chiamarmi (y/n), suona strano se ti rivolgi a me in modo cosi formale, sai?- gli rispondo, interrompendolo forse in modo troppo brusco per quello che avrei voluto.

Mi maledissi. Mi comporto sempre cosi, quando qualcuno mi interessa. Ebbene si, un androide mi interessa. Wow, l'ho detto. A mente fredda, vedersi ad avere rapporti fisici con un pupazzo di plastica sembra quasi come masturbarsi con l'aiuto di una bambola. Okay, forse non l'ho descritto nel modo migliore, ma Connor sembra cosi umano. Almeno fisicamente, ammetto, ho avuto qualche fantasia su di lui. Ma pensare che non ha sostanza, che agisce senza emozioni... Quello lo rende per me distante. Non umano. Irraggiungibile.

-Va bene, (y/n). Come desideri.- risponde lui, gli occhi fissi sui suoi, rossi come se stesse per piangere. Gli androidi piangono?
-Io... Non so che mi stia succedendo. Sono settimane che ho accolto la mia devianza, e non riesco a comprenderla... Soprattutto ultimamente. Mi sento... Confuso. Perso.
Io lo osservo, leggermente confusa.
-Spiegati meglio.
-Io... Non so. Sento diverse cose muoversi dentre di me: nello stomaco, nel torace, nel petto. Sentimenti strazianti, piacevoli, tutti insieme... sento le mie componenti pressate tra di loro, come fossero legate con una corda, e un peso nel petto, a volte doloroso, a volte leggero. Hank mi ha detto si chiama Amore.
Io annuisco sorpresa, abbassando la testa, riconoscendo l'amara sensazione che Connor stava descrivendo cosi bene.
-E... Quando la senti?
-Vedi- inizia lui, il led rosso. -conosco una ragazza. Umana. Quando sto vicino a lei sento tutto questo, insieme, e una sensazione strana. Non so come si chiama, credo sia desiderio. La vorrei per me, essere l'uomo della sua vita. Quando sto con lei mi sento vivo. Anche se non lo sono.
Poi mi guardò, disperato.

-Una donna e un androide non possono stare insieme.
Io faccio segno di no con la testa, il cuore stretto in una morsa.
-Non è detto. Potrebbe capitare.
-Non è vero.-dice lui, iniziando a piangere. -Non sarò mai quello che lei vuole. Non so camminare come un uomo, parlare come tale, non so nemmeno se quelle che provo sono davvero emozioni o solo un brutto scherzo... Anche se le sento reali. Vorrei essere umano. Nato umano, essere sicuro di esserlo e dei sentimenti che provo, per non essere divisi in questo modo atroce. In più ho letto che alle donne piace una cosa chiamata sesso. Noi androidi non siamo dotati dell'organo genitale maschile-
-Ho sentito abbastanza, so dove vuoi arrivare.- affermo, abbassando lo sguardo probabilmente rossa. Ma che razza di discorso aveva tirato in ballo?!
-Le donne non hanno bisogno di questo. Capito? A noi piacciono le imperfezioni, le diversità. Sono sicira che quella donna sarà capace di andare oltre l'aspetto, e di vedere non te, ma il vero Connor. Dolce, gentile, garbato, innocente. Connor, in tutta la tua interezza. In più- aggiunsi, sospirando- nemmeno gli uomini riescono a capire a fondo i loro sentimenti.
Lui mi guardò a fondo, come se stesse cercando di scannerizzarmi.
-Tu credi?
-Ne sono piú che sicura.

E li mi baciò. Le parole mi morirono in gola per la sorpresa, per lo strano sollievo che smorzó l'angoscia ingiustificata che mi era nata dentro. Così, improvvisamente. Non ero preparata a sentire le sue labbra sulle mie: morbide, leggermente tiepide... Perfette. Fu un bacio dolcissimo, che sapeva di Connor: poco invadente, dolce, delicato. Non mi ero mai resa conto di quanto potesse essere vivo, e non mi interessó più di sapere se quello è falso, o è la verità. Sembra vivo, lo sentivo vivo, lui è vivo.

Appena si staccò, lo guardai a bocca aperta, rossa in volto. Ne sono sicura, sentivo le guance avvampare.
-Allora, sono sicuro di aver trovato la donna giusta.
Lui abbassò lo sguardo, sembrava... Imbarazzato. Come se il suo impeto di coraggio fosse svanito. E li, dalle mie labbra sfuggirono le fatidiche parole.

-L'hai già conquistata.

E mentre la sorpresa e un sorriso illuminavano il suo volto, mentre mi stringeva a se ringraziandomi, giurai di aver visto lo sguardo di Hank fisso su di noi, un lieve sorriso in volto, da dietro alla finestra. Non potei fare a meno di sorridere, sperando che quella gioia momentanea durasse per sempre.

Ma ne sono sicura. Con Connor al mio fianco, potrò imparare anche io ad amare. Di nuovo. Forse sono io quella meno umana della coppia... Che si deve riabituare ai sentimenti che avevo soppresso dalla morte di mio fratello.

Ma è bello imparare l'uno dall'altro. Crescere insieme. Amare, insieme.


Angolo Dade:•

Mi auguro vi sia piaciuta, visto che ero poco ispirata qwq
Vi volevo ringraziare per le 1,15 K visualizzazioni, sono emozionatissima, grazie grazie grazie a tutti per commenti, voti e sostegno, vi adoro!
Inoltre, volevo avvertirvi che sto lavorando sul mio libro originale, la mia storia personale come seguito di Detroit: Become Human. Mia auguro vi possa interessare, un saluto e alla prossima! :)

made for something more || detroit: become human osDove le storie prendono vita. Scoprilo ora