6# Crisi

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NC —17
boy x boy
Explicit
Strong Language















— CHAINS —








6# Crisi



Il terrore si è impossessato di lui quando, l'altra sera, ha visto il suo uomo a terra immerso in una pozza di sangue.
Le lacrime sono uscite copiose dai suoi occhi blu mare e hanno continuato per ore e ore.
Il pensiero che l'uomo non ce l'avrebbe fatta, continuava a tormentarlo.
Cosa avrebbe fatto senza di lui?
Non avrebbe resistito a questo inferno.
Sarebbe tornato alla vita di prima? No, piuttosto la morte.
Forse l'avrebbe cercata se avesse perduto l'amore della sua vita.
Se Adrian fosse morto avrebbe di sicuro compiuto un gesto folle.
Lo ama da morire e senza di lui, davvero, è perduto.
Infondo è grazie all'uomo con la cicatrice se è riuscito a scappare dalla vita che conduceva prima.
Se si sofferma a pensare intensamente, ricorda ancora l'odore di tabacco che si diffondeva nel locale misto al forte odore di alcool.
Ricorda le sudice mani di quei vecchi sessantenni sposati su di lui, che all'epoca non indossava altro che mini shorts neri che mostravano tutto.
Ricorda le lingue di quegli uomini sul suo collo bianco, il loro flaccido pene dentro di lui e la sua anima contaminata.
Ricorda gli schiamazzi, le luci soffuse, i pali e le posizioni provocatorie che doveva assumere quando ballava per invogliarli.
Invogliarli a sganciare mazzette da cento e, se piaceva, a sganciare qualcosa in più per i suoi servizi e per affondare la loro perversione tra le sue natiche rotonde e bianche, nella sua carne fresca di ventenne.
Aveva iniziato come cameriere in quel locale privato, e già da cameriere doveva subire toccatine e sguardi languidi per l'abbigliamento.
Era bello e il suo copro attraeva tanti uomini al locale, per questo il proprietario gli propose un posto da ballerino.
Li guardava i ballerini, da sotto il palco, quando serviva.
Salivano cominciando a strusciarsi su quei pali lucidi, iniziando a spogliarsi fino a rimanere con un semplice tanga o culotte che non lasciavano nulla all'immaginazione.
Si avvicinavano ai clienti e quelli li toccavano ovunque, infilandovi banconote.
Aveva capito che passare a fare il ballerino, gli avrebbe fatto guadagnare di più e quei soldi gli facevano comodo all'epoca.
Una sera capii anche che, se avesse venduto il suo corpo ogni notte, avrebbe fatto soldi a palate in poco tempo.
I clienti erano disposti a sganciare molto per passare del tempo con lui.
Il tempo passava e lui iniziava a non riconoscersi più.
Era diventato schiavo di quel locale, schiavo di quei clienti.
Ma, il momento peggiore, ciò che gli ha fatto toccare il fondo, è stata la morte di sua sorella.
Faceva tutto quello per lei.
Malata di cancro, per pagare le sue cure mediche, aveva iniziato quella vita.
I genitori, entrambi morti, non avevano fatto altro che lasciargli debiti su debiti e quello era l'unico modo per guadagnare velocemente.
Anny era la sua luce, quella che lo faceva rimanere in vita nonostante lo schifo che era costretto a subire.
Schifo alla quale, ovviamente, la sorella quindicenne era all'oscuro di tutto.
Non voleva che anche la sua anima, venisse contaminata.
La sua morte, lo ha fatto sprofondare nel buio.
Non gli importava più di niente, iniziò a vendersi anche a più persone insieme. Tutto il mondo era diventato marcio, così come lui.
Poi, una nuova luce apparse per tirarlo fuori dalle tenebre.
Era Adrian, già un serial killer, insieme ad altri suoi compagni, aveva fatto una strage nel locale.
Adrian era, ed è, un uomo della giustizia anche se suona strano visto che conduce una vita da serial killer.
Aveva saputo le cose che si facevano in quel locale, sopratutto le cose che quei vecchi facevano a dei semplici ragazzi di vent'anni.
Così, una sera, si presentò sparando a raffica.
Lo trovò nei camerini, tremante e impaurito.
Si innamorò subito di quell'uomo con il volto sfregiato da una lunga cicatrice.
Da allora lo ha sempre amato e adesso, non vuole assolutamente perderlo.
Lo guarda dormire tranquillo. Guarda il petto del suo uomo alzarsi e abbassarsi.
Appoggiato al lettino dell'ospedale, sorride nel vederlo in pace e, finalmente, salvo.
Delicatamente appoggia una mano sopra quella dell'uomo che al momento é immerso in un sonno profondo.
Lo guarda e ringrazia che sia ancora con lui, in questa vita di merda ma, comunque, insieme...











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